Risparmiare per i figli: dal Fondo previdenza giovani ai Pac, cosa c’è da sapere
EconomiaIntroduzione
Tanti genitori e nonni pensano al futuro dei propri figli o nipoti mettendo da parte un piccolo capitale per aiutarli con le spese universitarie, per contribuire all'acquisto di una casa o, perché no, avviare un'impresa. Sono diverse le soluzioni esistenti per poterlo fare: un fondo pensione complementare, un Piano di accumulo di capitale o il Buono fruttifero postale. E con il 2026 potrebbe arrivare una quarta formula: il Fondo Previdenza Giovani, proposto da una senatrice di Fratelli d’Italia con un emendamento alla Manovra in discussione in Parlamento. Vediamo in cosa consiste questa possibile nuova soluzione e quali sono le differenze con le opzioni già esistenti
Quello che devi sapere
L'emendamento alla Manovra
Partiamo dal Fondo di previdenza complementare per i nuovi nati. Si tratta di una proposta di Fratelli d'Italia contenuta in un emendamento alla Manovra a prima firma di Lavinia Mennuni e sottoscritto da altri quattro senatori. Il provvedimento ha come obiettivo quello di "promuovere la cultura previdenziale, supportare la formazione e l'inserimento al lavoro promuovendo in particolare quello autonomo".
Per approfondire: Fondo pensione figli, l'ipotesi: 100 euro dai genitori e 50 dall'Inps
Il Fondo Previdenza Giovani
L'emendamento rientra tra quelli segnalati da Fratelli d'Italia e prevede che nel 2026 venga istituito presso l'Inps un Fondo Previdenza Giovani (Fpg) con una dotazione di 18,5 milioni per ogni anno per i prossimi tre anni, a valere sui fondi del ministero del Lavoro. Il meccanismo prevede l'attivazione con una quota minima da parte della famiglia di 100 euro entro i primi tre mesi di vita; l'Inps contribuisce invece con 50 euro. Al compimento dei 18 anni i fondi accumulati (nelle modalità di versamento stabilite con decreto ministeriale) potranno essere riscattati e usati per studio, formazione professionale ma anche per l'avvio di un'impresa.
Per approfondire: Fondi pensione e Pac, cosa scegliere per il futuro previdenziale dei figli
Come funziona il Fondo
L'iscrizione al Fondo, nella proposta di Fratelli d'Italia, è volontaria: saranno i genitori, o un parente fino al terzo grado, a decidere se aderire o meno. Bene, ma quanto costerebbe l'iniziativa? In termini di spesa, chi si è occupato dello studio della misura ipotizza circa 18 milioni di euro all'anno, prendendo come riferimento i circa 369mila nati nel 2024. Restano tuttavia aperte alcune domande di non poco conto: ci sarà un versamento minimo obbligatorio? La somma accumulata potrà essere riscattata in anticipo? Se sì, in quali casi?
Per approfondire: Le ultime notizie sulla Manovra 2026
Le opzioni già esistenti
Se il Fondo Previdenza Giovani resta, al momento, solamente un’ipotesi contenuta in un emendamento di Fratelli d'Italia alla Manovra 2026, esistono già diverse opzioni per pensare al futuro previdenziale dei propri figli, con l’obiettivo di garantire loro una certa stabilità economica. Le misure già eistenti vanno dai fondi pensione complementari ai Pac (Piani di accumulo di capitale), fino ai Buoni fruttiferi postali. Vediamoli nel dettaglio uno per uno.
Il fondo pensione
La prima opzione tra quelle suggerite è il fondo pensione, che può essere intestato a minorenni, in cui versare una cifra mensile. Com'è noto, i contributi versati sono deducibili dal reddito del genitore fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Se poi il figlio comincia a lavorare, potrebbe continuare lui stesso a versare al fondo pensione, massimizzando così l’effetto degli investimenti a lungo termine.
Il Piano di accumulo di capitale
Oltre al fondo pensione, esiste come anticipato il Piano di accumulo di capitale, che può rappresentare una scelta conveniente se non si ha a disposizione una somma iniziale consistente. Il Pac prevede versamenti periodici, che possono essere mensili o trimestrali, in quote di fondi comuni o Etf concordati secondo la propria propensione al rischio.
Come funziona il Pac
Il genitore può attivare un conto capitale che non può intestare al minore: ne terrà infatti la titolarità fino alla maggiore età. Questo consente di modulare l’orizzonte temporale e di sfruttare il potere dell’interesse composto nel medio-lungo termine, con la possibilità di interrompere o modificare i versamenti in qualsiasi momento senza penali.
Meglio il fondo pensione o il Pac?
In diversi si chiedono se sia meglio optare per un fondo pensione o per un Pac. Vediamo allora le differenze sostanziali. Partiamo anzitutto col dire che il fondo pensione complementare costa di più del Piano di accumulo del capitale, ma ha il vantaggio della deducibilità fiscale. Il Pac, invece, non ha il beneficio fiscale, eppure offre la flessibilità di versamento e la libertà di scelta tra diversi strumenti finanziari, mantenendo la liquidità e senza vincoli di durata.
Le altre differenze
Non solo deducibilità fiscale e flessibilità di versamento. Un altro elemento importante da tenere in considerazione nella scelta tra fondo pensione e Pac è che, mentre il primo è focalizzato a creare una rendita da integrare alla previdenza obbligatoria al fine di migliorare il tenore di vita, il secondo permette di creare un capitale per realizzare progetti in un periodo stabilito, di qualsiasi durata, anche per soddisfare obiettivi precisi.
Il Buono fruttifero postale
Veniamo ora all’ultimo strumento a disposizione delle famiglie: il Buono fruttifero postale dedicato ai minori, che ha una durata massima di 18 anni. I titoli sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati in esclusiva da Poste, attraverso la rete degli uffici postali e online sul sito poste.it. Il rendimento - che parte dal 2% - può arrivare fino al 5% a fronte di un periodo di possesso di 17 o 18 anni.
Come acquistarli
I Buoni possono essere acquistati per importi pari a 50 euro e multipli, in forma cartacea o dematerializzata. I Buoni dematerializzati vengono collegati al Libretto Minori del figlio, mentre i Buoni cartacei possono essere acquistati da chiunque purché maggiorenni. Per acquistarli, sono necessari documento d'identità valido e codice fiscale del genitore e del minore.
Il rendimento fisso crescente
I Buoni dedicati ai minori riconoscono un rendimento fisso crescente, in ragione del tempo trascorso dalla data di sottoscrizione e il compimento del diciottesimo anno di età dell'intestatario. Ad esempio, se il Buono viene sottoscritto all'età di 12 anni del minore intestatario, alla scadenza (compimento del diciottesimo anno di età) è previsto un rendimento annuo lordo pari al 2,25%, poiché il periodo di possesso del Buono corrisponde a 6 anni.
I punti di forza
I Libretti di risparmio postale e i Buoni fruttiferi postali sono garantiti dallo Stato italiano. Inoltre, non ci sono costi di sottoscrizione e rimborso per i Buoni fruttiferi postali, ad eccezione degli oneri di natura fiscale. I Buoni, infine, sono soggetti a una tassazione agevolata sugli interessi, pari al 12,50% e sono esenti da imposta di successione.
Per approfondire: Manovra 2026, quando sarà approvata? Il calendario e l'iter