Affitti, prezzi in salita nel 2025: quali sono i canoni per città e i bonus attivi

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Come rileva l’Osservatorio del mercato immobiliare realizzato dall’Agenzia delle Entrate (Oim), citato da La Stampa, nel secondo trimestre di quest'anno è proseguita la corsa dei prezzi per le locazioni in Italia. Nel periodo aprile-giugno 2025, infatti, il canone annuo medio per una casa è salito del 5,3% rispetto allo scorso anno mentre il volume complessivo ha toccato quota 1,9 miliardi di euro. Ecco tutti i dati

Quello che devi sapere

Le tipologie di contratti

Oltre ai prezzi, l’ente di riscossione rileva inoltre un incremento delle case affittate che sfiorano le 238mila unità, un punto e mezzo percentuale in più rispetto allo stesso periodo 2024. A sostenere il mercato delle locazioni sono soprattutto i contratti transitori inferiori a 3 anni (+8%), quelli a canone concordato e quelli agevolati per gli studenti che bilanciano il calo degli affitti a lungo termine, specie nei Comuni più densamente popolati.

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Cosa ci dobbiamo aspettare dalla prossima legge di bilancio”

Le tipologie di contratti

Roma, boom di affitti per il Giubileo

Secondo l’osservatorio Omi, nell’anno del Giubileo Roma si conferma la realtà più dinamica sul fronte degli affitti, a partire dai contratti transitori cresciuti del 16% rispetto al 2024. Crescono di conseguenza anche i canoni, più cari di quasi un terzo sia per qunto riguarda le soluzioni inferiori a 3 anni sia per le stanze affittate agli studenti fuorisede. Il mercato mostra segnali di tonicità anche a Milano dove gli affitti a canone concordato hanno visto un’impennata del 95%, seguita dalla formula agevolata per gli universitari.

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Il confronto tra i territori

Sul fronte dei prezzi, il Nord-Ovest si conferma la zona più cara della Penisola. Secondo un’analisi di Immobiliare.it Insights l’affitto di un monolocale tocca in media i 732 euro, per un bilocale ci vogliono 952 euro mentre un trilocale supera i 1.252 euro. In seconda posizione si posiziona il Centro dove i prezzi dei trilocali non vanno oltre i 1.053 euro mensili mentre per i monolocali i valori equivalgono a quelli del Nord. Nel Sud e nelle Isole, a giugno di quest’anno il costo per un trilocale viaggiava intorno ai 700 euro meno di quanto richiesto per un monolocale al Nord.

Panoramica Regioni e città

Secondo la fotografia scattata dall’ufficio studi di Idealista, ad agosto di quest’anno il costo medio degli affitti in Italia ha raggiunto i 14,9 euro al metro quadro, in crescita di 5 punti sul 2024. Tra i rialzi maggiori nelle regioni spiccano il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. Per quanto riguarda i capoluoghi, Firenze guida la classifica degli aumenti con prezzi medi in crescita dell’1,7% in un anno, seguita da Torino e Bologna. Su base annua però è Milano a confermare il primato tra le città più care per gli inquilini con 23 euro/mq.

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Le previsioni per il 2026

Cosa aspettarsi dunque per il prossimo anno? Come evidenzia una stima di Immobiliare.it Insights la corsa dei prezzi sulle locazioni non accenna a rallentare almeno fino a metà 2026 quando il costo medio raggiungerà i 15,5 euro al metro quadro. Palermo, Torino e Firenze sono tra le città dove si attendono gli incrementi maggiori con il capoluogo toscano che il prossimo anno toccherà i 22,8 euro/mq.

Le cause dei rincari

Sono diversi i fattori che determinano il prezzo di affitto di un immobile, dalla posizione alla presenza di servizi essenziali limitrofi. Come rileva un rapporto di Scenari Immobiliari, i continui rincari dipendono soprattutto da una carenza cronica di offerta a fronte di una domanda in continua crescita. Ad aprile ammontavano a 4 milioni gli italiani in cerca di un’abitazione in affitto che specie nelle città turistiche e universitarie devono fare i conti con una contrazione di disponibilità. 

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La rinuncia alla proprietà

A spingere la domanda di affitti concorre poi un fenomeno di lungo periodo che riguarda il rapporto delle nuove generazioni nei confronti del mattone. Secondo una rilevazione di Ipsos Housing Monitori, il 65% degli affittuari ammette di desiderare un appartamento di proprietà ma ritiene che non potrà permetterselo. A fronte di un difficile ingresso nel mercato del lavoro che spesso sconta contratti precari e stipendi bassi, molti giovani under 35 (single o coppie) vedono l’accesso al mutuo insormontabile e preferiscono virare su locazioni o formule miste come il cohousing. 

Quanto pesa il canone sullo stipendio

Chi opta per una casa in affitto deve in ogni caso mettere in conto una spesa che secondo un’analisi Cna può arrivare ad assorbire il 43,7% della retribuzione netta di un operaio. In città come Milano, Firenze, Roma e Bologna poi dove l'overtourism e il mercato per gli studenti fuorisede saturano l’offerta di immobili, i canoni arrivano a “mangiare” quasi il 65% della busta paga con ricadute negative sui trasferimenti e le assunzioni. Eppure, rileva l’Istat, le case sfitte sfiorano 10 milioni, quasi su tre del totale. “Molti immobili non sono agibili e molte “seconde case” restano nella disponibilità dei proprietari, magari per le vacanze”, spiega a La Stampa Gian Battista Baccarini, presidente della Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali (Fiaip) che stima come “circa 6 milioni di case” potrebbero entrare potenzialmente nel mercato degli affitti.

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I bonus affitto per inquilini, giovani e fuorisede

Per chi intende accedere a un contratto di affitto sono attivi diversi bonus sotto forma di detrazioni fiscali o credito d’imposta che consentono, almeno in parte, di abbattere il costo mensile. Agevolazioni di questo tipo spettano agli inquilini che sottoscrivono un contratto “a canone libero” o “concordato” purché la casa sia adibita ad abitazione principale, ai giovani tra 20 e 31 anni non ancora compiuti, agli studenti universitari fuorisede e ai dipendenti che si spostano per motivi di lavoro. In attesa del “piano casa” annunciato dal governo, va poi ricordato il fondo morosità – rifinanziato con 30 milioni per il biennio 2025-26 – destinato ai nuclei che non riescono a sostenere i costi per cause esterne. Altri aiuti sono inoltre concessi a livello locale da Regioni e Comuni.

Agevolazioni per i proprietari

Sconti fiscali sono infine previsti per i proprietari. Come previsto dall’ultima Legge di bilancio, coloro che avviano lavori di riqualificazione energetica su immobili da destinare all'affitto possono contare su una detrazione al 50% dalle spese dell’Ecobonus recuperabili in 10 anni.

 

Per approfondire: Affitti, fra gli studenti è boom di stanze singole: i prezzi nelle città

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