Skipass 2025/2026, aumentano ancora i prezzi: +38% in quattro anni

Economia
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Introduzione

Anche quest'anno gli appassionati della neve affronteranno sensibili rialzi per le tariffe degli skipass, con tutti gli impianti delle più note zone italiane di montagna che hanno applicato ritocchi dei listini. A dirlo è Assoutenti, che alla vigilia della riapertura della stagione sciistica ha realizzato un report mettendo a confronto le tariffe dal 2021 ad oggi

Quello che devi sapere

I prezzi

I prezzi crescono sia per gli abbonamenti stagionali, sia per il biglietto giornaliero - spiega l'associazione - A Livigno ad esempio il biglietto dello skipass per un adulto, in alta stagione, aumenta del +8,3% rispetto allo scorso anno, +4,8% al Sestriere e sugli impianti della Vialattea, +4,5% presso il comprensorio del Civetta, +3,6% negli impianti Dolomiti Superski e in quelli di La Thuile, +3,3% a Cervinia, +3% a Courmayeur. L'abbonamento stagionale rincara del +3,8% negli impianti della Valle d'Aosta, +2,6% sulle Dolomiti e al Civetta, +1% a Livigno. Per un biglietto giornaliero si spendono dai 58 euro di La Thuile, uno dei più rinomati comprensori sciistici della Valle d'Aosta, ai 72 euro di Livigno, arrivando agli 86 euro degli impianti Dolomiti Superski. Per gli abbonamenti stagionali la spesa varia dai 965 euro ad adulto di Livigno ai 1.788 euro della formula Valle d'Aosta+Zermatt.

 

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Il confronto con la stagione 2021/2022

Se però si confrontano le tariffe della stagione invernale 2025/2026 con quelle del 2021/2022 si scopre che i rincari degli skipass possono arrivare a sfiorare il +40% - denuncia Assoutenti - È il caso del biglietto giornaliero per gli impianti di Livigno, il cui prezzo passa dai 52 euro del 2021 agli attuali 72 euro (+38,5%), per lo Ski Civetta gli aumenti del giornaliero, nello stesso periodo, segnano +34,6%, +30,7% sulla Vialattea; a Bormio il biglietto è rincarato del +30,4%, +28,4% lo stagionale in Valle d'Aosta e il giornaliero Dolomiti Superski, +23,2% il biglietto giornaliero a Courmayeur. Negli impianti sciistici dell'Alto Sangro (Roccaraso, Rivisondoli, Pescasseroli), in attesa che venga comunicato il tariffario per la nuova stagione sciistica, il prezzo del biglietto è giornaliero è salito da 47 del 2021 ai 58 euro dello scorso anno (+23,4%), l'abbonamento stagionale da 580 a 755 euro (+30,1%).

 

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Aumentano anche strutture ricettive e ristoranti

Ma i rincari riguardano ogni aspetto della settimana bianca, a partire da strutture ricettive e ristoranti - avverte Assoutenti - Analizzando i dati Istat, si scopre che i prezzi invernali di alberghi e alloggi vari hanno subito in 4 anni incrementi medi del +26% in Valle d'Aosta, +32,8% nelle località di montagna del Veneto, +36% in quelle dell'Alto Adige. I servizi legati alla ristorazione sono invece rincarati del +15,7% in Valle d'Aosta, +26% nelle province di Bolzano e Belluno. E ulteriori aumenti si prospettano anche per la stagione 2025/2026.

 

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L'Osservatorio Italiano del Turismo Montano

Aumenti riscontrati anche dai dati dell'Osservatorio Italiano del Turismo Montano di Jfc presentati dal ceo Massimo Feruzzi, secondo cui trascorrere un soggiorno invernale sulla neve costerà, nell'inverno 2025/2026, in media il 5,8% in più rispetto allo scorso inverno. "Gli aumenti più elevati - spiega Feruzzi - riguardano i servizi alberghieri, con variazioni tra il +6,3% per le settimane bianche ed il 9,7% per i week end e i periodi di alta stagione, mentre le scuole di sci aumentano le proprie tariffe del +4,9%, il costo degli skipass cresce a livello nazionale del +4,1% e i servizi di bar e ristorazione del +5,5%.

 

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La spesa media per settimana bianca o weekend

"Per una settimana bianca, la spesa media di un adulto sarà di 1.545 euro, mentre una famiglia di tre persone spenderà circa 4.017 euro (+6,3%). Un weekend sulla neve comporterà un costo medio di 622 euro per un adulto e 1.773 euro per una famiglia (+8,8%)", aggiunge Feruzzi.

Quali sono i settori con gli aumenti maggiori

Quali sono stati gli incrementi applicati dai vari settori nell'ultimo triennio? Secondo l’Osservatorio si tratta di aumenti che, nell'ultimo biennio, sembrano avere progressivamente rallentato per quanto riguarda le scuole di sci, gli impianti di risalita, i servizi di bar e ristorazione. Tale rallentamento non si evince invece nel settore ricettivo che, all'esatto opposto, nell'inverno entrante, applica incrementi significativi per tutte le tipologie di offerte (settimane bianche, week end, etc.). Infatti, nella stagione invernale 2025/2026 si paga il 30,3% in più rispetto a tre anni fa per soggiornare un week end o durante l'alta stagione nelle strutture ricettive. Di poco inferiore (+26,6%) è l'aumento praticato per quanto riguarda i servizi di bar e ristorazione, sempre nell'ultimo triennio. L'incremento dei prezzi degli impianti di risalita è invece pari ad un +17,5%, in linea con la crescita dei prezzi praticata nell'ultimo triennio dalle scuole di sci, pari al +19,6%.

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Assoutenti: "Rincari ingiustificati e inaccettabili"

"I nuovi rincari applicati dagli operatori turistici appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili, sia perché l'inflazione in Italia è sotto controllo, sia perché le tariffe energetiche che nel 2022 avevano aggravato i costi a carico dei gestori degli impianti sono tornate alla normalità - denuncia il presidente Assoutenti, Gabriele Melluso - Prezzi e tariffe aumentati al punto tale da spingere una consistente fetta di cittadini a rinunciare del tutto alla classica settimana bianca: non a caso i numeri ufficiali hanno registrato lo scorso anno una forte contrazione delle presenze in montagna, con circa 1 milione di italiani in meno sulla neve, che arrivano a -4 milioni rispetto al 2023".

 

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