Imu, scadenza di dicembre in arrivo: tempistiche, agevolazioni ed esenzioni

Economia
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Introduzione

Dicembre è un mese in cui le scadenze fiscali sono molte. Tra queste c'è anche quella dell'Imposta municipale propria, fissata al 16, e dovuta solo per alcune tipologie di immobili, come ad esempio le seconde case. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Le scadenze di giugno e di dicembre

L’Imu non è un’imposta universale, perché è dovuta solo se si rientra nelle categorie soggette a tassazione. Due le scadenze previste quest'anno:

  • quella, passata, del 16 giugno, per il pagamento dell’acconto o della rata unica, calcolata in base ad aliquote e detrazioni dell’anno precedente. Per l’acconto l’importo corrisponde al 50% di quanto versato nel 2024.
  • la prossima, del 16 dicembre, per il saldo dovuto da chi a giugno ha pagato solo la prima rata, applicando le deliberazioni comunali pubblicate entro il 28 ottobre dal Mef.

 

Per approfondire: 

Manovra 2026, ipotesi "condono" per Imu e Tari: come potrebbe funzionare

Chi deve pagare l'Imu

In generale, devono pagare l’Imu queste categorie:

  • i proprietari di fabbricati, seconde case, terreni e aree edificabili;
  • i titolari di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie;
  • i concessionari di aree demaniali;
  • gli utilizzatori di immobili in leasing, anche se in costruzione;
  • il coniuge assegnatario della casa familiare a seguito di separazione, annullamento o scioglimento del matrimonio.

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Le esenzioni

Ma ci sono dei casi in cui si è esenti dal pagamento dell'Imu. In particolare, dal 1° gennaio 2014, l’Imu non è più dovuta sull’abitazione principale, cioè l’immobile in cui si dimora abitualmente e in cui è registrata la residenza anagrafica. Se uno dei due requisiti manca, l’immobile è considerato seconda casa e diventa soggetto al versamento.

Rientrano nell’esenzione:

  • abitazioni principali non di lusso (categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7);
  • immobili equiparati all’abitazione principale;
  • immobili occupati abusivamente e quindi non utilizzabili né disponibili, a condizione che sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per violazione di domicilio o sia iniziata l’azione giudiziaria penale per occupazione abusiva e venga poi presentata la dichiarazione Imu entro il 30 giugno 2026, anche in caso di cessazione dei presupposti per fruire dell’esonero
  • terreni agricoli detenuti e coltivati da coltivatori diretti, situati nelle isole minori, nei Comuni montani esenti o parzialmente esenti, o con destinazione agro-silvo-pastorale non modificabile;
  • immobili appartenenti a enti non commerciali;
  • immobili ubicati nella ZES Unica Mezzogiorno (acquisti o costruzioni dal 2025 destinati ad attività d’impresa);
  • beni immobili a uso culturale, come musei, archivi e biblioteche;
  • edifici destinati esclusivamente al culto;
  • immobili dell’Accademia dei Lincei;
  • fabbricati appartenenti al gruppo catastale E (da E/1 a E/9);
  • immobili situati in territori colpiti da calamità naturali con stato d’emergenza in corso o prorogato.

 

Inoltre, come ricorda Il Corriere della Sera, i Comuni possono esentare da Imu l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o usufrutto da anziani o disabili che prendono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata nè data in comodato d’uso.

Le agevolazioni

Da tenere presente poi, che, per il 2025 restano confermate anche alcune agevolazioni:

  • Riduzione del 50% per immobili concessi in comodato gratuito a parenti di primo grado (genitori o figli);
  • Riduzione del 50% per fabbricati riconosciuti come beni di interesse storico o artistico;
  • Riduzione del 50% per immobili dichiarati inagibili o inabitabili;
  • Riduzione del 50% per un unico immobile posseduto da pensionati residenti all’estero, titolari di pensione convenzionata con l’Italia;
  • Riduzione del 25% per le abitazioni locate a canone concordato.

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Come si calcola il saldo Imu

Per il calcolo del saldo Imu, si parte dalla rendita catastale attribuita all’immobile all’1 gennaio 2025, che deve essere rivalutata del 5%. Questo indicatore va poi moltiplicato per il relativo coefficiente moltiplicatore, a seconda del tipo di immobile. Le aliquote 2025 vanno cercate sui siti del Comune o su quello del Dipartimento delle Finanze. 

Come si versa l'Imu

Il versamento dell’Imu si effettua con il modello F24 - dove si può eventualmente compensare con eventuali crediti fiscali o contributivi - o con bollettino postale.

 

Nello specifico, nel modello F24, sezione "Imu e altri tributi locali", vanno indicati:

  • codice catastale del Comune,
  • numero di immobili per cui si esegue il versamento, 
  • anno di imposta (2025) 
  • e importo da versare raggruppato, con codice tributo, per singola tipologia di immobile. 

 

Occorre barrare la casella "saldo". Nello spazio rateazione non si indica nulla e il pagamento va effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, o per eccesso se superiore.

 

Per approfondire:

Imu seconda casa, sono possibili esenzioni o riduzioni: requisiti e come fare richiesta

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