Live In Milano, l'Italia tra accesso al credito e rigenerazione urbana

Economia

Dal Teatro Dal Verme per l’evento di Sly TG24, spazio alla rubrica di economia e finanza di Sky Tg24 con ospiti Luca Manzoni, resp. Corporate & investment banking Banco Bpm, Andrea Monticini, Economista Univ. Cattolica Milano, Paolo Cervini, Ceo Gewiss, Polifin e Costim, e Giuseppe Amitrano, Founder and ceo Dils Group

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Tra investimenti per imprese e rigenerazione urbana, al Teatro Dal Verme per Live In Milano sono intervenuti Luca Manzoni, resp. Corporate & investment banking Banco Bpm, Andrea Monticini, Economista Univ. Cattolica Milano, Paolo Cervini, Ceo Gewiss, Polifin e Costim, e Giuseppe Amitrano, Founder and ceo Dils Group., nelle interviste di Vittorio Eboli (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA).

Credito e imprese

Di credito e imprese ha parlato Luca Manzoni, responsabile Corporate & investment banking Banco Bpm: “Per servire bene le piccole e medie imprese bisogna tornare indietro di 160 anni, con le storie delle banche territoriali, come quelle che fanno parte del gruppo Bpm – spiega Manzoni - il nostro modello come Bpm è orientato su questi territori. Non ci si inventa un modello di business dalla sera alla mattina, ma bisogna avere tanti anni di storia e impegno per ascoltare i territori e le imprese. Cento miliardi di erogazioni a piccole e medie imprese sono fatti, non parole. Riteniamo che i fatti siano alla base della crescita della nostra banca. Parlare con le grandi imprese significa invece guardare ad esigenze internazionali. Anche verso le grandi imprese si può guadagnare bene e dare valore agli azionisti”. E sulle mosse sui tassi della Bce, spiega: “Con i tassi che scendono possono aumentare gli investimenti, al contempo il margine di interesse dovrebbe ridursi. Compensiamo la discesa dei tassi con flussi commissionali sempre più importanti”.

Per Andrea Monticini, economista dell’Università Cattolica di Milano, “possono coesistere in Italia due modelli bancari: banche grandi che operano sui criteri di massima efficienza, e contemporaneamente banche più piccole come quelle di credito cooperativo, per intercettare società piccole e piccolissime”.

Rigenerazione urbana, opportunità e prospettive

Sulla rigenerazione urbana Paolo Cervini, Ceo Gewiss, Polifin e Costim, spiega: “Rigenerazione urbana è un atto di natura sociale. Serve a riportare alla società aree depresse e abbandonate. È in atto su tutto il territorio. In Italia tante aree sono in questa situazione, le recuperiamo con strutture di natura residenziale, ad esempio come avvenuto a Bergamo e Linate, o come a Pietra Ligure e a Trieste. Se parliamo di tecnologia all’interno delle infrastrutture, parliamo di connettività, di domotica, di manutenzione”. E sul fronte sostenibilità?: “A me piace definirla con ‘durabilità’. Si deve poter andare a prendere luoghi abbandonati con progetto fruibili. L’Italia ha tanto potenziale da restituire. Serve anche un sostegno politico per questi progetti”.

Sul tema interviene anche Giuseppe Amitrano, Founder and ceo Dils Group: “Se rigenerazione urbana sembra un parolone, ancora di più lo è immobiliare. In realtà la rigenerazione urbana dovrebbe essere il motore di cambiamento delle persone. Si sceglie città o quartiere in base alle proprie esigenze. La rigenerazione urbana ha anche qualche rischio. Richiede un orizzonte di lungo periodo, non sempre si sposa con le esigenze di una determinata continuità. Oggi c’è un tema casa evidente, di accessibilità, ma c’è anche un tema di salari che devono essere adeguati al costo della vita. Casa e scuole sono due elementi da gestire tra i rischi della rigenerazione urbana”.

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