La Banca centrale europea, nella sua riunione a Francoforte, ha lasciato il tasso sui depositi invariato al 2%, quello sui rifinanziamenti principali resta al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%
L’ipotesi di un taglio dei tassi Bce si allontana, con la Banca centrale che dovrebbe restare sull'attuale 2% mentre si affaccia l'ipotesi contraria di un rialzo. E a suffragare il mantra "siamo ben posizionati" con il costo del denaro al 2%, che la presidente Christine Lagarde dovrebbe ribadire oggi, arriva una probabile, quasi certa, revisione in meglio delle stime di crescita per l'Eurozona. È lo scenario che si prospetta per la riunione della Bce oggi a Francoforte, l'ultima di un 2025 segnato, per la prima metà d'anno, dalla "coda" delle riduzioni dei tassi iniziata a metà 2024, e per la seconda da una stabilità: costo del denaro fermo al 2% con un'inflazione ancorata sull'obiettivo anch'esso del 2%.
Gli scenari
Le nuove "staff projections" che Lagarde presenterà oggi porteranno una sorpresa: l'economia, rispetto ai timori in primavera di un forte impatto dei dazi di Trump, "va meglio di quanto si temesse" e la Bce "potrebbe migliorare di nuovo le sue previsioni a dicembre", aveva anticipato Lagarde la scorsa settimana. Le ultime stime, a settembre, indicavano un +1,2% di crescita per il 2025, già rivisto in meglio dallo 0,9% precedente, e a seguire 1% per il 2026 e 1,3% per il 2027. Probabile inoltre la prospettiva di tassi stabili per un periodo prolungato anche di fronte ai rischi geopolitici e a quelli di una correzione delle Borse su cui da mesi la Bce invia avvertimenti.