Regali di Natale, un italiano su due è pronto a riciclarli: ecco i doni meno graditi
EconomiaIntroduzione
Negli ultimi anni la vecchia abitudine di riciclare i regali poco graditi ricevuti a Natale si è trasformata in una tendenza. Tanto che dal 2018 nel dizionario Treccani è entrato il neologismo “regifting”, che vuol dire: “Il regalare a qualcun altro un regalo non gradito; il riciclare un regalo ricevuto”. Anche per il 2025 la tendenza si conferma, nel nostro Paese ma non solo: un italiano su due si è detto pronto a riciclare i doni, mentre in Francia schizzano le inserzioni per rivenderli online. Ma quali sono i regali più riciclati? I dettagli
Quello che devi sapere
Riciclare i regali
La tendenza a riciclare i regali poco graditi ricevuti a Natale, quindi, negli ultimi anni si sta consolidando sempre di più. In Italia, secondo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, i “riciclatori seriali” sono circa 28 milioni di persone: in altre parole, poco meno di un italiano su due. La ricerca descrive una tendenza "quasi compulsiva", che si consolida nonostante il costante aumento delle tredicesime: 45,7 miliardi del 2022, 49 nel 2024, 51,3 nel 2024, 52,5 miliardi nel 2025.
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Il risparmio
Secondo la ricerca del Centro Studi di Confcooperative, i riciclatori di regali risparmieranno 3,7 miliardi di euro: 300 milioni più dell'anno scorso e 400 milioni più del Natale pre-pandemia. Una vera e propria “contro spesa”. Emerge, spiega la ricerca, "una ricerca spasmodica del risparmio determinata dall'incertezza e dal caro vita che erode i risparmi e il potere di acquisto per una fetta notevole di italiani che talvolta per egoismo, altre per necessità, puntano a proteggere la loro spesa personale". Il tutto, continua Confcooperative, “in un’Italia del malcontento dove si indebolisce il ceto medio e gli italiani in povertà sono circa 10 milioni”.
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Le varie forme del riciclo
Dallo studio emerge anche che il riciclo ha forme e modalità diverse. Vediamo le principali:
- metà dei “riciclatori”, cinque su dieci, riuseranno i doni ricevuti in queste festività oppure quelli che conservano durante l'anno per utilizzarli al momento opportuno (55% donne e 45% uomini);
- altri guadagnano dal regalo ricevuto mettendolo in vendita sulle piattaforme online o sui social network (parliamo di tre riciclatori su dieci, 58% uomini e 42% donne);
- infine, c’è chi scambierà i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o per prendere altri oggetti da regalare a loro volta (60% donne 40% uomini).
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I regali più riciclati
Ma quali sono i regali più riciclati?
- In pole position troviamo i generi alimentari, riutilizzati dal 50% dei “riciclatori” di doni. Rientrano in questa categoria soprattutto vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, e confetture;
- seguono, al 21%, sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria, cosmetici e creme;
- il 20% dei “riciclatori”, invece, rifila a qualcun altro libri e agende;
- il 9%, poi, ricicla i giocattoli.
Consigli sbagliati
Ma come mai ci sono così tanti regali riciclati? Forse, a volte, non si tratta solo di voglia di risparmiare. Come ricorda una nota di Consumerismo No Profit, diverse indagini di settore hanno evidenziato come per il Natale 2025 sia cresciuto il numero di italiani che si è affidato all'intelligenza artificiale per individuare i regali da acquistare, con una quota di oltre il 60% di utenti che ha fatto ricorso all'Ai per orientarsi nella scelta dei doni. "Stimiamo che circa un regalo su tre finito quest'anno sotto l'albero (il 36% del totale) sia stato scelto seguendo proprio le indicazioni e i consigli dell'Ai, per un controvalore di circa 3,5 miliardi di euro", si legga nel testo.
Spesso, però, i consigli dell’Ai si sono rivelati sbagliati. “Il primo rischio legato all'uso dell'Ai nella scelta dei regali è di tipo qualitativo, ossia una spersonalizzazione dell'acquisto, con i consumatori che hanno delegato un sistema tecnologico che non conosce gusti e abitudini né di chi compra un regalo né di chi lo riceve, portando a doni che si sono rivelati spesso inadeguati al destinatario", spiega il presidente di Consumerismo Luigi Gabriele. "L'altro grande pericolo – aggiunge – è di tipo quantitativo: con l'Ai si abbassa la soglia d'attenzione in fase di acquisto, con una eccessiva fiducia nello strumento tecnologico che fa aumentare il numero di ordini e diminuire le difese critiche su prezzo, qualità del prodotto, recensioni negative, ecc… portando i cittadini a spendere di più per regali oltretutto sbagliati".
Non solo in Italia
Ma la tendenza al riciclo non riguarda solo l’Italia. In Francia, secondo i dati diffusi dalle piattaforme eBay e Rakuten, il giorno dopo la vigilia di Natale e l'apertura dei doni sono stati pubblicati quasi 900mila annunci di rivendita, abbattendo il punteggio dell'anno scorso. “eBay sta già registrando 500mila nuove inserzioni online il 25 dicembre e prevede un aumento del 400% del numero di inserzioni rispetto alla media, nei giorni successivi a Natale", ha dichiarato la piattaforma di rivendita in un comunicato il giorno di Natale. Lo scorso anno, la mattina del 25 dicembre erano stati registrati 340mila annunci: numeri che evidenziano anche in Francia la crescita significativa nella pratica della rivendita post-natalizia. Anche Rakuten France, dall’altra parte, "ha registrato circa 390mila annunci pubblicati da venditori privati sulla sua piattaforma dal 24 sera, un aumento del 2% rispetto al 2024 nello stesso periodo", ha annunciato la piattaforma. Rakuten prevede di "superare il milione di annunci pubblicati online nei prossimi giorni", confermando la tendenza alla rivendita di regali.
La tendenza
La tendenza al regifting è confermata anche da una recente indagine di Ipsos Doxa per eBay: nel 2024 il 44% degli italiani ha ricevuto almeno un regalo non gradito a Natale e, di questi, quasi la metà l’ha rimesso in vendita. Da quanto emerge, i “campioni” dei regali sbagliati sono le persone che ci conoscono di più: a guidare la classifica, infatti, sono amici e partner. Ma il regifting dura tutto l’anno: quasi il 60% degli intervistati (contro il 56% della ricerca del 2024), infatti, è disposto a vendere i regali non graditi ricevuti nel corso dell’anno, con un 48% che prevede di farlo nella stessa misura dello scorso anno e l’11% in misura maggiore. In cima alla lista dei regali più rivenduti, sempre secondo l’indagine, ci sono vestiti, scarpe e accessori (44%) e articoli per la casa (33%), seguiti da libri e fumetti (18%), gioielli e orologi (17%) e l’elettronica(14%).
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