Tra i temi sul tavolo del vertice Nato in corso a L'Aja ci sono le spese militari. La proposta del segretario della Nato, che poi è quella di Trump, è di passare dall’attuale obbligo del 2% del Pil al 5%, anche se la vera spesa militare si fermerebbe al 3,5% mentre il resto sarebbe per infrastrutture. Per il nostro Paese vorrebbe dire arrivare a circa 78 miliardi, dai 44 attuali. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 24 giugno
A L'Aja è in corso il vertice della Nato. Tra i temi sul tavolo, oltre alle guerre in Ucraina e Medio Oriente, le spese militari. Il presidente Usa Donald Trump ha chiesto ai 32 alleati di mettere sul piatto il 5% del Pil per la difesa. Ma alcuni non sono d’accordo. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 24 giugno.
L’aumento della spesa militare
Il vertice dell’Aja, ancora prima della crisi iraniana, aveva come scopo quello di mettere nero su bianco questo aumento delle spese militari. Ma cosa vuol dire nel concreto? La proposta del segretario della Nato Mark Rutte, che poi è quella di Trump, è di passare dall’attuale obbligo del 2% del Pil di spesa militare – che tra l’altro molti Paesi, tra cui l’Italia, non rispettano ancora o ci sono appena arrivati – al 5% entro il 2032: quindi più che raddoppiarlo. In realtà, la vera spesa militare dovrebbe arrivare al 3,5% mentre il resto sarebbe spesa per infrastrutture (il che vuol dire che ci possono finire dentro un sacco di cose, tutto ciò che può servire anche in previsione di un utilizzo bellico-militare, come autostrade, ponte sullo Stretto, ecc…).
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Chi spende di più per la difesa
La spesa militare vera, quindi, sarebbe al 3,5%. Al momento ha raggiunto - e superato - il 3,5% del Pil per la difesa solo la Polonia. Gli altri Paesi della Nato sono tutti sotto: Estonia al 3,43%, Stati Uniti al 3,38%, Lettonia al 3,15%.
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La situazione dell’Italia
Che vuol dire tutto questo per l’Italia? Parlando di soldi e non di percentuali sul Pil, lo scorso anno il nostro Paese ha speso per la difesa 33 miliardi di euro. Quest’anno, in cui il governo ha detto di essere arrivato al 2% del Pil non mettendo soldi in più ma riclassificando alcune spese, sarebbero stati spesi 44 miliardi. Se bisogna arrivare al 3,5% del Pil, stando ai valori di oggi si arriverebbe a 78 miliardi: vuol dire che, secondo le stime, ogni anno bisognerebbe trovare 34-35 miliardi in più di oggi da spendere per la difesa. Vorrebbe dire, in pratica, una legge finanziaria solo per la difesa.
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Le spese dello Stato
Se si arrivasse al 3,5%, quindi a circa 78 miliardi, la spesa per la difesa lieviterebbe fino ad avvicinarsi ad altri tipi di settori con spese grosse. Come l’istruzione, per cui spendiamo 88 miliardi all’anno. Se la proposta passasse così, dunque, sarebbe gravoso per le casse pubbliche e in qualche modo bisognerà trovare i soldi: o facendo altro debito o mettendo nuove tasse o tagliando altre spese o trovando altre soluzioni.
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