Opas Mps-Mediobanca, adesioni al 38,5%: superata la soglia minima

Economia
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Va in porto l’operazione che si avvia a raccogliere altre azioni entro il termine dell'8 settembre. Ieri l'istituto guidato da Luigi Lovaglio aveva alzato la posta dell'offerta, introducendo una componente in contanti: 0,9 euro per azione. Domani il Cda di Piazzetta Cuccia si riunirà per una nuova valutazione

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Monte dei Paschi di Siena ha superato la soglia minima del 35% prevista per l’Opas su Mediobanca. All'indomani dell'annuncio del rilancio da parte di Siena, quando le adesioni si erano portate al 30,1% del capitale, sono state consegnate in giornata all'offerta 68.251.891 azioni Mediobanca facendo salire le adesioni a 313.252.717 titoli, pari al 38,5172% del capitale. Lo riportano i dati di Borsa italiana. È stato così decretato il successo dell'operazione che si avvia ora a raccogliere altre azioni entro il termine dell'8 settembre.

Domani il Cda per valutare l’offerta

Il risultato è stato ottenuto dopo che ieri l'istituto guidato da Luigi Lovaglio ha alzato la posta dell'offerta, introducendo una componente in contanti: 0,9 euro per azione, per un esborso complessivo stimato in circa 750 milioni di euro. L'offerta composta esclusivamente da azioni ha superato i 16 miliardi come valore e si concluderà l’8 settembre, ma è prevista una riapertura dal 16 settembre per un’ulteriore settimana. Domani, giovedì 4 settembre, si attende il Cda di Piazzetta Cuccia che si riunirà per una nuova valutazione dell'offerta alla luce del rilancio. Il board aveva bollato il corrispettivo di 1,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca come non congruo e del tutto inadeguato a luglio, ribadendo quanto aveva già comunicato a fine gennaio ossia che l'offerta era ostile, fortemente distruttiva di valore, contraria agli interessi di Mediobanca e priva di razionale industriale e finanziario. Ci si attende che la bocciatura venga ripetuta anche nel riesame domani, pur in presenza di un prezzo ormai allineato con le quotazioni in Borsa. A Piazza Affari le due banche hanno perso ancora terreno, segno che la partita è considerata finita. Il premio del corrispettivo offerto da Siena (-1,97% a 7,48 euro) rispetto al prezzo di chiusura odierno di Piazzetta Cuccia (-1,99% a 19,7 euro) è infatti pari a poco più dello 0,7 per cento.

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Chi ha aderito e chi potrebbe farlo

Ad aderire all’operazione non sono stati solo gli azionisti di Piazzetta Cuccia che già martedì sera avevano fatto sapere di aver consegnato le azioni. Oltre a Edizione della famiglia Benetton con il 2,2%, al 2% dell'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, e all'1,1% della famiglia Tortora, altri investitori hanno apportato i loro pacchetti o sono in procinto di farlo. Si attende seguano i maggiori azionisti di Piazzetta Cuccia, la Delfin degli eredi Del Vecchio e il gruppo Caltagirone - entrambi presenti anche nel capitale di Siena -, Enasarco, Cassa Forense, Unicredit, Anima, Amundi e il fondo Tages. Nel complesso hanno in mano l'8% del capitale e con il loro voto all'ultima assemblea di Mediobanca hanno vanificato il tentativo di difesa dal Monte dei Paschi messo in campo dall'ad Alberto Nagel con l'Ops su Banca Generali.

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Le reazioni

Deutsche Bank ha dato intanto fiducia a Siena. L'analista della banca tedesca ha riavviato la copertura del titolo del Monte dei Paschi con giudizio 'buy' (acquistare) e un obiettivo di prezzo di 9,2 euro, nella convinzione del "forte capitale" di Mps e del "forte razionale strategico" dell'operazione Mediobanca, che può contribuire a "diversificare gli utili, accelerando la redditività del capitale". Equita, che è advisor di Piazzetta Cuccia, nel frattempo ha abbassato il giudizio sulla banca milanese a 'hold' alla luce dell'"upside più limitato rispetto ai livelli di prezzo attuali" e delle "complessità legate all'integrazione" col Monte dei Paschi. Equita vede inoltre il rischio di "potenziale overhang sul titolo", cioè di pressione in vendita in Borsa, per effetto del disimpegno dei soci del patto di consultazione.

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