Tredicesima 2025, le date di pagamento per lavoratori e pensionati

Economia
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Introduzione

Dicembre è il mese in cui per molti scatta l’accredito della mensilità extra sullo stipendio: è così per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico sia di quello privato. Lo stesso discorso vale per i pensionati. Come stabilito dalla legge 350/2001, la gratifica economica segue un calendario specifico per ciascuna categoria ma, di norma, il pagamento viene comunque effettuato sempre prima delle festività natalizie e, in ogni caso, entro la fine del mese. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Come si calcola la tredicesima

Per conoscere l’importo della tredicesima che spetta ai lavoratori dipendenti è sufficiente moltiplicare la retribuzione mensile lorda per i mesi effettivamente lavorati e dividere il risultato per 12. Il mese viene maturato con almeno 15 giorni di lavoro svolti. Per i pensionati invece l’importo della tredicesima corrisponde a una semplice mensilità in più del trattamento percepito.

 

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A chi spetta la tredicesima

Rispetto ad altri incentivi come quattordicesima e quindicesima, previsti solo da alcuni contratti, la tredicesima spetta per legge a tutti i dipendenti a tempo determinato e indeterminato, inclusi apprendisti e lavoratori part-time. L'erogazione viene riconosciuta inoltre a lavoratori domestici, colf, badanti, baby-sitter e, per i pensionati, a chi percepisce la pensione di reversibilità.

 

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A chi è riconosciuta la tredicesima nella scuola

Tra i vari settori della PA in cui arriva la tredicesima, c'è anche quello della scuola. L'importo aggiuntivo è riconosciuto, nello specifico, a:

  • insegnanti di ruolo;
  • personale ATA di ruolo (personale amministrativo, tecnico e ausiliario);
  • lavoratori con contratto a tempo determinato con maturazione del trattamento (in base alle norme vigenti);
  • supplenti annuali o al 30 giugno (con regole specifiche a seconda del contratto).

Tredicesima anche a lavoratori part-time, colf e badanti

Come detto, la gratifica spetta anche ai lavoratori part-time: in questi casi, la determinazione dell’importo non avviene partendo soltanto dallo stipendio fisso, bensì dal compenso orario, che va rapportato al monte ore mensile stabilito dal contratto di riferimento. Una modalità analoga viene utilizzata anche per il lavoro domestico. Collaboratrici familiari e assistenti domiciliari, infatti, possono prestare servizio presso più abitazioni e per diversi datori contemporaneamente: proprio per questo motivo, la quota di tredicesima viene quantificata applicando un criterio basato sulle ore effettivamente lavorate.

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Quando viene pagata

Per chi percepisce un reddito da lavoro subordinato, le tempistiche dell’erogazione della tredicesima non sono uguali per tutti e variano in base al comparto di appartenenza. Sul fronte della pubblica amministrazione, l’emolumento extra verrà accreditato il 15 dicembre 2025, contestualmente alla retribuzione ordinaria del mese. La data rappresenta un’eccezione rispetto al resto dell’anno, poiché le buste paga degli altri mesi vengono liquidate abitualmente il giorno 23. Nel settore privato, invece, non esiste un unico riferimento temporale: il versamento dipende dalle norme stabilite dai singoli contratti collettivi nazionali di lavoro. In linea generale, tuttavia, la corresponsione dell’importo aggiuntivo avviene sempre prima di Natale. Nel corso del 2025 c’è chi potrà trovarsi la cifra accreditata fra il 10 e il 15 dicembre, mentre altri dovranno attendere un momento compreso tra il 15 e il 24 dicembre.

A quanto ammonta la tredicesima per i pensionati?

La tredicesima destinata ai pensionati, che viene erogata in simultanea e integrata all’assegno mensile, viene determinata partendo dai compensi lordi percepiti nel corso dei mesi. In genere equivale all’ammontare di un mese di pensione, anche se la somma definitiva può cambiare in base al periodo in cui il trattamento è stato effettivamente corrisposto. Per stabilirne il valore, si considerano tutti i pagamenti lordi erogati nell’anno e li si divide per dodici; qualora l’erogazione non abbia coperto l’intero anno, si procede invece con un conteggio proporzionale ai mesi maturati.

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Nessuna agevolazione prevista

Nel 2025 questa mensilità aggiuntiva sarà assoggettata alla fiscalità ordinaria, senza alcun tipo di sconto o beneficio specifico. Rimarranno quindi applicate le attuali aliquote Irpef: 23% per redditi fino a 28 mila euro, 35% per quelli fino a 50 mila euro e 43% per importi superiori. Poiché su questa somma non entrano in gioco le detrazioni per lavoro o per carichi familiari, già utilizzate sulle rate mensili, il valore netto risulterà inevitabilmente più contenuto rispetto agli altri pagamenti dell’anno. Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, non dovrebbero essere previste agevolazioni nemmeno per il prossimo anno, nonostante si fosse parlato di un'eventuale completa esenzione Irpef fino a un’imposta ridotta al 10% durante i lavori iniziali della Legge di Bilancio 2026.

 

Per approfondire: Tredicesima, come si calcola e perché è più bassa delle altre mensilità

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