Shutdown Usa, 960 voli cancellati e 3.500 in ritardo. Nei prossimi giorni ulteriori disagi
EconomiaIntroduzione
Da oggi, venerdì 7 novembre, stretta sui voli negli Stati Uniti a causa della mancanza di controllori nel traffico dei cieli. Sono quasi 1.000 i voli cancellati e più di 3.500 quelli in ritardo.
Se la situazione dovesse peggiorare, il taglio del traffico aereo negli aeroporti americani potrebbe raggiungere anche il 20%, ha avvertito il segretario dei Trasporti Sean Duffy in un'intervista a Fox. Al momento la riduzione è del 4% e salirà, ha spiegato Duffy, al 10% la prossima settimana.
Le compagnie aree stanno cercando di gestire i tagli cancellando i voli nazionali con meno passeggeri, senza toccare - per il momento - quelli internazionali.
Quello che devi sapere
La riduzione del traffico aereo
Era stato annunciato, e ora sta succedendo davvero: sono poco meno di mille i voli cancellati negli Stati Uniti a causa dello shutdown. Da oggi il Dipartimento dei trasporti ha imposto una riduzione del traffico nei maggiori aeroporti statunitensi, fra i quali New York, Chicago e Los Angeles per la mancanza di controllori di volo. I tagli, secondo le autorità, sono necessari per garantire la sicurezza dei voli. La riduzione al momento è del 4%, ma salirà al 10% all'inizio di settimana prossima se lo shutdown - cioè la chiusura del governo federale - continuerà.
Usa, continua lo shutdown del governo. Chi non viene pagato e quali sono le conseguenze
Le riduzioni dei voli
Dall’inizio dello shutdown, decine di migliaia di voli hanno subito ritardi a causa della grave carenza di controllori di volo, con oltre 3,2 milioni di passeggeri già colpiti da disservizi. “Abbiamo dovuto chiederci qual è il nostro dovere”, ha dichiarato Duffy ai giornalisti. “Il nostro compito è prendere decisioni difficili per garantire che lo spazio aereo resti sicuro”, ha poi proseguito. Secondo fonti di Reuters, la Federal Aviation Administration (FAA) prevede di ridurre la capacità aeroportuale inizialmente del 4%, per poi salire al 5% sabato, al 6% domenica e infine al 10% la settimana successiva. I voli internazionali dovrebbero essere esclusi dai tagli.
Gli aeroporti interessati
Sebbene il governo non abbia pubblicato l’elenco ufficiale, le riduzioni dovrebbero coinvolgere i 30 aeroporti più trafficati del Paese, tra cui quelli di New York, Washington D.C., Chicago, Atlanta, Los Angeles e Dallas. In totale, potrebbero essere cancellati fino a 1.800 voli e eliminati oltre 268 mila posti a sedere, secondo i dati della società di analisi Cirium. L’obiettivo principale della misura è alleggerire la pressione sui controllori di volo visto che, già prima dello shutdown, la FAA contava 3.500 addetti in meno rispetto agli standard, con molti che lavoravano con straordinari obbligatori e settimane di sei giorni.
Le compagnie cercano di limitare i danni
Il CEO di United Airlines, Scott Kirby, ha assicurato che i tagli riguarderanno soprattutto voli regionali e tratte nazionali secondarie, mentre le rotte internazionali e i collegamenti tra hub principali non subiranno variazioni. Ha inoltre garantito una politica di rimborso flessibile per chi non desidera volare durante il periodo interessato. American Airlines ha dichiarato che la maggior parte dei clienti non noterà grandi disagi, mentre Southwest Airlines, il maggiore vettore domestico, sta ancora valutando l’impatto delle riduzioni sul proprio programma e ha chiesto al Congresso di risolvere al più presto l’impasse sui fondi federali. L’Associazione degli Assistenti di Volo (AFA-CWA), che rappresenta 55 mila lavoratori di 20 compagnie, ha definito lo shutdown “un attacco crudele contro tutti gli americani”. La presidente Sara Nelson ha denunciato come “falsa e offensiva” la narrazione secondo cui si tratterebbe di una scelta tra pagare i lavoratori federali o salvaguardare l’assistenza sanitaria.
Lo scontro al Congresso
Il governo resta in gran parte paralizzato per lo scontro in Congresso sul disegno di legge di finanziamento. I Democratici rifiutano di approvare qualsiasi piano che non preveda l’estensione dei sussidi sanitari, mentre i Repubblicani si oppongono a tale condizione. Il presidente Donald Trump e i suoi alleati repubblicani cercano di intensificare la pressione sull’opposizione, facendo leva sul disagio crescente tra i cittadini a causa della chiusura delle istituzioni.
Gli effetti dello shutdown
Lo shutdown, iniziato il 1° ottobre, ha già lasciato molte famiglie a basso reddito senza assistenza alimentare, ha chiuso numerosi servizi pubblici e ha costretto circa 750 mila dipendenti federali alla sospensione dal lavoro. Duffy ha avvertito che, se la crisi dovesse protrarsi per un’altra settimana, potrebbe verificarsi un’autentica situazione di caos con la chiusura di parte dello spazio aereo nazionale. Le compagnie aeree hanno ribadito più volte la richiesta di porre fine allo stallo, richiamando i rischi per la sicurezza del volo. Nella giornata di mercoledì 5 novembre oltre 2.100 voli sono stati ritardati, mentre le azioni di United e American Airlines hanno registrato un calo di circa l’1% nei mercati post-borsa. Il giorno precedente, la FAA aveva segnalato che tra il 20% e il 40% dei controllori di volo nei 30 maggiori aeroporti non si erano presentati al lavoro.
Per approfondire: Shutdown in Usa, stop ai voli all'aeroporto JFK di New York