Introduzione
A partire dal prossimo anno l’importo dell’Assegno unico per i figli a carico sarà rivalutato, e quindi aumentato, per effetto dell’inflazione. Le ultime stime dell’Inps, basate sull’indice dei prezzi al consumo Istat, indicano una crescita intorno all’1,4-1,5%, più bassa delle prime proiezioni di ottobre che si muovevano tra 1,6 e 1,7%.
L’adeguamento al tasso di inflazione, comunque, va ricordato, sarà definitivamente sancito dal decreto sulla perequazione di Mef e Ministero del Lavoro atteso per novembre. E solo allora si conosceranno le percentuali precise
Quello che devi sapere
Cos'è l'Assegno unico
Prima di tutto, va ricordat cos'è l'Assegno unico e universale: si tratta di un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio:
- fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni);
- senza limiti di età per i figli disabili.
L’importo spettante varia in base:
- alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda;
- all’età e al numero dei figli;
- alle eventuali situazioni di disabilità dei figli.
Per approfondire:
Isee e prima casa, dall'Assegno unico ai bonus: gli effetti sulle misure per le famiglie
Come potrebbero cambiare le cifre
La perequazione, oltre a cambiare gli importi, incide anche sulle fasce Isee per l'accesso al sussidio. Secondo le cifre riportate da Il Messaggero, nel 2026, la prima fascia salirà a redditi fino a 17.468,51 euro (l'anno scorso era fino a 17.227,33 euro). Gli importi? Da 201 euro a 203,8 euro. Quasi 3 euro in più.
Chi, nel 2025, si trovava nel secondo e terzo scaglione (rispettivamente da 17.227,34 a 17.342,19 euro e da 17.342,20 a 17.457,03 euro) dal prossimo anno a parità di Isee "scenderà" in prima fascia.
L’ultima scaglione, cioè quello a cui viene assegnato l'importo minimo, riguarderà gli Isee oltre 46.582,71 euro rispetto agli "oltre 45.939,56 euro" del 2025. Questo significa che chi l'anno scorso aveva un Isee di 45.939,56 euro prendeva il minimo, mentre il prossimo anno si troverà in sestultima fascia, con l’importo che quindi aumenta.
Le maggiorazioni
Da considerare, poi, le cosiddette maggiorazioni. Quelle legate alla presenza di figli con meno di 21 anni subiranno piccoli ritocchi nel 2026.
- Per i non autosufficienti l’incremento arriverà a 122,3 euro (rispetto ai 120,6 del 2025),
- mentre per i figli con disabilità grave l’importo salirà a 110,6 euro (contro i precedenti 109,1).
- In caso di disabilità media, la maggiorazione sarà di 99,1 euro (da 97,7).
- Alle madri con meno di 21 anni spetterà invece un incremento di 23,3 euro, leggermente superiore ai 23 euro dello scorso anno.
Le integrazioni variabili in base all’Isee
Restano poi le integrazioni variabili in base all’Isee:
- per i figli successivi al secondo, la cifra oscillerà da 99,1 euro per le famiglie con Isee più basso fino a 17,4 euro per quelle appartenenti alla fascia più alta (nel 2025 erano rispettivamente 97,7 e 17,2).
- Infine, il bonus destinato al secondo percettore di reddito ammonterà a 34,9 euro per la fascia Isee minima, con un importo progressivamente decrescente per gli scaglioni superiori (contro i 34,4 euro dell’anno precedente).
I cambi di fascia
Con le rivalutazioni previste dal 2026, molte famiglie - spiega l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici, intervistata da Adnkronos/Labitalia - "cambieranno fascia". Secondo le stime di Inps e Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) "chi scenderà di fascia potrà ottenere fino a 15–20 euro in più al mese per figlio. Ad esempio, una famiglia con due figli e Isee di 26.200 euro riceverà 321 euro mensili (contro i 315 del 2025), beneficiando anche di un abbassamento dell’Isee di circa 2.000 euro grazie al nuovo criterio di valutazione della prima casa". Infatti, tra gli interventi più significativi, figura la decisione di escludere dal conteggio la prima abitazione, purché il suo valore catastale non superi i 91.500 euro, innalzando quasi del doppio l’attuale limite di 52 mila euro.
"Per ricevere correttamente l’importo aggiornato", sottolinea l'esperta, "sarà necessario presentare la nuova Dsu entro il 30 giugno 2026. In caso contrario, da marzo l’assegno verrà erogato in misura minima e gli arretrati saranno corrisposti automaticamente una volta aggiornato l’Isee".
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