Manovra, dal taglio dell’Irpef alle pensioni: le misure allo studio del governo Meloni
EconomiaIntroduzione
Si avvicina la fine della pausa estiva, e con essa iniziano anche le prime voci e indiscrezioni su cosa conterrà la Legge di Bilancio per il prossimo anno del governo Meloni. E in effetto il cantiere della manovra sembra essere pronto all'avvio, con una certezza iniziale: i mercati guardano con tranquillità al bilancio pubblico italiano, tanto che lo spread tra Italia e Francia si è oramai quasi annullato. Tre anni fa sui titoli decennali lo spread valeva 200 punti, ora è sceso anche sotto i 10 punti segnando il livello più basso dal 2005. E minori tassi di interesse si traducono in maggiori risorse da utilizzare.
Quello che devi sapere
Migliora lo spread
Il miglioramento dello spread tra Italia e Francia, che già a luglio aveva visto i titoli biennali e quinquennali di Roma scendere sotto quelli di Parigi, è legato da una parte alla maggiore stabilità politica del governo Meloni dall'altra al forte deficit di bilancio francese. Il miglioramento dello spread italiano riguarda anche il confronto con altri Paesi: per il Btp-Bund tedesco, ad esempio, si attesta sotto gli 80 punti base. Si tratta di un segnale della fiducia dei mercati, che guardano con attenzione proprio alla manovra di bilancio. Un fatto di cui il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è ben conscio.
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Le misure allo studio
C’è dunque la tenuta dei conti pubblici a fare da contorno alla Manovra per il prossimo anno, con l'idea che inizia a circolare di anticipare la discesa sotto il 3% di deficit già nel 2026 in modo da uscire dalla procedura di infrazione Ue. E poi due misure che dovrebbero rappresentare il piatto forte della Legge di Bilancio: la riduzione dell'Irpef dal 35 al 33% anche per i redditi medi fino a 60mila euro e la sterilizzazione degli ulteriori tre mesi di estensione dell'età per andare in pensione.
Il taglio dell’Irpef
Al primo punto della lista delle misure che il governo vorrebbe adottare c'è il capitolo fiscale. E in testa c'è un'estensione dell'intervento sulle aliquote Irpef che questa volta dovrebbe toccare lo scaglione che parte da 28mila euro e arriva a 50mila euro, estendendolo anche fino a 60mila euro: l'idea è quella di ridurre il prelievo dal 35 al 33%. Il costo dell'intervento si aggira sui 4 miliardi ma darebbe un beneficio annuo che vale 440 euro per i redditi fino a 50mila euro.
La rottamazione quinquies e Ires
Sul tavolo c'è poi la rottamazione quinquies, misura fortemente voluta dalla Lega, della quale ha parlato recentemente anche il vice ministro all'Economia Maurizio Leo, molto vicino alla premier. Risorse, poi, si cercano anche per stabilizzare, non senza ritocchi, l'Ires premiale previste per le aziende che hanno i conti in ordini e che assumono.
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Risorse per la sanità
Sicuramente invece sarà finanziato il capitolo sanità, che è stato fonte di battaglia politica soprattutto da parte dell'opposizione. Il ministro della Salute Oreste Schillaci già al termine nella riunione prima della pausa estiva, che è servita per dare il via ai lavori per la manovra, ha annunciato di aver ottenuto due miliardi in più.
L’età per andare in pensione
Come detto, c’è poi il corposo capitolo delle pensioni. L'aumento dell'aspettativa di vita prevista dall'Istat farà scattare, nel 2027, altri tre mesi in più prima di poter andare in pensione di vecchiaia. L'età di uscita dovrebbe passare da 67 anni a 67 anni e tre mesi, in base ai meccanismi automatici previsti dalla Legge Fornero. Il ministro Giorgetti ha assicurato che questo aumento sarà sterilizzato. Una scelta che comunque potrebbe avvenire anche con un provvedimento diverso dalla manovra.
Il costo della misura
Infatti di recente il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, ha spiegato che si troveranno sicuramente le risorse per bloccare questo aumento, anche se la cancellazione della norma potrebbe arrivare solo nel 2029, quando l'età pensionabile dovrebbe aumentare di ulteriori due mesi. Prima sarà però necessario valutare attentamente l'impatto, che alcune stime indicano sui 300 milioni, mentre altre prevedono un costo decisamente più alto.
Il ruolo della previdenza complementare
Sul tavolo della previdenza a premere è soprattutto la Lega che, come dice Durigon, vuole che i 64 anni diventino "la vera soglia di libertà pensionistica". L'idea è quella appena accennata nell'ultima manovra: la possibilità di utilizzare anche la previdenza complementare per alzare le pensioni ed uscire prima, anche per coloro che sono in una contribuzione con il sistema misto e che abbiano almeno 25 anni di contributi. C'è poi opzione donna, che ha esaurito i propri effetti che potrebbe essere rivista. Sembra invece decisamente tramontata l'idea di proporre quota 41.
Salgono le entrate dello Stato
Ad aiutare il governo Meloni verso la manovra, intanto, sono arrivate le notizie sulle entrate dello Stato del periodo tra gennaio e giugno del 2025: le entrate tributarie e contributive nel semestre infatti sono aumentate di 33,8 miliardi di euro (+8,4%) rispetto all'analogo periodo del 2024. In aumento di 21,3 miliardi le entrate tributarie (+7,8%), e di 12,5 miliardi, in termini di cassa, quelle contributive che segnano +9,7%. A dirlo è stato il Mef, secondo cui il confronto delle imposte versate in autoliquidazione Irpef, Ires e Irap non è omogeneo per degli effetti dovuti al calendario (la scadenza di versamento del 30 giugno 2024 cadeva di domenica, i versamenti erano quindi slittati al primo luglio) e per il posticipo al 21 luglio 2025, dal 30 giugno, della scadenza di versamento del saldo e acconto Irpef e Ires per i contribuenti Isa e forfettari.
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