Manovra, audizioni in Parlamento: le richieste di Confindustria e categorie professionali
EconomiaAvviata in Parlamento la sessione di Bilancio con le audizioni di sindacati, Confindustria e categorie professionali. Confindustria insiste su misure triennali per gli investimenti e correttivi sulla Pex, mentre i commercialisti chiedono l’eliminazione del blocco dei pagamenti ai professionisti. Fnopi sollecita fondi vincolati per le assunzioni, Farmindustria chiede il superamento del payback e le banche e le cooperative puntano a tutele e accesso alle misure
È iniziata in Parlamento la sessione di Bilancio, dopo giorni di tensioni nella maggioranza e confronto politico. Le commissioni Bilancio di Senato e Camera hanno avviato una serie di audizioni e per giovedì 6 novembre è in programma l’intervento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Oggi, 4 novembre, è prevista la seconda tornata di incontri, che coinvolgerà sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal e Usb), Confindustria e rappresentanze di categorie produttive, agricole e professionali. Tra i soggetti ascoltati anche il Consiglio nazionale dei commercialisti, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), Farmindustria, l’Associazione bancaria italiana (Abi) e l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Ecco la posizione di Confindustria e alcune delle richieste avanzate finora.
Le richieste di Confindustria
Secondo Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, “c'è il margine per migliorare la manovra”. “Nel dibattito alla Camera e al Senato si possono costruire le condizioni, soprattutto come chiediamo con forza perché la misura dell'iper e super ammortamento possa essere triennale”, ha sottolineato. “Dal maggio di quest'anno stiamo dicendo che serve un piano industriale per questo Paese che abbia una visione, perché un imprenditore che si approccia oggi per un investimento lo mette a terra nei prossimi tre anni perché sono i tempi che servono in questo Paese", ha aggiunto Orsini intervenendo ieri all'assemblea degli industriali di Bergamo, per poi rimarcare: "Quello che non funziona" nella manovra "è che la misura deve avere, soprattutto sull'iper e superammortamento, una visione a tre anni, perché quello che a noi serve" è il rafforzamento degli investimenti "su questo stiamo dialogando". Bene invece "il fatto che comunque le imprese siano all'interno della manovra. Bene l'iper e il superammortamento, bene anche sulla parte immateriale, perché è fondamentale: quando parli di innovazione e di ricerca la parte diciamo intangibile per noi è fondamentale”. In particolare, sulla manovra Confindustria sta lavorando perché si concretizzino modifiche sulla misura fiscale Pex, sull'utilizzo del credito d'imposta sulla parte contributiva per chi ha investito e per mantenere il fondo centrale di garanzia, anche attraverso trattative con il mondo bancario.
Commercialisti: stop al blocco dei pagamenti ai professionisti
Il Consiglio nazionale dei commercialisti, già sentito in audizione, ha espresso apprezzamento per alcuni aspetti della manovra, come la revisione dell’aliquota Irpef, ma ha avanzato una serie di proposte. In particolare, ha chiesto di eliminare la misura che “subordina il pagamento dei compensi ai liberi professionisti che rendono prestazioni in favore delle amministrazioni pubbliche alla verifica della loro regolarità fiscale e contributiva”. Secondo la categoria, la norma “rischia di produrre effetti distorsivi e di introdurre ulteriori complicazioni burocratiche”, e potrebbe penalizzare i professionisti anche per irregolarità minime, in quanto non sono previsti né una soglia minima dei debiti del professionista oltre la quale opererebbe il ”blocco” dei pagamenti a suo favore da parte delle pubbliche amministrazioni, né un limite da applicare al compenso da sottoporre al medesimo “blocco”. Contestata anche la disparità di trattamento rispetto ad altri liberi professionisti e creditori della Pa. I commercialisti sollecitano inoltre una “modifica anche sul trattamento fiscale dei dividendi percepiti dagli imprenditori e dalle società, o enti residenti che, nel testo in discussione, viene escluso dal perimetro della Pex per le partecipazioni inferiori al 10%”, e chiedono almeno di ridurre la soglia per la tassazione integrale. Tra le richieste anche una disciplina specifica per i crediti d’imposta e una norma interpretativa sui contributi legati all’emergenza Covid-19 per evitare penalizzazioni fiscali.
Professioni sanitarie e industria del farmaco: risorse e correttivi al sistema
In audizione anche la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), Barbara Mangiacavalli, che ha chiesto di indicare chiaramente nella legge la destinazione delle risorse per le assunzioni, per evitare che “le risorse previste vengano distribuite senza indicazioni chiare sui profili professionali”. “Chiediamo un piano strutturale di investimento sulla professione in termini di formazione, sviluppo di carriera e percorsi specialistici, con risorse distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”, ha concluso. Dal settore farmaceutico, il presidente di Farmindustria Marcello Cattani ha sollecitato la revisione del meccanismo del payback, giudicato penalizzante. Tra le richieste: aumento del tetto della spesa per acquisti diretti fino all’1% (o almeno allo 0,5%), esclusione dei plasmaderivati dal tetto, miglioramento dei tempi di accesso ai farmaci e mantenimento della possibilità di sconti, anche confidenziali, al Servizio sanitario nazionale. L’obiettivo dichiarato è favorire la competitività del settore e avviare “un percorso di superamento del meccanismo stesso del payback, da completarsi nell’ambito del Testo unico sulla legislazione farmaceutica, che rappresenta una opportunità molto positiva di modernizzazione del sistema”.
Banche e cooperative: preoccupazioni e sostegno ai settori colpiti
Nel corso dell’audizione, l’Abi ha richiamato l’attenzione su “tutto ciò che può minare” il patrimonio bancario e la percezione del mercato. “La posizione degli associati era quella di verificare la possibilità di poter procedere come era stato effettuato l’anno precedente in forma di anticipazione, perché non provoca effetti né dal punto di vista patrimoniale, né sul conto economico. Eravamo più indirizzati ad assistere a una manovra come l’anno precedente di anticipazioni”, è stato chiarito. “Ancora una volta le banche hanno mostrato il loro appoggio”, hanno concluso i rappresentanti dell’Abi. L’Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop, Agci) ha invece chiesto che tutte le misure siano realmente accessibili alle imprese cooperative, oltre a maggiori risorse per le filiere penalizzate dai dazi internazionali.