Colf e badanti, assunzioni lavoratori stranieri fuori da sistema quote. Ma non per tutti
EconomiaIntroduzione
Gli anziani dagli 80 anni in su e le persone disabili potranno assumere colf e badanti senza dover per forza passare dal click day previsto dal Decreto Flussi: significa che il personale straniero chiamato a svolgere mansioni di cura e assistenza per le persone considerate maggiormente bisognose non rientrerà nei calcoli delle quote previste per l’ingresso di lavoratori extracomunitari in Italia.
Quello che devi sapere
Colf e badanti fuori da quote del Dl Flussi, novità strutturali
Il governo ha dunque deciso di prorogare il canale alternativo per l’assunzione di lavoratori domestici già previsto per il 2025, con 10mila posti dedicati (di cui ne sono rimasti disponibili circa 8mila fino al prossimo 31 dicembre). In una nota di Palazzo Chigi del 4 settembre, data del Consiglio dei ministri che ha approvato le novità, si legge che “si pongono stabilmente al di fuori del meccanismo delle quote l’ingresso e il soggiorno di lavoratori da impiegare, nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria, per l’assistenza di persone con disabilità o anziane”. Dovrebbe dunque venir meno anche il limite dei 10mila posti dedicati. Resta però da vedere il testo completo del decreto legge, che al momento non è ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale: potrebbero esserci ancora modifiche in corso d’opera.
Per approfondire: Nuovo Decreto Flussi, il calendario del click day per il 2026. Le date da segnare
Come fare domanda
Se tutto venisse confermato, si renderebbe di fatto più snella e meno difficile la ricerca di colf e badanti nelle casistiche più complicate: non ci sarebbe la classica “corsa” per rientrare nelle quote dei click day (fissati di solito in un’unica giornata a febbraio). Bisogna comunque seguire una procedura ben definita, che parte dalla domanda di nulla osta al lavoro da inviare allo Sportello Unico per l’Immigrazione tramite le associazioni di datori di lavoro che hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Nazionale per il settore domestico oppure avvalendosi del supporto di un’agenzia per il lavoro.
Per approfondire: Badanti e colf, entro il 2028 serviranno altri 86mila domestici
Il ruolo dell’Ispettorato del Lavoro
Una volta inviata la richiesta di nulla osta entra in gioco l’Ispettorato del Lavoro a cui spetta il compito di verificare che ci siano tutti i requisiti richiesti per poter procedere e che siano stati rispettati tutti i passaggi previsti dalla procedura.
I requisiti di reddito per chi chiede assistenza
Si richiede ad esempio che i datori di lavoro – quindi gli over 80 anni o i soggetti disabili – abbiano un reddito di almeno 20mila euro annui se vivono da soli, oppure di 27mila euro se hanno conviventi. Nel calcolo rientrano anche eventuali redditi di parenti fino al secondo grado (non importa se conviventi o meno) ed entrate esentasse, come può essere un assegno di invalidità.
Il contratto di soggiorno
Se le verifiche dell’Ispettorato del Lavoro avranno esito positivo, lo straniero potrà entrare regolarmente nel territorio italiano e firmare il suo contratto di soggiorno.
Limiti a cambi di datori di lavoro nei primi 12 mesi
Si prevede inoltre che, nei primi 12 mesi di effettiva occupazione legale in Italia, colf e badanti possano svolgere esclusivamente l’attività autorizzata. Non solo: potranno cambiare datore di lavoro solo con l’autorizzazione degli Ispettorati territoriali del lavoro.
Gli altri casi continueranno a seguire i click day
Al di là degli over 80 e dei disabili, restano in vigore per gli anni dal 2026 al 2028 tutte le regole canoniche. E quindi si continua con il sistema delle quote fissate per gli ingressi: nel 2026 il massimo sarà di 13.600, nel 2027 sarà di 14mila e nel 2028 sarà di 14.200. Il prossimo click day utile è già calendarizzato per il 18 febbraio 2026.
Assindatcolf: “Eliminare del tutto il sistema delle quote”
C’è già chi chiede al governo di eliminare il numero delle quote per tutti i datori di lavoro. Così fa ad esempio Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico. Il presidente Andrea Zini, in una nota diffusa dopo il Consiglio dei ministri del 4 settembre, pur esprimendo apprezzamento per le novità, chiedeva di fare di più. “Si tratta di un primo e importante passo verso il riconoscimento delle specificità di un settore, quello domestico, che ha caratteristiche completamente diverse dagli altri contemplati nella programmazione dei flussi" afferma la nota. "Restiamo convinti - prosegue il comunicato - che queste misure debbano essere estese a tutte le procedure, comprese quelle ordinarie. Il prossimo 18 febbraio è fissato il click day per il settore domestico relativo al 2026: sebbene il governo, anche recependo una nostra stima sul fabbisogno di assistenza familiare, abbia aumentato le quote rispetto al triennio precedente, riteniamo che il click day anche qui debba essere superato”.
Si chiede strategia più ampia per il tema dell’assistenza agli anziani
Zini evidenzia come in tempi recenti “per la prima volta le badanti hanno superato le colf: 50,5% contro 49,5%, mentre dieci anni fa le colf rappresentavano il 57,3%”. Si tratta di un dato “che conferma il progressivo invecchiamento della popolazione italiana”. Proprio per questo, conclude, “a nostro avviso le misure sui flussi dovrebbero essere inserite in una strategia più ampia che ponga al centro dell’agenda politica il tema dell’assistenza agli anziani, strettamente connesso anche a quello della denatalità: due facce della stessa medaglia”.
Per approfondire: Più badanti che colf, il demografo: “È Il lavoro del futuro, senza IA”