Case a prezzi accessibili, quante abitazioni mancano in Italia? I dati

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

In molte città italiane i prezzi delle case, negli ultimi anni, sono aumentati, e di molto, sia per quanto riguarda l’acquisto che l’affitto. Il caso più emblematico è quello di Milano, dove, dal 2010 a oggi, i prezzi delle case hanno segnato un aumento del 30%, toccando anche il 40% nel caso delle nuove costruzioni.

 

Secondo i dati del 38° Rapporto del Cresme, si stima che in Italia manchino 250mila abitazioni. Questa carenza dovrebbe essere riempita anche con la costruzione di nuove case che, però, spesso procede a rilento

Quello che devi sapere

Aumenti per acquisti e per affitti

In Italia, il rapporto trimestrale dell’agenzia delle Entrate, come spiega Il Sole 24 Ore, ha registrato l’acquisto di circa 164mila abitazioni da parte delle famiglie nei mesi da gennaio a marzo del 2025, con un incremento superiore al 10% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

 

Nel 95% dei casi a cambiare proprietà sono state le abitazioni già esistenti, i numeri cioè hanno riguardato prevalentemente compravendite tra privati. In meno di 10mila casi si è avuta l’offerta di nuovi alloggi sul mercato. L’Istat ha rilevato un aumento dei prezzi del 4,5%.

 

 

Per approfondire:

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Come cambiano i prezzi in base alle zone

Secondo i dati di Idealista, Roma e Milano, in particolare, confermano il trend positivo dei prezzi delle case. Nel II trimestre dell'anno, nella Capitale i valori sono aumentati del 6,9% rispetto all'analogo trimestre del 2024, mentre nel capoluogo meneghino l'incremento è stato del 2,9%, portando il prezzo medio a oltre 5.000 euro/m2

 

A livello generale, va sottolineato che i prezzi cambiano molto in base alla zona geografica. Come emerge da un’indagine di Immobiliare.it, nel corso del mese di giugno 2025, ad esempio, il prezzo richiesto per gli immobili in vendita è stato più alto nella regione Trentino Alto Adige, con 3.529 euro al metro quadro. Al contrario, per un immobile in vendita nella regione Calabria vengono richiesti solo 949 euro per metro quadro, il valore più basso di tutta Italia.

 

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Gli affitti

Gli aumenti riguardano anche gli affitti. A marzo 2025, secondo Idealista, i canoni erano aumentati del 7,8% rispetto allo stesso mese del 2024. La geografia delle varie situazioni, anche in questo caso, è comunque molto frastagliata. A giugno 2025 il prezzo richiesto per gli immobili in affitto è stato più alto nella regione Valle d'Aosta, con 19,91 euro al mese per metro quadro, secondo le stime di Immobiliare.it. I prezzi medi più bassi sono stati invece richiesti nella regione Basilicata, con solo  7,45 euro al mese per metro quadro, il valore più basso a livello nazionale.

 

Sempre sugli affitti, secondo un report dello scorso settembre di Idealista, l’impatto della domanda è particolarmente evidente nei grandi centri urbani, molti dei quali superano di gran lunga la media nazionale dei 13 contatti per annuncio. Roma è il mercato con il maggior numero di famiglie interessate per singolo appartamento, con una media di 29 contatti, seguita da Torino (23) e Firenze (21). Anche Milano, pur registrando una media più bassa rispetto a Roma, conta comunque 10 famiglie in lizza per ogni appartamento disponibile. 

Le abitazioni che mancano

Secondo i dati del 38° Rapporto del Cresme sul mercato delle costruzioni 2025-2028, si stima che manchino 250mila abitazioni (dati 2018-2023). Questa carenza dovrebbe essere riempita anche con la costruzione di nuove case, ma su questo fronte bisogna considerare che, da un decennio, sono circa 50mila le nuove abitazioni annue per le quali i Comuni rilasciano i permessi di costruire. Per colmare il vuoto, quindi, servirebbero almeno cinque anni. L’autorizzazione di nuove costruzioni, ad ogni modo, non sembra procedere spedita. Secondo Istat, nel primo trimestre del 2025 i Comuni hanno autorizzato la costruzione di 11.958 nuove unità, un quinto in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.

 

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Prezzi poco abbordabili per le famiglie

Un aumento di nuove costruzioni non basterebbe, comunque, da solo, per affrontare il problema delle abitazioni, se i prezzi di vendita e i canoni di affitto restano poco abbordabili per le famiglie economicamente deboli. 

I progetti dell'Ue per l'edilizia abitativa

Intanto, anche l’Ue si è mossa sul tema abitativo. Nella programmazione 2021-2027, nell’Unione sono stati stanziati 7,5 miliardi di euro per l’edilizia abitativa attraverso i fondi della politica di coesione. Somme che salgono a 10,5 miliardi con il cofinanziamento nazionale. “La politica di coesione svolge già un ruolo chiave nel sostenere l’edilizia abitativa - ha detto a febbraio il vice presidente esecutivo per la Coesione e le riforme Raffaele Fitto. Tuttavia dobbiamo fare di più, non solo nel prossimo quadro finanziario pluriennale, ma anche nella programmazione attuale”. Gli investimenti della politica di coesione riguardano principalmente il settore dell’efficienza energetica. Le infrastrutture abitative, anche per migranti e rifugiati, rappresentano il 14%. Come riporta Il Sole 24 Ore, in Italia sono stati portati avanti numerosi progetti - oltre 100 - grazie i Fondi europei. Le risorse messe in campo riguardano l’acquisto di beni e servizi, infrastrutture, contributi alle imprese e alle persone.

 

Per approfondire:
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