Introduzione
I prezzi delle case, in Italia, continuano a crescere, ma in maniera più contenuta. Aumentano ancora le compravendite. E si alzano gli affitti: +3,5% la crescita dei canoni su base tendenziale.
I dati emergono dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2025, realizzato da Nomisma, che ha analizzato le performance immobiliari a livello nazionale e nei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Ecco tutti i dettagli e gli scenari futuri
Quello che devi sapere
Le compravendite
Secondo Nomisma, vari fattori, tra cui il recupero del potere d'acquisto delle famiglie e i tassi di interesse sui mutui ancora contenuti, hanno favorito l’aumento di capitale erogato dalle banche a sostegno dell’acquisto dell’abitazione e il proseguimento della crescita delle compravendite. Il preconsuntivo sulle compravendite di abitazioni nel 2025 prevede un incremento stimato del +5,5% che conferma la fase di ripresa del mercato iniziata nell’ultimo trimestre del 2024.
A trainare il comparto dell’acquisto di abitazioni sono state proprio le compravendite con mutuo che sono cresciute del +25,5% in termini tendenziali nel primo semestre 2025. Al contrario, quelle sostenute da liquidità sono stabili.
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I prezzi
E i prezzi delle abitazioni? Nel corso dell’anno hanno registrato una crescita moderata ma costante. Da quanto emerge dall’Osservatorio di Nomisma, nell’ultimo semestre del 2025 si registra una crescita dei prezzi delle abitazioni del +0,6%, più contenuta rispetto al + 1,3% del primo semestre. Questo aumento è riconducibile a un ritorno delle trattative tra domanda e offerta, che hanno limitato la correzione al ribasso della domanda, mentre le aspettative dei venditori si sono stabilizzate.
I tempi di vendita e locazione
Considerando i tempi medi di assorbimento nel mercato residenziale il Rapporto mette in luce anche come negli ultimi 10 anni il trend che ha caratterizzato l’evoluzione dei tempi di vendita di abitazioni sia risultato discendente, anche se la più recente congiuntura evidenzia un consolidamento dei livelli raggiunti. Per concludere una trattativa di vendita di un’abitazione occorrono in media 4,7 mesi, mentre sul fronte della locazione i tempi si sono stabilizzati intorno agli 1,9 mesi.
Gli affitti
Un capitolo a parte è quello degli affitti. Nel secondo semestre dell’anno Nomisma rileva uno spostamento di quota della domanda potenziale d’acquisto verso la locazione (rispettivamente del 49% e 51%). Secondo gli esperti, la crescita della domanda di affitto pari a 4 punti percentuali nell’ultimo anno è da imputarsi principalmente al fatto che la locazione rappresenta una soluzione temporanea in attesa di condizioni di mercato più favorevoli per l’acquisto e, in seconda battuta, alla capacità di rispondere meglio ai cambiamenti che stanno investendo il mondo del lavoro e gli stili di vita, oltre a consentire di impiegare la liquidità in altre forme di investimento.
In questo scenario, l’eccesso di domanda di affitto ha impresso una nuova spinta ai canoni: +3,5% su base tendenziale. I contratti ordinari, però, diminuiscono del 2%, mentre quelli transitori e quelli per studenti registrano aumenti significativi (rispettivamente +3,1% e +9,5%).
Il futuro del mercato immobiliare
Sempre secondo le previsioni di Nomisma, per il triennio 2026-2028 le compravendite registreranno una crescita moderata (+0,9% nel 2026, +0,7% nel 2027 e +1,4% nel 2028), oltrepassando quota 780mila transazioni al termine del 2028.
I prezzi delle abitazioni faranno registrare una crescita destinata a perdere progressivamente di intensità nel triennio di previsione con tassi inferiori all’inflazione: +1% nel 2026, +0,7% nel 2027, +0,5% nel 2028.
La componente corporate del mercato, invece, si muove oggi in un contesto internazionale complesso, segnato da rallentamento economico, tensioni geopolitiche e timori legati all’inflazione. Nonostante queste difficoltà, il nostro Paese mostra segnali di resilienza e riesce a trasmettere fiducia agli investitori.
Nel complesso, gli investitori stanno diversificando i portafogli e ampliando le tipologie di asset su cui puntare. L’Italia, pur in un quadro globale incerto, continua ad attrarre capitali: nei primi nove mesi dell’anno in corso gli investimenti hanno raggiunto 7,8 miliardi di euro, con un incremento del +21,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Per approfondire:
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