Pensioni, da agosto al via i rimborsi dei modelli 730/2025 sugli assegni: cosa sapere

Economia
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Introduzione

Dal prossimo mese, i titolari di assegno pensionistico che per lo scorso anno fiscale hanno selezionato l’Inps come sostituto d’imposta potrebbero vedere alcune variazioni sugli importi frutto della Dichiarazione dei Redditi. Ecco per quale motivo.

Quello che devi sapere

Dichiarazioni inviate entro il 30 giugno

Solo per i modelli 730 inviati all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno scorso, sono scattate le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili che possono generare rimborsi a credito oppure trattenute, in caso di conguagli a debito a carico del contribuente.

 

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Dichiarazioni inviate entro il 30 giugno

Cos'è il rimborso Irpef

Ma cos’è il rimborso Irpef? Si tratta della restituzione di una quota di imposta a credito accumulatasi nel corso del 2024. Questa eccedenza è il risultato dell'applicazione di agevolazioni fiscali inerenti a costi sanitari, oneri sui prestiti ipotecari, familiari a carico e altre voci di spesa deducibili o detraibili. Quando l'importo delle detrazioni supera l'imposta dovuta, si genera un credito a beneficio del contribuente. 

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Possibilità di rateizzazione

Nel caso di trattenute, l’invio tempestivo della dichiarazione consente di usufruire della rateizzazione “piena” dei debiti d’imposta nell’arco di quattro mesi, fino a novembre. Tale possibilità non viene garantita qualora l’ente di riscossione abbia ricevuto il modulo telematico nei mesi successivi, pur rimanendo entro la scadenza del 30 settembre 2025.

Come richiedere la rateizzazione

Solo nel caso di dichiarazioni con saldo a debito, il contribuente può richiedere la rateizzazione del dovuto tramite l'applicazione di trattenute sul cedolino ad importo fisso.

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Dove verificare le risultanze contabili

Sul portale Inps (o su app Inps mobile) è disponibile il servizio online “Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino”, aperto ai contribuenti che hanno indicato l’istituto di previdenza come sostituto d’imposta per eventuali conguagli emersi in Dichiarazione dei Redditi. Per coloro che ricevono prestazioni erogate dall’Inps la scelta preliminare del modello più adatto per la presentazione assume rilevanza per evitare di incappare nel rischio di dover versare il dovuto tramite modello F24 con interessi per incapienza.

Come avviene l'accertamento

Spetta in ogni caso all’Inps verificare sul codice fiscale del dichiarante che sia avvenuta la scelta del sostituto d’imposta nell’anno di presentazione della dichiarazione. Come indicato dall’Agenzia delle Entrate, viene ritenuto valido un rapporto di sostituzione operativo almeno fino al 1° aprile.

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Chi non può indicare l’Inps come sostituto d’imposta

A non poter effettuare la scelta dell’Inps come sostituto d’imposta indicata nel modello 730 sono i contribuenti che ricevono dall’istituto nazionale di previdenza prestazioni assistenziali esenti da imposte, a partire dai titolari di assegno sociale o invalidità civile.

Chi può indicare l’Inps come sostituto d’imposta

L’opzione riguarda invece i soggetti che ricevono un pagamento periodico sottposti a vari livelli di tassazione, come per esempio i percettori di assegni straordinari al reddito dei dipendenti di enti creditizi. Resta in ogni caso l’obbligo di esplicitare il sostituto d’imposta in fase di compilazione della Dichiarazione dei Redditi, a prescindere dal soggetto che ha emesso la Certificazione Unica nell’anno in corso.

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Conguagli a debito e a credito

Nel caso emergano in dichiarazione conguagli con voci di imposta sia a credito sia a debito, le rate mensili potrebbero variare di importo. Rimane tuttavia costante la somma algebrica derivata dalle varie tipologie. Ipotizzando, per esempio, una Dichiarazione dei Redditi dal quale emerga un credito per addizionale regionale di 10 euro e un debito Irpef di 110 spalmata in 4 rate, la trattenuta mensile ammonta a 25 euro. Nel primo mese comparirà sia il credito sia il debito mentre in quelli successivi la rata capitale conterà solo il debito Irpef da saldare.

Gli interessi

Come precisato nelle istruzioni dell'Agenzia delle Entrate sul modello 730/2025, a partire dal secondo mese di rateazione scatta inoltre l’applicazione degli interessi sulla trattenuta pari allo 0,33% mensile.

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Quando arrivano i rimborsi

Se, come detto, i pensionati devono attendere il cedolino di agosto per vedere i primi rimborsi, le tempistiche variano a seconda delle categorie:

  • I lavoratori subordinati che hanno trasmesso la dichiarazione entro il 31 maggio 2025 otterranno il risarcimento direttamente nella retribuzione di luglio;
  • I contribuenti sprovvisti di sostituto d'imposta – come i professionisti autonomi, i disoccupati o coloro che hanno optato per non avvalersene – percepiranno il risarcimento dall'Agenzia delle Entrate con tempistiche più estese.

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