Sviluppo Comuni montani, da bonus casa a crediti d'imposta: le agevolazioni in arrivo
EconomiaIntroduzione
Lo scorso 19 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge numero 131/2025, che prevede una serie di interventi per favorire lo sviluppo dei Comuni montani. Si tratta di norme di natura amministrativa e tributaria: quattro diverse tipologie di credito d’imposta, interventi per favorire lo smart working e un bonus per le nuove nascite nei comuni con meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo è implementare la ripopolazione delle zone di montagna e sostenerne la crescita economica e sociale. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
I crediti d'imposta per le zone montane
Il nuovo provvedimento introduce ben quattro tipologie di credito d’imposta con l’obiettivo di sostenere le diverse categorie di persone e imprese che scelgono di stabilirsi nelle zone montane. Per quanto riguarda in particolare i bonus casa, la prima agevolazione è dedicata al personale scolastico e sanitario. Il credito d’imposta, da utilizzare in dichiarazione dei redditi, copre parte delle spese per l’affitto o l’acquisto dell’abitazione nel comune montano dove si presta servizio oppure in uno limitrofo. Il credito è riconosciuto in misura pari al minor importo tra il 60 per cento del canone annuo di locazione dell’immobile (o dell’importo del finanziamento) e l’ammontare di 2.500 euro. Sono previste maggiorazioni in presenza di altri specifici requisiti.
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Gli incentivi per l’acquisto della casa
La seconda agevolazione dedicata alla casa, invece, non è limitata a specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici ma a tutte le persone fisiche che, tramite un finanziamento, acquistano o ristrutturano una casa nei comuni montani da adibire ad abitazione principale. L’agevolazione, commisurata all’ammontare degli interessi passivi dovuti sul finanziamento, è riconosciuta per cinque periodi d’imposta compreso quello nel corso del quale è acceso il finanziamento. In questo caso, però, il credito spetta solo alle persone con meno di 41 anni al momento dell’accensione del mutuo e non vale per le abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di particolare pregio storico ed artistico (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
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Gli altri crediti d’imposta
Sono inoltre istituiti appositi crediti d’imposta per stimolare investimenti da parte di agricoltori e silvicoltori di montagna e per incentivare l’avvio di piccole e microimprese da parte di giovani imprenditori. La prima misura riguarda investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027, nel limite complessivo di spesa di 4 milioni di euro per ciascun anno. Per la seconda è importante ricordare il requisito dell’età: non bisogna aver compiuto il quarantunesimo anno di età alla data di avvio dell’attività per potervi accedere.
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Bonus nascite
Non solo crediti d’imposta. La nuova legge per lo sviluppo delle comunità montane introduce anche una serie di altri interventi, tra cui un bonus per le nuove nascite. Per ogni figlio nato o adottato e iscritto all’anagrafe dei comuni con meno di 5.000 abitanti verrà riconosciuto un contributo una tantum, il cui importo sarà determinato da un apposito decreto ministeriale.
Incentivi per smart working
Con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei comuni montani e favorire l’integrazione economica e sociale della popolazione, viene introdotta anche un’agevolazione per incentivare lo svolgimento dell’attività in smart working. Alle imprese che promuovono il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione è riconosciuto, per gli anni 2026 e 2027, un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali nel limite massimo di 8.000 euro annui. Anche in questo caso l'agevolazione è dedicata a lavoratori e lavoratrici con meno di 41 anni, i quali devono anche trasferire la residenza in un comune con meno di 5.000 abitanti.
L’elenco dei Comuni
Per quanto riguarda l’individuazione dei Comuni montani beneficiari delle agevolazioni, la legge delega il governo a emanare entro 90 giorni un Dpcm che stabilisca i criteri di classificazione. I commi da 1 a 3 dell’articolo 2 della legge contengono le modalità di classificazione dei Comuni montani che rientrano nella misura. La prima riunione degli esperti si è svolta al Dipartimento degli Affari Regionali lo scorso 8 ottobre. Vengono definiti prima i criteri geografici, poi si passa alla definizione dei criteri sociali ed economici che garantiscono le risorse stanziate ai territori bisognosi.
L’entrata in vigore
Dopo questa fase si entrerà nel vivo l’assegnazione dei bonus ai cittadini interessati ai lavori di ristrutturazione o all’acquisto di abitazioni comprese nei territori interessati. Un decreto ministeriale definirà i criteri di concessione, le modalità di controllo degli stanziamenti e il recupero di eventuali incentivi fruiti in maniera indebita.
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