Pnrr, nuova revisione da 14 miliardi. Fondi totali non cambiano

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il governo vuole rimodulare il 7% del programma europeo, senza rinunciare agli oltre 194 miliardi assegnati all’Italia, spostando i finanziamenti da alcuni progetti ad altre opere. L'obiettivo è dare una spinta al Piano, la cui spesa appare a rilento, in modo che sia completato entro giugno 2026 ed evitando così di dover restituire i soldi avuti da Bruxelles

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A nove mesi dal traguardo finale del Pnrr il governo vuole una nuova revisione del piano finanziato dall’Europa ma non pensa di rinunciare a un solo euro dei 194,4 miliardi assegnati all’Italia, beneficiaria della fetta più grande del programma varato durante la pandemia di Covid.

Corsa contro il tempo

Non ci sono tagli sulle risorse complessive, ha spiegato il ministro degli Affari Europei Tommaso Foti durante la riunione a Palazzo Chigi, aggiungendo che sono 14 i miliardi che cambieranno destinazione. L’intento è dare una spinta, privilegiando alcune opere a scapito di altre in modo da non essere costretti a restituire i soldi a Bruxelles se non si centreranno tutti gli obiettivi entro giugno 2026.

Priorità: soldi alle imprese

Tra le priorità della revisione (che dovrà essere approvata dai vertici comunitari) ci sono le imprese, ha detto Giorgia Meloni, che non ha precisato quanti denari andranno alle aziende e se, come circolato nei mesi scorsi, si aiuteranno quelle più colpite dai dazi americani. Due miliardi andranno all’agricoltura, ha intanto annunciato il ministro Francesco Lollobrigida.

Le misure a rischio tagli 

Quali misure subiranno la sforbiciata non è chiaro. Nel mirino potrebbero esserci alcuni incentivi alla transizione energetica e al sostegno per chi cerca un lavoro e, in generale, progetti che stentano a decollare perché - come già accaduto - ci sono poche adesioni ai bandi.

La spesa procede a rilento

Finora l’Italia ha ricevuto, in sette rate, 140 miliardi degli oltre 194 che il nostro Paese ha chiesto tra prestiti e soldi a fondo perduto. La spesa effettiva a oggi è di 86 miliardi, secondo gli ulti dati diffusi da Foti in Parlamento.

Sanità: obiettivi restano lontani

Diversi progetti sembrano lontani dall’essere completati in tempo. Fra questi, quello che era stato pensato come il fulcro della nuova sanità italiana. Ospedali e Case di Comunità, cioè ambulatori per non ingolfare i Pronto Soccorso e smaltire le liste d’attesa: dei primi ne sono stati completati 52 sui 307 previsti; delle seconde 191 cantieri chiusi su 1.038.

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