Freddo invernale e riscaldamento domestico: in aumento stufe a pellet e caminetti

Economia
©Getty

Crescono le richieste di installazione, manutenzione e revisione in tutta Italia: tra settembre e ottobre 2025, +72% per le stufe a pellet e +56% per le caldaie. Gli italiani riscoprono quest'anno l’amore per i caminetti 

ascolta articolo

Con l’arrivo dei primi freddi, in molte case italiane si riaccendono caldaie, stufe e camini: dal 15 ottobre, infatti, in diverse zone del Paese è già possibile attivare il riscaldamento. Secondo le analisi di ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, tra settembre e ottobre le richieste di intervento legate al mondo del calore domestico sono cresciute infatti in media del 66%, considerando installazioni, manutenzioni e supporto specifico per la pulizia delle canne fumarie.

In crescita richieste di manutenzione, revisione e riparazione

Oltre alle richieste di installazione di nuovi sistemi di riscaldamento, come dimostrano i dati sugli spazzacamini, crescono anche quelle per la manutenzione, revisione o riparazione degli impianti già esistenti, per garantire sicurezza ed efficienza. Le richieste per interventi sulle caldaie registrano, infatti, un aumento del +66% tra settembre e ottobre e del +12% rispetto al 2024, così come aumenta l’attenzione per la cura e la pulizia delle stufe a pellet, tra le priorità degli italiani con un balzo del +115% mese su mese e del +32% su base annua. Le motivazioni che spingono gli utenti a contattare un manutentore sono molteplici: nel 42% dei casi si tratta della revisione annuale, seguita dal controllo dei fumi (19%) e dalla manutenzione ordinaria (18%), interventi che, se eseguiti prima dell’accensione, permettono di evitare guasti improvvisi, mantenere la massima efficienza e ridurre l’impatto ambientale.

Potrebbe interessarti

Il 36% di chi trasloca sceglie il piano terra, in calo i piani alti

La manutenzione è un obbligo di legge e comporta sanzioni

Secondo il D.P.R. 74/2013, ogni impianto termico deve essere sottoposto a controlli periodici, con frequenza variabile in base al tipo di combustibile e alla potenza dell’impianto. La mancata revisione, oltre a rischi per la sicurezza e a un aumento dei consumi energetici, può comportare sanzioni fino a 500€, mentre la revisione della caldaia costa in media 94€ e la manutenzione delle stufe a pellet si attesta intorno ai 145€. Una manutenzione professionale e periodica, dunque, non è solo una precauzione stagionale, ma un vero e proprio risparmio e un investimento in comfort, sicurezza e sostenibilità.

Potrebbe interessarti

Caldaia a condensazione, stop agli sconti per superbonus in condomini

Gli italiani si innamorano di nuovo dei camini accesi in inverno

Secondo i dati ProntoPro.it, è questo il periodo dell’anno in cui molti italiani scelgono di installare nuovi sistemi di riscaldamento o sostituire quelli ormai obsoleti. Le evidenze mostrano, infatti, una crescita decisa per l’installazione di tutte le tipologie di impianti domestici, con un’evoluzione che racconta un cambiamento nelle abitudini e nelle scelte energetiche. Le stufe a pellet si confermano una delle soluzioni preferite, con le installazioni che aumentano del 72% tra settembre e ottobre e del 26% rispetto al 2024, una tendenza che riflette il crescente interesse verso opzioni a biomassa, capaci di coniugare efficienza e risparmio sul lungo periodo. Le caldaie pur registrando un aumento più contenuto mese su mese (+56%), mostrano un incremento del +52% rispetto allo scorso anno, segno che la domanda resta solida anche per le soluzioni più tradizionali. Sono però i caminetti a registrare la crescita più netta: +107% rispetto a settembre e +103% rispetto al 2024, una scelta che non risponde solo a esigenze funzionali, ma anche al desiderio di riportare in casa un calore più autentico e conviviale.

Potrebbe interessarti

Nuove bollette, solo un italiano su 3 ha notato la differenza

Aumentano gli spazzacamini sui tetti d’Italia 

Quando si parla di riscaldamento domestico, uno dei professionisti più richiesti è lo spazzacamino, figura essenziale per la sicurezza e l’efficienza delle canne fumarie, indipendentemente dal tipo di impianto o combustibile utilizzato. Le richieste per questo servizio segnano infatti un +65% tra settembre e ottobre e un +72% rispetto al 2024, a conferma dell’attenzione crescente degli italiani verso la manutenzione preventiva e la sicurezza domestica. In particolare, il servizio viene richiesto per sistemi di riscaldamento a legna, che rimane di gran lunga la scelta più diffusa in Italia (86%), seguita dai pellet (13%), sempre più apprezzati per la praticità e il minor impatto ambientale. Dietro questa media nazionale si nascondono però abitudini molto diverse da città a città: a Milano, per esempio, cresce la diffusione dei camini a gas, che raggiungono quasi l’8% delle richieste di intervento, mentre a Roma e Napoli la tradizione della legna resta molto radicata, con oltre il 92% dei camini e delle stufe alimentati in questo modo.Sul fronte economico, il costo medio per la pulizia della canna fumaria si attesta intorno ai 155€, ma con notevoli differenze territoriali: Venezia è la città più cara (178€ a intervento), mentre Bari e Napoli risultano le più convenienti (rispettivamente 120€ e 122€). Milano e Roma si collocano in posizione intermedia, con tariffe attorno ai 152€ e i 166€.

Potrebbe interessarti

Torna l'ora solare, effetti su bollette. I risparmi con l’ora legale

Economia: I più letti