Bonus mamme lavoratrici, domande entro il 9 dicembre: ecco chi può chiederlo
EconomiaIntroduzione
Un quarto delle lavoratrici con figli, circa 865mila persone, sarà interessato dal bonus mamme, contributo erogato alle titolari di un reddito da lavoro non superiore a 40mila euro. A dichiarare questi numeri è stato il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione alla Commissione bilancio del Senato sulla Manovra. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Le famiglie beneficiarie
"Assumendo un tasso di adesione pari al 100%, il beneficio medio annuo individuale sarà di quasi 660 euro (60 euro mensili moltiplicati per il numero di mesi lavorati) per un costo totale di circa 570 milioni", ha spiegato il presidente dell'Istat, aggiungendo che le famiglie beneficiarie sarebbero il 3,2% del totale delle famiglie residenti e il beneficio comporterà una variazione sui redditi familiari pari, in media, al 2,7%.
Per approfondire: Bonus mamme lavoratrici 2025, domande entro il 9 dicembre: cosa sapere
I dati sull'occupazione delle donne tra i 25 e i 34 anni
Si tratta di un aiuto importante per il lavoro femminile: come sottolinea il recente rapporto Istat–Cnel, tra le donne di 25-34 anni, meno di una su due è occupata. Nella fascia 25-54 anni, poi, il lavoro part-time riguarda appena il 6,6% degli uomini, a fronte di un ben più alto 31,3% delle lavoratrici.
Il divario si accentua quando entrano in gioco i figli: tra gli uomini con prole la quota scende al 4,6%, mentre tra le madri la percentuale balza al 36,7%, evidenziando una disparità ancora profonda nella gestione dei tempi di vita e di lavoro.
Per approfondire: Bonus mamme lavoratrici, verso un potenziamento nel 2026: a chi spetta e come fare domanda
Chi ha diritto a ricevere il bonus mamme lavoratrici
Hanno diritto al bonus le lavoratrici dipendenti, sia con contratto a tempo determinato che con contratto a tempo indeterminato, e anche le libere professioniste e le autonome. Tutte devono però avere almeno due figli. La possibilità di usufruirne cessa quando il figlio più piccolo compie 10 anni. Sono sempre escluse le lavoratrici domestiche.
Le lavoratrici autonome
Il bonus spetta anche alle lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome o a casse professionali. In particolare, per le lavoratrici autonome il contributo è riconosciuto in relazione ai mesi di iscrizione alla Cassa professionale o al fondo di appartenenza durante l’anno 2025. Diversamente, per le autonome iscritte alla Gestione separata, il beneficio è legato ai periodi di effettiva attività lavorativa riferiti sempre al 2025. Restano escluse dall’agevolazione le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’Ago né alle forme previdenziali sostitutive, esclusive o esonerative della stessa.
Il caso specifico delle madri con tre (o più) figli
Dal terzo figlio in su, le maglie per rientrare tra le beneficiarie del bonus mamme si allentano: l’anno di età a cui far riferimento come l’ultimo utile per ricevere la cifra mensile è spostato fino al diciottesimo, sempre del figlio più piccolo.
Quando arriverà il bonus mamme?
Il nuovo bonus mamme sarà erogato il prossimo mese, compatibilmente con la data di presentazione della domanda, o entro febbraio 2026 se presentata in tempo non utile all’erogazione di dicembre 2025 e, comunque, entro il 31 gennaio 2026
Come mandare domanda all’Inps
La domanda deve essere presentata entro il 9 dicembre da chi possiede i requisiti richiesti, accedendo al portale Inps tramite Spid, Carta d’Identità Elettronica (Cie) oppure con il supporto dei patronati. Al momento della compilazione è necessario dichiarare:
- di essere madre di due figli, con il più giovane di età inferiore ai dieci anni;
- oppure di essere madre di almeno tre figli, con il più piccolo di età inferiore ai diciotto anni.
Per ogni figlio occorre fornire i dati anagrafici completi, la data di nascita o, nel caso di adozione o affidamento preadottivo, la data di ingresso nel nucleo familiare, indicando inoltre, se già disponibile, il codice fiscale.
Aumenta la cifra
Con la Legge di Bilancio 2026 l’importo del bonus mamme lavoratrici salirà dagli attuali 40 euro a 60 euro mensili: la cifra non concorrerà alla formazione del reddito ed è quindi esentasse. Nella Manovra previsto poi un pacchetto di misure destinate alle mamme lavoratrici: arriva la decontribuzione totale fino a 8mila euro (esclusi premi e contributi) per i datori di lavoro privati che "assumono donne, madri di almeno 3 figli" minorenni, senza impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Inoltre, per favorire la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata, ai genitori con "almeno tre figli conviventi", fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo o senza limiti con figli disabili, "è riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, orizzontale o verticale". Infine, in caso di assunzione temporanea in sostituzione di lavoratrici o lavoratori in congedo, il contratto "può prolungarsi per un ulteriore periodo di affiancamento della lavoratrice sostituita, di durata, comunque, non superiore al primo anno di età del bambino".
Per approfondire: Consulta, la madre “intenzionale” ha diritto al congedo di paternità