Caldaie a gas, salta il divieto Ue dal 2029? Che cosa sappiamo

Economia
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Introduzione

Ormai da qualche tempo gli obiettivi del Green deal fissati dall’Unione europea negli scorsi anni sono finiti al centro dell’attenzione, con diverse voci che chiedono una revisione di alcune delle politiche stabilite nel corso della scorsa legislatura Ue. E in questo senso potrebbe essere in arrivo una importante novità: secondo quanto riportato dal Sole24Ore, infatti, l’esecutivo comunitario avrebbe messo in consultazione l’aggiornamento del testo che disciplina gli standard che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare. E all’interno di questa revisione ci sarebbe un significativo passo indietro per quanto riguarda lo stop alle caldaie a gas.

Quello che devi sapere

Le attuali regole sulle caldaie a gas

Intanto, un passo indietro: secondo le regole attualmente vigenti entro il 2040 è previsto lo stop alla produzione e alla vendita delle caldaie a gas. Il testo del regolamento Ecodesign circolato negli scorsi anni, riporta ancora il Sole24Ore, indicava lo stop totale per questo tipo di impianti a partire dal 2029. Inoltre, dall’inizio di quest’anno è entrato in vigore il divieto per gli Stati membri di agevolare l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas metano.

 

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Cosa potrebbe cambiare

Lo scenario adesso potrebbe mutare radicalmente: la nuova bozza di revisione del testo che disciplina gli standard che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare conterebbe infatti nuovi parametri, che di fatto cancellano qualsiasi ipotesi di esclusione e ammettono sia gli apparecchi a condensazione che quelli tradizionali. Nel dettaglio dalle tabelle allegate al provvedimento emerge come il parametro principale sia quello di “limite minimo di efficienza stagionale”.

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Il limite minimo di efficienza stagionale

Il “limite minimo di efficienza stagionale” nell’attuale versione del regolamento fissava un livello troppo alto per le caldaie, che in teoria avrebbe tagliato fuori qualsiasi tipo di dispositivo ma in pratica prevedeva un bando per le caldaie. Le reazioni negative a questa proposta avevano messo in stallo le tabelle della regolamentazione, in attesa che la nuova Commissione europea potesse intervenire sul caso. Anche perché il settore era finito in subbuglio: solamente in Italia vengono vendute oltre 900mila caldaie all’anno.

Le novità previste dalle tabelle

Adesso però le nuove tabelle potrebbero sbloccare la situazione: il testo infatti - che rimarrà in consultazione fino al 26 dicembre, e quindi potrebbe mutare ancora - fissa standard tecnici con maglie più larghe che lasceranno sul mercato sia le caldaie a condensazione che quelle tradizionali. Sembra dunque essere stata accettata una linea più morbida per quanto riguarda l’uso del gas nel riscaldamento domestico, il cui contenimento verrebbe in questo modo affidato a misure come agevolazioni di prodotti ‘green’.

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Non cambia il target per il 2040

È necessario in ogni caso tenere a mente un passaggio cruciale: il regolamento Ecodesign disciplina la commercializzazione dei prodotti, ma non si occupa di modificare gli obiettivi politici di ampio respiro fissati dagli altri documenti europei. Questo vuol dire che, pur essendo vicina la scomparsa del ‘bando di fatto’ per la commercializzazione delle caldaie dal 2029, non sono cambiate le altre normative a riguardo. Resta dunque fissata al 2040 la data in cui gli Stati membri dovranno muoversi in prospettiva dell’eliminazione completa delle caldaie alimentate da combustibili fossili, pur trattandosi di un target solamente indicativo. 

La soddisfazione dei produttori di caldaie

Il Sole24Ore, comunque, sottolinea la soddisfazione dei produttori per le novità in arrivo: “Accogliamo con favore la retromarcia della Commissione europea sul divieto di installare caldaie, una misura folle che abbiamo combattuto dal primo momento perché avrebbe danneggiato irreparabilmente il nostro tessuto industriale e compromesso gli obiettivi climatici comunitari”, ha detto Giuseppe Lorubio, presidente di Assotermica, l’associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici federata in Anima Confindustria.

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La situazione delle caldaie in Italia

Secondo Lorubio “l’Italia ha un parco installato vetusto, che richiede interventi strutturali per essere svecchiato e garantire benefici immediati ai cittadini in termini di riduzione delle bollette energetiche e all’ambiente in termini di riduzioni delle emissioni. Le caldaie a condensazione sono un elemento imprescindibile di questo disegno, essendo pronte a utilizzare qualsiasi tipo di combustibile rinnovabile ed integrate da tecnologie quali il solare termico o pompe di calore, in ottica di apparecchi ibridi factory made". Il testo finale del regolamento sarà pubblicato nella prima parte del 2026 ed entrerà in vigore dopo due anni, tra la metà del 2028 e l’inizio del 2029.

 

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