Qualità della vita, Milano al primo posto seguita da Bolzano e Bologna. La classifica
EconomiaIntroduzione
Milano è la città italiana con la migliore qualità della vita. A dirlo è l'indagine realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma, secondo cui il capoluogo lombardo conquista anche quest'anno il primo posto della classifica, per dotazione di servizi, reddito, gestione delle infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo. Seguono poi Bolzano e Bologna. Restano ancora nelle ultime posizioni Caltanissetta (al 107° posto), Crotone (106) e Reggio Calabria (105).
In generale, l'analisi evidenzia un generale peggioramento in Italia della qualità della vita, che risulta “buona o accettabile” in 60 province su 107: un valore inferiore a quello registrato negli ultimi anni.
Quello che devi sapere
L'Indagine sulla qualità della vita 2025
Secondo l'Indagine annuale sulla qualità della vita nelle province italiane, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con la Sapienza di Roma e giunta alla 27° edizione, la città meneghina resta ancora sul gradino più alto del podio per i servizi offerti. Rispetto alla classifica dello scorso anno, per Milano e Bolzano si tratta di una conferma. Mentre migliora Bologna che sale di una posizione.
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Avanzano Rimini e Ascoli Piceno
- Come evidenzia l'Idagine, nel 2025 si registra un significativo avanzamento in graduatoria di Rimini e Ascoli Piceno, rispettivamente al 12° e 15° posto, con oltre 20 posizioni guadagnate rispetto al 2024.
- Retrocedono di due posizioni, invece, Monza e Brianza.
Le città con la peggiore qualità di vita
- Restano ancora in fondo alla classifica Caltanissetta (107°), preceduta da Crotone (106°), che scende di cinque posizioni in un anno, e Reggio Calabria (105°), che invece avanza di un posto.
- Si segnalano ancora, in negativo, Foggia, che passa dalla 93° alla 104° posizione in classifica, Pordenone dalla 9° alla 23° e Gorizia dalla 26° alla 52°.
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I criteri di valutazione
- Lo studio di ItaliaOggi e Ital Communications si articola in nove dimensioni d'analisi: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo intrattenimento e cultura. Criteri che hanno permesso di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti relativi alla qualià della vita a livello locale.
- Le 107 province italiane sono state classificate in 5 cluster (Mediterraneo, Francigena, Adriatico, Padania, Metropoli), ottenendo così una fotografia più dettagliata delle specificità territoriali.
Affari e lavoro: Bolzano e Firenze al top
- Prendendo in considerazione l'indicatore di affari e lavoro, che fornisce dati sul mercato del lavoro, sul tessuto imprenditoriale, sull'importo dei protesti per abitante e sulla presenza di startup e PMI innovative, al primo posto si colloca Bolzano, per il quarto anno consecutivo.
- Subito dopo troviamo Firenze, che sale al secondo posto recuperando ben 16 posizioni rispetto all'anno precedente.
Peggiora la qualità di vita in Italia nel 2025
- Come evidenzia l'analisi, la qualità della vita nel 2025 risulta “buona o accettabile” in 60 province su 107. Si tratta di un valore inferiore a quello registrato negli ultimi anni, che indica quindi un generale peggioramento.
- L'indagine conferma anche per quest'anno il divario tra il Centro-Nord e l'Italia del Sud e delle Isole. Nelle regioni meridionali, inoltre, restano significative aree di disagio sociale e personale.
Migliorano le regioni del Centro
Secondo i dati, la qualità della vita nelle province del Nord-Ovest risulta in leggero calo: 19 province su 25 sono nei due gruppi di testa (qualià buona e accettabile): due in meno rispetto alla passata edizione. Una situazione opposta caratterizza il Nord-Est, mentre nell'Italia centrale si registra un lieve miglioramento.
Al Sud bene solo L'Aquila
- Per le province dell'Italia meridionale e insulare, soltanto L'Aquila si classifica nel gruppo 2 (qualità della vita accettabile), contro le due (Pescara e Teramo) censite lo scorso anno.
- Come evidenzia Alessandro Polli, docente di Statistica economica e Analisi delle serie storiche all'Università La Sapienza di Roma, “l'indagine sulla qualità della vita è uno degli studi più completi disponibili in Italia”.
Il divario tra Nord e Sud
Secondo Polli, “l'edizione di quest'anno conferma tre tendenze: la crescente frattura tra il centro-nord, più resiliente, e il Mezzogiorno, sempre più vulnerabile; la presenza di ampie aree di disagio sociale nel sud, difficili da affrontare nell'attuale quadro di finanza pubblica; e il consolidamento del primato delle province e città metropolitane del centro-nord, che anche nella fase economica e geopolitica attuale mostrano la maggiore capacità di resistenza".