Introduzione
Con l'approdo in Senato prende avvio l'esame della Legge di bilancio 2026 e non sono esclusi cambiamenti in corso d’opera. Proprio le possibili modifiche in queste ore animano il confronto tra i partiti. Nella maggioranza, i malumori si concentrano soprattutto su tre temi: casa, tassazione sui dividendi e potenziamento del comparto sicurezza. Ma non è esclusa l’apertura di nuovi fronti. Tutte le ipotesi di modifica devono inoltre fare i conti con le coperture, pari a 100 milioni, su un testo che vale 18,7 miliardi. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Affitti brevi
Tra le misure della Manovra, bollinata dalla Ragioneria dello Stato, che potrebbero cambiare aspetto in Parlamento spicca l’annunciato aumento dal 21 al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi che a regime dovrebbe portare circa 100 milioni all’anno. Forza Italia e Lega chiedono entrambe la soppressione della norma che innalza la tassazione sia per i privati sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali.
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Qual è il futuro delle stablecoin, le criptovalute dell’era Trump”
Tajani: “Al lavoro per cancellare norma iniqua”
"Noi siamo contrari all'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi e siamo già al lavoro per modificare quel testo e arrivare assolutamente a cancellare una norma che ci sembra assolutamente iniqua", ha detto il vicepremier Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali della casa promossi dal partito a Torino. Il leader di FI ammette che la norma "è stata già corretta rispetto alla proposta iniziale” ma “non è sufficiente” perché “non porta grandi vantaggi alle casse dello Stato”.
La proposta di Lupi (Noi Moderati)
A spingere per la cancellazione della norma sugli affitti brevi è anche l’altro vicepremier Matteo Salvini, che ha definito la tassa “sciocca" e con un gettito "minimo" che "lede l'iniziativa privata e la proprietà privata”. Nonostante la difesa in Parlamento da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la norma sui contratti di locazione inferiori a 30 giorni sembra vacillare. Sempre dalla maggioranza, Maurizio Lupi (Noi Moderati) propone di abbassare dal 21 al 15% la tassazione a canone libero per incentivare gli affitti a lungo termine di immobili sfitti. Gianluca Caramanna, responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d’Italia, assicura che verrà trovato un punto di caduta.
Tagli ai ministeri
Possibili revisioni riguardano anche i tagli di spesa nei vari ministeri dopo le polemiche che nei giorni scorsi hanno coinvolto la Ragioniera generale dello Stato, Daria Perrotta. A tenere banco sono state soprattutto le risorse destinate ai lavori nelle metropolitane delle grandi città con il possibile taglio di 50 milioni sul prolungamento della linea C a Roma. "Più che altro c'è una riprogrammazione dei fondi della metro, però insomma, poi si vedrà, siamo aperti alle soluzioni”, ha detto il viceministro all’Economia Maurizio Leo, che assicura come spetti al Parlamento la “scelta finale” a patto di “lasciare invariati i saldi”.
Ciriani: “Ok a modifiche ma saldi di bilancio non in discussione”
Sulla stessa linea di Leo è il commento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “La manovra non è blindata. Il Parlamento farà il suo mestiere però di certo non possono essere messi in discussione i saldi di bilancio”, ha detto l'esponente di Fdi.
Tassazione sui dividendi
Il confronto nel centrodestra si estende poi alla tassazione sui dividendi. Secondo la bozza di Manovra, dal prossimo anno le società che ricevono dividendi frutto di partecipazioni di minoranza potrebbero vedere un incremento dell'imposizione fiscale dall’1,2% al 24%. La stretta riguarda in particolare le aziende con quote di partecipazione inferiori al 10%. Al di sopra di tale soglia resta invece l’attuale franchigia con le cedole staccate che continuerebbero a essere tassate non oltre l’1,2%.
Dividendi, no di FI
L’esecutivo conta di incassare oltre 1 miliardo di euro l’anno dalla misura che però vede la contrarietà di Forza Italia. “Credo che si debba correggere la parte che riguarda i dividendi, l'articolo 18, altre tasse assolutamente da cancellare per quanto ci riguarda”, è stato il commento di Tajani che poi spiega di "non aver saputo nulla" sull'inserimento della norma bollata come “lontana da una visione liberale”.
Orsini (Confindustria): “Tre punti su cui dialogare”
Critico sulla revisione fiscale sui dividendi è anche il leader di Confindustria Emanuele Orsini, che mette in guardia dal rischio di una “doppia tassazione”. “Io credo che un Paese come il nostro non si possa permettere una doppia tassazione, su questo dobbiamo dialogare, stiamo dialogando in questi giorni”, afferma Orsini che al governo chiede modifiche anche per quanto riguarda le regole relative a crediti d'imposta e fondo di garanzia per le Pmi.
Forze dell’ordine
Un altro tema caldo è quello relativo all'organico del settore sicurezza. L’articolo 42 in cui si prevede un innalzamento dell’età pensionabile di 3 mesi nel 2026 e di 4 mesi nel 2027 ha innescato forti critiche da parte dei sindacati di polizia. “La bozza della legge di bilancio 2026 dimostra una disattenzione grave nei confronti delle Forze dell’ordine”, hanno affermato Stefano Paoloni, Domenico Pianese, Valter Mazzetti e Pietro Colapietro, rispettivamente segretari generali dei sindacati di polizia Sap, Coisp, Fsp Polizia e Silp Cgil, che chiedono una revisione di una norma che - affermano - "non tiene conto del logoramento psicofisico" a cui sono sottoposti gli agenti.
Assunzioni personale polizia
Le sigle del comparto di polizia chiedono inoltre un piano di assunzioni straordinario per colmare il vuoto di organico che supera le 10mila unità. La bozza di Legge di Bilancio non contiene “la copertura integrale dei pensionamenti: con il limite del 75%, nel 2026 perderemo altri 1300 poliziotti. Una voragine che si allarga mentre si chiedono sempre più sacrifici a chi è rimasto in servizio”, affermano i rappresentati Sap, Coisp, Fsp Polizia e Silp Cgil.
Per approfondire: Tassazione sui dividendi, cosa cambia con la Manovra 2026. Chi pagherà di più