Caldaia a condensazione, stop agli sconti anche per i lavori con superbonus nei condomini

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 8/E/2025 del 19 giugno scorso, a partire da quest’anno tutti gli impianti di riscaldamento che sfruttano il calore contenuto nei fumi di scarico perdono le agevolazioni fiscali collegate ai bonus edilizi. Ecco quali sono le conseguenze per i lavori già iniziati in condominio.

Quello che devi sapere

Cosa ha previsto la Manovra 2025

La circolare segue la stretta stabilita dall’ultima Legge di bilancio che ha escluso dagli incentivi edilizi “gli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate da combustibili fossili”. In un passaggio, le Entrate richiamano la nota interpretativa diffusa dalla Commissione Europea (2024/6206) sulla direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), meglio nota come Case Green. L'Agenzia precisa che “gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili esclusi dagli incentivi fiscali riguardano le caldaie a condensazione e i generatori d’aria calda a condensazione, alimentati a combustibili fossili”.

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: Di quanti immigrati ha bisogno l'economia italiana?

Cosa ha previsto la Manovra 2025

L'obiettivo della Commissione Ue

A livello di cronoprogramma la "stella polare" resta il 2040, data entro quale l'Unione Europea ha stabilito il divieto per la produzione e la vendita di caldaie a gas e altri apparecchi che utilizzano combustibili fossili con l'obiettivo di giungere all'abbattimento del 90% delle emissioni, in gran parte generate proprio dal riscaldamento nelle abitazioni. Per gli Stati membri non viene riconosciuto l'obbligo di sostituire immediatamente le caldaie a gas già installate ma viene promosso un cambio graduale con sistemi alimentati da energie rinnovabili

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I bonus edilizi coinvolti

Come emerge dal nuovo quadro normativo che ha ricevuto il via libera del Ministero dell’Ambiente e dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (Enea), le spese sostenute nel 2025 per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili sono escluse dagli incentivi tuttora operativi: ecobonus, bonus ristrutturazioni al 50% e l’ex superbonus 110

Il chiarimento sul superbonus

Rispetto all'ultima Legge di bilancio che non metteva nero su bianco l’ex bonus 110%, la circolare include nello stop anche i lavori eseguiti nell’ambito del superbonus che per gli impianti di riscaldamento richiamava esplicitamente l’ecobonus, ora vietato

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L’impatto sui condomini

L’esclusione degli incentivi a partire dal 1° gennaio 2025 fa sentire i suoi effetti in particolare sui condomini che in teoria potrebbero usufruire del superbonus al 65% per l’anno in corso, a patto che i cantieri siano partiti entro il 15 ottobre 2024

Resta il doppio salto di classe energetica

Per evitare di perdere gli sconti l’unica alternativa resta quella di virare in corsa su impianti privi di combustibili fossili, a patto che siano economicamente sostenibili. Per i lavori avviati all’inizio di quest’anno, il cambio di caldaia garantisce in ogni caso il doppio salto di classe energetica dell’edificio, necessario per accedere al superbonus su altre opere realizzate

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I modelli agevolabili

Del “ventaglio” di impianti di riscaldamento disponibili sul mercato e ammessi agli incentivi fiscali dei bonus esistenti fanno parte, per esempio, i sistemi ibridi formati da una pompa di calore integrata con una caldaia a condensazione purché – spiega la circolare – “assemblata in fabbrica e concepita per funzionare in abbinamento tra loro”. Sono da escludere invece i sistemi ibridi assemblati in cantiere

Pompe di calore a gas

In secondo luogo, gli sconti fiscali sono previsti per l’installazione di pompe di calore a gas, apparecchi dove il bruciatore offre una capacità destinata agli impianti di grandi dimensioni

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Microcogeneratori

Come ricorda la circolare delle Entrate, i bonus si estendono inoltri ai microcogeneratori, impianti di piccole dimensioni che producono allo stesso tempo calore ed energia elettrica. Solo in questo caso, per l’accesso agli incentivi viene ammessa l’alimentazione anche attraverso i combustibili fossili

Generatori a biomassa

Rientrano poi nell’elenco dei sistemi di riscaldamento agevolabili i generatori a biomassa dove la produzione di energia termica è resa possibile mediante l’utilizzo di materiali organici, dagli scarti agricoli, artigianali e industriali ai rifiuti organici biodegradabili

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Spese sostenute entro fine 2024

Per l’accesso a ecobonus, bonus ristrutturazioni o superbonus, la circolare lascia aperta una “strettoia” per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 “anche se gli stessi interventi sono realizzati o completati dal 1° gennaio 2025”. L’ammissione al bonus resiste dunque anche per chi ha concluso la spesa lo scorso anno e ha realizzato materialmente l’opera a inizio 2025, presumendo che sia già conclusa.

 

Per approfondire: Sostituzione caldaia, i consigli per scegliere il modello giusto

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