La Bce invita ad avere contanti: “Cruciali durante le crisi”. Quanti tenerne in casa?

Economia
©Ansa

Introduzione

Il contante è uno strumento “essenziale” per gestire i periodi di crisi, al punto che le autorità di diversi Paesi suggeriscono di “dotarsi di una riserva di contanti che consenta di effettuare gli acquisti essenziali per diversi giorni”: per esempio “le autorità di Paesi Bassi, Austria e Finlandia suggeriscono di detenere importi compresi approssimativamente fra 70 e 100 euro per ogni membro della famiglia, o sufficienti a coprire i bisogni essenziali per circa 72 ore”. A scriverlo è la Banca centrale Europa, nel suo bollettino economico, in cui è presente un’analisi titolata: “Keep calm and carry cash: indicazioni tratte da quattro crisi sul ruolo unico della moneta fisica”.

Quello che devi sapere

Cresce la domanda di banconote

L’analisi, a cura di Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez e pubblicata nella versione italiana sul sito della Banca d’Italia, parte dalla constatazione che “la domanda di banconote in euro ha mostrato una crescita sostenuta, nonostante il progressivo processo di digitalizzazione dei pagamenti”. Infatti “sebbene nell’area dell’euro la quota di pagamenti in contanti sul totale delle transazioni giornaliere sia diminuita, il valore della circolazione delle banconote in euro è aumentato significativamente negli ultimi vent’anni”.

 

Per approfondire: Euro e pagamenti, l’intervento della Bce in difesa del contante

Il ruolo delle crisi

Nel testo si legge che “negli ultimi dieci anni il valore delle banconote in circolazione si è costantemente mantenuto su una quota superiore al 10 per cento del Pil dell’area dell’euro, segnando un temporaneo aumento durante gli anni della pandemia di COVID-19”. Inoltre dall’analisi emerge che “la domanda sostenuta di banconote è stata amplificata da bruschi aumenti nella domanda da parte del pubblico durante alcune crisi di grande rilevanza, il che mette in evidenza il ruolo e le caratteristiche uniche della moneta fisica”.

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Dalla crisi del debito alla guerra in Ucraina

Lo studio sottolinea come “l’insorgere di crisi improvvise, come le turbolenze finanziarie del 2008, la crisi greca del debito sovrano nel 2014-2015, la diffusione della pandemia di COVID-19 o l’ingiustificata invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, ha innescato aumenti immediati ed estremi dell’approvvigionamento di contante da parte del pubblico”. Inoltre “anche la domanda proveniente dalle banche estere, che riflette i trasferimenti netti dalle banche a clienti esterni all’area dell’euro, è aumentata bruscamente durante eventi di rilevanza mondiale”.

Perché il contante è importante

Dopo aver analizzato le peculiarità delle crisi di cui sopra, nel report si legge che questi eventi “mostrano che l’utilità del contante aumenta marcatamente quando la stabilità viene minacciata, a prescindere dalla natura specifica, dall’ampiezza geografica dello shock sottostante o dal grado di digitalizzazione”. Ci sono comunque alcune differenze tra le varie crisi: “La pandemia ha mostrato un sostenuto accumulo di contante a fini precauzionali dovuto alla protratta incertezza durante un’emergenza sanitaria pubblica. L’ingiustificata invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha evidenziato rapidi e localizzati picchi della domanda vicino alle zone di conflitto, indipendentemente dal grado di digitalizzazione dei paesi”.

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Il caso del blackout in Spagna

Nel documento è poi analizzato anche il caso del blackout nella penisola iberica, che ha coinvolto circa 50 milioni di persone e che ha messo fuori uso i sistemi di pagamento digitali per diverse ore. Questo evento “ha messo in risalto il ruolo del contante come metodo di pagamento indispensabile in caso di blocco delle infrastrutture digitali, oltre che come importante strumento di garanzia pubblica”. 

Il “ruolo cruciale” del contante

Secondo gli analisi le crisi citate in precedenza “mostrano collettivamente uno schema ricorrente: nei momenti di forte tensione, i cittadini si rivolgono spesso alla moneta fisica come riserva di valore affidabile e mezzo di pagamento sicuro, sottolineandone il ruolo cruciale che va ben oltre la comodità nelle transazioni quotidiane”.

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Tenere contante per 72 ore

In conclusione “questi risultati e queste riflessioni sostengono il crescente riconoscimento, da parte delle autorità, del ruolo critico del contante nella preparazione alle crisi nazionali”. L’analisi ricorda come “attualmente, in vari Paesi le banche centrali, i ministeri delle Finanze e le agenzie di Protezione civile raccomandano alle famiglie di dotarsi di una riserva di contanti che consenta di effettuare gli acquisti essenziali per diversi giorni. Ad esempio, le autorità di Paesi Bassi, Austria e Finlandia suggeriscono di detenere importi compresi approssimativamente fra 70 e 100 euro per ogni membro della famiglia o sufficienti a coprire i bisogni essenziali per circa 72 ore”.

 

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