Concordato preventivo biennale 2025-26, Partite Iva possono aderire entro il 30 settembre

Economia
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Introduzione

Questo mese è cruciale per i titolari di Partita Iva, chiamati a valutare i benefici offerti dall’adesione al Concordato preventivo biennale (CPB) 2025-2026. C’è tempo fino al 30 settembre per scegliere se aderire o meno. La platea potenziale è di 2,2 milioni di contribuenti soggetti a pagelle fiscali (gli Isa, Indici Sintetici di Affidabilità) che non hanno aderito nel biennio precedente. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Quello che devi sapere

Cosa è il Concordato

Il CPB consente di siglare un “accordo” con il Fisco definendo in anticipo il reddito imponibile e le imposte da versare per i due anni successivi. Introdotto dal d.lgs. n. 13 del 2024 e aggiornato dal d.lgs. n. 81 del 2025, il concordato punta a favorire l’adempimento spontaneo e a ridurre il rischio di contenziosi, garantendo trasparenza e stabilità al contribuente. Il CPB permette di pagare le imposte per le annualità 2025 e 2026 sulla base di una proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, calcolata in base ai dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria (ISA, dichiarazioni fiscali, banche dati) e nel rispetto della normativa in materia di privacy

 

Per approfondire: Concordato biennale, le regole aggiornate dell’Agenzia delle Entrate

A chi è rivolto

Possono aderire al Concordato preventivo biennale i soggetti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA). Non possono invece partecipare: i contribuenti che hanno già aderito al primo biennio (2024-2025); i soggetti in regime forfetario (inclusi solo in via sperimentale nel 2024); le attività con ricavi o compensi oltre 5.164.569 euro

 

Per approfondire: Concordato preventivo biennale, online il software: chi può aderire e come

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I requisiti d’accesso

I destinatari del Concordato sono le Partite Iva che applicano gli ISA, con l’esclusione dei forfettari. Per questi infatti l’esperienza del patto con il Fisco si è chiusa dopo la sperimentazione dello scorso anno, per un totale di poco più di 100mila adesioni. L'adesione è vincolata a specifici requisiti di regolarità fiscale. I contribuenti non devono avere debiti tributari o contributivi definitivi di importo pari o superiore a 5.000 euro. Nessun veto in caso di somme di valore inferiore, così come è possibile rimuovere la causa ostativa prima dell’adesione, versando il debito maturato o anche solo presentando domanda di rateazione, fino a decadenza dalla stessa. Sono previste inoltre cause di esclusione, tra cui la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in almeno uno dei tre periodi d'imposta precedenti o condanne per reati tributari. Sono esclusi anche i contribuenti con redditi esenti, esclusi o non concorrenti superiori al 40% del reddito d'impresa/professionale, e le società coinvolte in operazioni straordinarie. Restano fuori dal concordato le società e gli enti interessati nel 2025 da operazioni di fusione, scissione, conferimento e società di persone e associazioni interessate da modifiche alla compagine sociale

La scadenza e perché conviene

È possibile aderire alla proposta di Concordato entro il 30 settembre 2025 (entro l’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare). Come spiega il Mef, “chi aderisce al CPB ottiene vantaggi concreti: certezza del carico fiscale per due anni, in quanto viene tassato solamente il reddito concordato e non il maggiore reddito effettivamente conseguito nel biennio di riferimento; accesso al ravvedimento speciale per le annualità pregresse; protezione da accertamenti tributari, salvo i casi di frode o di intervenuta causa di decadenza; premialità fiscali e semplificazioni procedurali. Ad esempio, sulla parte di reddito concordato eccedente quello dichiarato nell’anno precedente si applica un’imposta sostitutiva che varia a seconda del punteggio ISA”

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I benefici

L’adesione al patto con il Fisco consente di accedere ai benefici premiali ISA, come l'esonero dal visto di conformità per compensazioni IVA fino a 70.000 euro, e fino a 50.000 euro per le compensazioni IRPEF, IRAP e IRES. In aggiunta, per il biennio interessato si sospenderanno le principali tipologie di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate sul reddito d’impresa, di lavoro autonomo e ai fini IRAP

Come aderire

L’adesione può essere effettuata con due modalità: in occasione dell’invio della dichiarazione dei redditi 2025 (a patto di effettuare l’invio entro il 30 settembre) oppure inviando il modello CPB con il solo frontespizio della dichiarazione dei redditi 2025, unitamente al modello per la comunicazione dei dati ISA per il periodo d'imposta 2024, tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Stessa data anche per tornare sui propri passi: entro la finestra di fine settembre è ammessa la revoca della proposta accettata

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La procedura di adesione

Nel frontespizio modelli Redditi 2025, nella sezione “Tipo di dichiarazione”, dopo la casella “Quadri aggiuntivi al modello 730” è stata inserita la voce “Comunicazione Cpb”. Tale casella deve essere compilata solo nel caso di trasmissione in via autonoma, indicando il codice “1 – Adesione”. Nel frontespizio dovranno essere inserite soltanto le informazioni relative ai dati anagrafici, al soggetto firmatario della comunicazione Cpb e alla presentazione telematica da parte del soggetto incaricato

Le novità

L'Agenzia elabora la sua proposta incrociando i dati in proprio possesso, inclusi quelli relativi agli ISA e agli andamenti economici settoriali. Per il biennio 2025-2026 sono state introdotte importanti novità riguardo i limiti all'aumento del reddito proposto dal Fisco, calibrati in base al punteggio ISA conseguito nell'anno precedente. Tre le soglie limite: in caso di ISA pari a 10, è pari al 10%; in caso di ISA tra 9 e 10, il limite è del 15%; in caso di ISA tra 8 e 9, il limite sale al 25%

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Una flat tax per chi aderisce

Il Concordato sarà a tassazione agevolata. Anche per il biennio 2025-2026, sul maggior reddito proposto dal Fisco rispetto all’annualità precedente sarà possibile applicare una flat tax a tre aliquote, calibrate in base al punteggio ISA conseguito: nel caso di ISA tra 8 e 10 è del 10%; nel caso di ISA tra 6 e 8 è del 12%; nel caso di ISA inferiore a 6 è del 15%. Per effetto dei correttivi introdotti, la tassazione ridotta avrà però dei limiti. In caso di superamento della soglia di 85.000 euro di reddito incrementale, si applicherà un’imposta sostitutiva IRPEF del 43%, pari al 24% per i soggetti IRES

Il ravvedimento speciale 2019-2023

Il Concordato è anche una strada per sistemare il pregresso. Anche per il biennio 2025-2026 si affianca il ravvedimento speciale, strumento che offre alle Partite Iva la possibilità di sanare omissioni o irregolarità dichiarative relative a periodi d'imposta precedenti, beneficiando di una tassazione agevolata. La sanatoria può essere applicata alle annualità dal 2019 al 2023, e il suo funzionamento è strettamente legato al punteggio ISA conseguito dal contribuente in ciascun periodo d’imposta. Lo scorso anno questo “scudo” sugli anni d’imposta precedenti si è rivelato determinante per convincere i contribuenti al CPB: ben 188mila Partite Iva si sono avvalse del ravvedimento speciale: circa il 40% dei soggetti Isa che hanno scelto il Concordato

 

Per approfondire: Fisco, le scadenze di settembre 2025: il calendario completo

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