Poste Italiane, da oggi stop alla spedizione di merci negli Usa: perché e cosa cambia
EconomiaIntroduzione
È scattata a oggi la sospensione all'accettazione e l'invio di merci negli Usa da parte di Poste Italiane: il blocco è arrivato in vista della norma che farà scattare dal 29 agosto il pagamento di tariffe doganali all'arrivo dopo che "a seguito di un decreto degli Stati Uniti, approvato lo scorso 30 luglio, che modifica le procedure doganali per le merci spedite verso gli Usa che, in precedenza, beneficiavano di una franchigia doganale fino a 800 dollari". A spiegarlo è lo stesso sito di Poste Italiane. Rimane attiva invece la corrispondenza e un servizio "Poste Delivery International Express" che segue un diverso processo logistico e prevede anche l'assistenza doganale.
Quello che devi sapere
Perché si è arrivati allo stop
Poste Italiane spiega che "per consentire ai propri clienti, sia aziende sia privati, di continuare a spedire merci verso gli Stati Uniti, nel rispetto delle nuove normative americane sui dazi doganali, Poste Italiane si è immediatamente attivata per trovare soluzioni adeguate”. Tuttavia, spiega ancora Poste Italiane, “le specifiche e le modalità tecniche sono state pubblicate dalla dogana americana soltanto lo scorso 15 agosto. In assenza di diverse indicazioni da parte delle autorità statunitensi e/o di deroghe ai tempi sopra indicati, Poste Italiane sarà costretta, come gli altri operatori postali europei, a sospendere temporaneamente l'accettazione di tutte le spedizioni contenenti merci destinate agli Stati Uniti, già a partire dal prossimo 23 agosto".
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Cosa è possibile inviare
Sul sito di Poste si legge ancora che “continueranno a essere accettate le spedizioni di corrispondenza non contenenti merce, nonché quelle veicolate da Poste Italiane negli Stati Uniti attraverso il servizio "Poste Delivery International Express" gestito attraverso un processo logistico differente. I clienti saranno tempestivamente informati e aggiornati su tutte le misure che saranno messe in atto".
Stop anche in Spagna, Francia e Germania
Poste Italiane non è comunque l’unica ad aver preso una simile decisione. Dhl, il gruppo che controlla anche le Poste tedesche, ha annunciato che da ieri non sarà più possibile inviare pacchi negli Stati Uniti per clienti commerciali. Per l'azienda "ci sono ancora rilevanti questioni che vanno chiarite" rispetto all'applicazione dei dazi che entreranno in vigore dal 29 agosto, ad esempio quelle riguardanti "come e da quale autorità saranno emessi". Le Poste francesi invece sospenderanno dal 25 agosto le spedizioni di pacchi negli Stati Uniti, con l'eccezione dell'invio di regali fra privati per un valore inferiore a 100 euro, a causa del recente aumento dei dazi americani. E sempre da lunedì 25 agosto Correos, le Poste spagnole, sospenderanno temporaneamente le spedizioni di pacchi con valore inferiore agli 800 dollari, destinati agli Stati Uniti e Porto Rico, per la nuova normativa statunitense, che elimina l'esenzione dei dazi per gli invii di basso valore, finora applicata.
Assoutenti: “Colpo ai diritti dei consumatori”
Lo stop ha provocato la reazione di diverse associazioni dei consumatori: “Le recenti decisioni relative alla sospensione delle spedizioni verso gli Stati Uniti rischiano di trasformarsi in un duro colpo ai diritti dei consumatori europei e italiani. È necessario ribadire con forza che il diritto alla spedizione deve essere garantito: milioni di pacchi, dal contenuto spesso modesto, non possono rimanere ostaggio di un quadro di incertezza normativa e doganale”, ha detto Assoutenti commentando la situazione postale generata dai dazi Usa. "Il consorzio sovranazionale Poste Europe ha assunto un'iniziativa comprensibile nella logica di coordinamento, ma che ora deve evolversi rapidamente in una decisione capace di tenere conto della tutela dei consumatori”, ha aggiunto il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. “Occorre evitare che un meccanismo pensato per regolare i flussi commerciali finisca invece per bloccare gli scambi quotidiani delle famiglie, degli studenti, dei lavoratori e delle piccole imprese. In questo momento, in cui il dazio applicabile non è ancora stato individuato con chiarezza, il rischio è che a pagare siano i cittadini, già alle prese con un contesto economico complesso. Chiediamo quindi che le istituzioni europee e i servizi postali nazionali aprano subito un confronto trasparente con le autorità statunitensi, affinché si arrivi a una soluzione equilibrata che concili le esigenze di regolazione con la libertà di spedizione e con la certezza dei diritti del consumatore".
Codacons: “Caos postale per i dazi, intervenga l'Ue”
Per il Codacons invece “ciò che sta avvenendo sul fronte dei servizi postali è un vero e proprio caos a danno di utenti e imprese, scoppiato a seguito delle norme doganali imposte dagli Stati Uniti che hanno portato alla sospensione dell'invio di pacchi verso gli Usa". L’associazione chiede di "intervenire in sede europea per risolvere la complicata situazione attuale". "Poste italiane, al pari delle altre società europee che gestiscono le spedizioni, ha sospeso l'invio di pacchi verso gli Stati Uniti, una decisione inevitabile che tuttavia avrà ripercussioni enormi sugli utenti e sulle imprese, limitando la libera circolazione di merci. Il rischio è inoltre quello di un pesante rincaro delle tariffe postali a carico di chi deve inviare pacchi verso gli Stati Uniti. In tale situazione di caos si rende necessario un intervento urgente della Commissione Europea affinché vengano stabilite procedure omogenee sul territorio comunitario, garantendo massima trasparenza agli utenti dei servizi postali che stanno subendo ripercussioni negative”, ha detto ancora il Codacons".
Consumerismo: “Chiarire velocemente su stop a pacchi per Usa”
Il presidente di Consumerismo No Profit, Luigi Daniele, ha detto: “La decisione di Poste Italiane disospendere temporaneamente l'accettazione di spedizioni con merci dirette negli Stati Uniti a partire dal 23 agosto è un'azione inevitabile e necessaria per proteggere i consumatori e le aziende italiane". L’associazione ha chiesto che “vengano chiariti al più presto tutti i dettagli sull'applicazione dei dazi, come richiesto anche da altri operatori internazionali". Secondo Consumerismo No Profit "questa mossa, seppur drastica, è una diretta conseguenza delle nuove norme doganali americane, entrate in vigore dopo un decreto del 30 luglio che elimina la franchigia doganale precedentemente in vigore per merci fino a 800 dollari. La situazione è aggravata dalla pubblicazione tardiva, avvenuta il 15 agosto, delle specifiche tecniche da parte della dogana statunitense. Questo ha reso impossibile per gli operatori postali europei, compresi Poste Italiane, adeguarsi in tempo utile. È un problema che accomuna tutti gli attori del settore: anche le poste tedesche, ceche, francesi e spagnole hanno annunciato misure simili, limitando o sospendendo le spedizioni verso gli Stati Uniti".
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