Piazza Affari vola e il rating dell’Italia va verso la promozione: i bond da non perdere
EconomiaIntroduzione
Solo dall’ultima asta di Btp a 7 e 30 anni il Tesoro ha incassato 18 miliardi di euro con una domanda che ha superato qualsiasi aspettativa: 217 miliardi. A riprova dell'attrattiva della carta italiana, gli investitori esteri si sono aggiudicati più del 70% dei titoli. Lo spiega Milano Finanza, secondo cui "l’Italia si è guadagnata la credibilità sul campo" e "ora tocca alle agenzie di rating allinearsi. Con Parigi nel caos, il debito tricolore è diventato il piatto forte". Piazza Affari viene indicata tra le migliori performer dell’anno, pur rimanendo ancora a sconto (p/e) rispetto alla media storica e all’EuroStoxx, inoltre con lo spread Btp-Bund ai minimi dal 2015 (un tesoretto da 13 miliardi secondo Unimpresa) la percezione del rischio Paese si è ridotta notevolmente anche rispetto ad altri grandi emittenti europei, si legge sulla testata economica. Il dato di fatto è che Fitch, Moody’s e Dbrs hanno tutte assegnato al Bel Paese un outlook positivo, mentre S&P e Scope restano più prudenti (stabile).
Quello che devi sapere
Quali scenari si aprono per il rating dell’Italia
Come riporta Adnkronos, secondo Carlo Bodo, responsabile obbligazionario di Ersel Asset Management Sgr, la situazione apre a scenari interessanti: tra i nomi che potrebbero muoversi a breve spiccano Moody’s, il 21 novembre, e Fitch, 19 settembre. Fitch già da tempo segnala margini di miglioramento e potrebbe spostare il giudizio a BBB+. Moody’s ha un rating Baa3 sull’Italia, cioè l’ultimo gradino dell’investment grade, dopo c’è la fascia "spazzatura". Un eventuale passaggio a Baa2 sarebbe, quindi, molto più di un semplice upgrade tecnico.
Per approfondire: Come viene valutata l'Italia dalle agenzie di rating?
Cosa significa un aumento del rating da parte di Moody’s
L’upgrade di Moody’s significherebbe consolidare la solidità del debito pubblico e - ha spiegato Bodo - eliminare, almeno per qualche anno, il rischio che i grandi fondi internazionali debbano liquidare i Btp per vincoli regolamentari. Alberto Villa, responsabile equity research di Intermonte, non ha dubbi: "L’agenzia che potrebbe procedere con un upgrade è Moody's, sia perché è l'unica che tiene Roma sul livello più basso dell’investment grade sia perché sarà l’ultima a esprimersi a fine novembre".
Per approfondire: Rating, dall’Australia alla Svizzera: quali sono i Paesi con la tripla A
Il ruolo di Moody’s
Esprimendosi per ultima, rispetto alle altre agenzie di rating, Moody’s avrà a disposizione anche le ultime notizie sul fronte della Legge di Bilancio. Paolo Geuna, credit sales strategist di Banca Akros, aggiunge che anche gli outlook positivi da parte di Fitch e Dbrs (17 ottobre) lasciano aperta la porta a un miglioramento del rating. Azioni che in ambedue i casi porterebbero il giudizio a BBB+, in linea con S&P (10 ottobre).
Per approfondire: Standard & Poor's promuove l'Italia: rating alzato a BBB+ con outlook stabile
Cosa cambierebbe per i mercati in caso di promozione?
Prima di tutto, sottolinea Milano Finanza, "un upgrade riduce la percezione di rischio, e quindi il differenziale Btp-Bund ne dovrebbe beneficiare, superato il cono d’ombra gettato dal recente peggioramento di quello francese". "Potenzialmente potrebbe rivedere i minimi di agosto come primo obiettivo a 77,6 (livello di aprile 2010)", prevede Geuna. Ma l’effetto, aggiunge Bodo, sarebbe particolarmente evidente sulle scadenze più lunghe.
Gli effetti dell’aumento del rating italiano
Un miglioramento del rating sovrano influenza in maniera importante l’andamento dei Btp a 10, 15 o addirittura 30 anni. "È qui che si concentra l’interesse degli investitori globali - spiega Bodo - pronti ad aumentare l’esposizione sulla duration quando cala il rischio di credito". Gli effetti si estenderebbero subito anche ai bond corporate.
Gli effetti sulle grandi aziende italiane
"Le grandi aziende italiane – Enel, Eni, Snam, Terna, ma anche Intesa Sanpaolo e Unicredit – beneficiano di un 'ombrello' statale: se lo Stato paga meno per finanziarsi, lo stesso accade alle imprese, soprattutto nel settore bancario, dove il legame con il debito pubblico resta fortissimo", ha continuato Bodo.
Il ruolo della politica degli altri Stati
Occorre però tener conto anche delle potenziali turbolenze politiche al di fuori dall’Italia (con i casi di Francia e Regno Unito), oltre che delle potenziali vendite di titoli a lungo termine da parte dei ciclopici fondi pensione olandesi, con asset totali che sfiorano i 1800 miliardi, in vista dell’implementazione, tra il 2026 e il 2027, della riforma che porterà dal sistema a prestazione definita a quello a contribuzione definita. Questo comporterà una minor necessità di bond a lungo termine in portafoglio, a favore dell'investimento azionario.
Chi guadagna in Borsa
Il comparto che guadagnerebbe di più dall’aumento del rating è quello finanziario. Bodo a Mf indica Unicredit, Intesa Sanpaolo, Generali e Banco Bpm, tra i titoli che reagiscono meglio alla compressione dello spread perché vedono scendere il costo della raccolta e salire il valore dei portafogli di Btp in bilancio.
Poste Italiane e le assicurazioni
Tra gli altri titoli potenzialmente impattati da una promozione, ci sarebbe anche Poste Italiane per l’elevata esposizione agli investimenti in titoli governativi italiani nel contesto di un business completamente domestico, con lo Stato come maggior azionista. Anche le assicurazioni come Unipol possono essere influenzate dalla volatilità dei prezzi dei Btp in portafoglio e questo si può riflettere nell’andamento del margine di solvibilità.
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