Introduzione
Date le incertezze sulla pensione dei più giovani, tra tagli e prolungamento dell’età per lasciare il lavoro, pensare al futuro previdenziale intergrativo dei propri figli può essere un’utile soluzione per garantire loro una stabilità economica quando diventeranno anziani. Le opzioni sono diverse e vanno dai fondi pensione complementari ai Pac, piani di accumulo di capitale. Quali sono le differenze e quale scegliere?
Quello che devi sapere
La differenza tra Fondo Pensione complementare e Pac
- Tra le prime caratteristiche da valutare c’è che il fondo pensione complementare costa di più del Piano di accumulo del capitale, ma ha il vantaggio della deducibilità fiscale. Il Pac non ha invece il beneficio fiscale, ma offre la flessibilità di versamento e la libertà di scelta tra diversi strumenti finanziari, mantenendo la liquidità e senza vincoli di durata
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Come funziona il Pac
- Il Piano di accumulo di capitale prevede versamenti periodici, che possono essere mensili o trimestrali, in quote di fondi comuni o Etf concordati secondo la propria propensione al rischio. Il genitore può attivare un conto capitale che non può intestare al minore, mantenendo la titolarità fino alla maggiore età. Ciò consente di modulare l’orizzonte temporale e di sfruttare il potere dell’interesse composto nel medio-lungo termine, con la possibilità di interrompere o modificare i versamenti in qualsiasi momento senza penali
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Come funziona il fondo pensione complementare
- Il fondo pensione complementare può essere intestato al minore e funziona più o meno come il Pac. Come detto, però, i contributi versati sono deducibili dal reddito del genitore fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Se poi il figlio inizia a lavorare, potrebbe continuare lui a versare al fondo pensione, massimizzando così l’effetto degli investimenti a lungo termine.
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Come vengono trattenuti i contributi del fondo pensione
- I contributi a carico del lavoratore vengono trattenuti in busta paga. La risoluzione delle Entrate n. 25 del 10 aprile 2025 esclude poi dal calcolo della deducibilità aggiuntiva, riconosciuta ai lavoratori nei primi 5 anni dal primo impiego, i contributi versati dai genitori in precedenza. A differenza del Pac, i soldi possono essere prelevati soltanto a determinate condizioni.
Cosa conviene di più
- Per fare un esempio, si può considerare un caso portato ad esempio da Il Sole 24 ore, nel caso di un genitore che effettua versamenti trimestrali di 300 euro per 19 anni al figlio (tipo dai 6 ai 25 anni del bambino). Nel caso di fondo integrativo con Isc dell’1,45%, considerando l’aliquota marginale sul reddito del 23% e un rendimento medio lordo del 5% annuo, con il risparmio fiscale il montante sarà di 39.321 euro. Nel caso di Pac/Etf con Ter dello 0,25%, alle stesse condizioni del fondo pensione, il montante sarebbe di 36.333 euro. Sul lungo periodo risulta più conveniente il fondo pensione complementare
Le due opzioni si possono combinare?
- Secondo l’analista e consulente finanziario indipendente di Studio Enca Vincenzo Cagnetta, “la combinazione di un Pac e di un fondo pensione potrebbe rappresentare la strategia più solida” per il futuro previdenziale dei figli. Un buon punto di partenza sarebbero versamenti periodici di 100 euro al mese, sempre tenendo conto delle esigenze e delle possibilità del nucleo familiare
A cosa serve il piano d’accumulo
- Un elemento da tenere in considerazione nella scelta è che mentre il fondo pensione è focalizzato a creare una rendita da integrare alla previdenza obbligatoria, per un migliore tenore di vita, il piano di accumulo è invece una forma di investimento più flessibile, che permette di creare un capitale per realizzare progetti in un periodo stabilito, di qualsiasi durata. Si può usare per soddisfare obiettivi precisi come l’acquisto di una bici, di un’auto, di una casa o per gli studi del proprio figlio.
I profili di rischio dei Pac
- Per scegliere un Piano di Accumulo Capitale bisogna considerare anche i diversi tipi di profilo di rischio. Il meno rischioso è il fondo obbligazionario ma ha un rendimento più basso ed è consigliabile per un piano di accumulo a breve termine. Il fondo bilanciato invece ha livelli di rischio e rendimento medi ed è consigliato per un piano di accumulo di medio termine. Il fondo azionario è quello con rischio e rendimenti più alti, consigliabile per un piano di accumulo di lungo termine.
Quali sono i vantaggi del Pac
- I Pac spalmano l’investimento su strumenti finanziari diversificati riducendo il rischio legato alle fluttuazioni di mercato, sono flessibili perché si può decidere l’importo delle rate da versare, la loro cadenza, la durata totale del piano e il profilo di rischio e anche la sospensione o variazione dei versamenti ed è un piano di accumulo automatizzato, costante e garantito da una decisione ponderata alla base della sottoscrizione
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- La differenza tra Fondo Pensione complementare e Pac
- Come funziona il Pac
- Come funziona il fondo pensione complementare
- Come vengono trattenuti i contributi del fondo pensione
- Cosa conviene di più
- Le due opzioni si possono combinare?
- A cosa serve il piano d’accumulo
- I profili di rischio dei Pac
- Quali sono i vantaggi del Pac
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