Multe, 650 milioni di euro di incassi per i Comuni: ecco le città con i maggiori proventi
EconomiaIntroduzione
Come emerge da un’analisi del Codacons, nelle casse delle 20 principali città italiane le entrate generate da multe per violazioni al Codice della strada sono passate in un anno da 583,8 a 649,9 milioni di euro, un incremento dell’11,3% rispetto al 2023.
Quello che devi sapere
La classifica per città
L’indagine, condotta sui rendiconti pubblicati dagli enti locali relativi agli introiti percepiti tramite le sanzioni stradali, conferma il primato di Milano. Nel 2024 il capoluogo lombardo ha incamerato quasi 205 milioni di euro in multe, raddoppiando in termini percentuali il dato dell’anno precedente. Sul podio si piazza anche Roma, al secondo posto con quasi 169 milioni di euro di incassi. Restano staccate Firenze e Torino, rispettivamente in terza e in quarta posizione con 61,5 milioni e 45,3 milioni di ricavi.
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: L'Europa al bivio, cambiare o condannarsi all'irrilevanza

Sorpresa Campobasso
Secondo l’associazione per i consumatori, il Comune di Campobasso si è aggiudicato l’incremento maggiore in termini percentuali balzando da 112mila a 308mila euro di ricavi, il 174% in più nell’arco dei dodici mesi. La "fuga in avanti" del capoluogo molisano risulta evidente in confronto a Milano e a Firenze che segnano una crescita tra il 36,5 e il 39%
Quanto pesano le multe
Analizzando la proporzione tra le multe comminate e il numero dei residenti, Firenze risulta dallo studio del Codacons il Comune con l’importo pro-capite più elevato. In media una sanzione stradale “pesa” 168 euro per ogni singolo abitante
La "quota" autovelox
A spingere gli incassi dei Comuni sono soprattutto gli autovelox. Nelle città analizzate, gli apparecchi utilizzati per il rilevamento automatico della velocità hanno rappresentato nel complesso oltre 62 milioni di euro di entrate sui 649 milioni totali

Autovelox, Firenze prima per incassi
La classifica per città vede al primo posto ancora una volta Firenze che lo scorso anno ha incamerato dagli autovelox 20,5 milioni di euro, il doppio rispetto a Milano, seconda con 10,6 milioni. Sul gradino più basso del podio spunta Bologna con 7,6 milioni ottenuti tramite sanzioni rilevate dagli apparecchi
Il caso del comune bellunese
Non solo i grandi centri urbani: gli autovelox “mietono” vittime di multe anche nelle piccole realtà come Colle Santa Lucia (Belluno) dove l’unico apparecchio ha fruttato 400mila euro di incassi a fronte di una media di 300 abitanti. Considerando il periodo 2021-24, il Codacons rileva come gli introiti superino 1,66 milioni di euro, pari a 4.896 euro per residente
La situazione nelle strade statali
Da Nord a Sud gli incassi “stellari” tramite autovelox si registrano in località che in estate fanno il pieno di turisti. Nel solo Salento i comuni di Trepuzzi, Cavallino e Galatina, tutti in provincia di Lecce, hanno dichiarato entrate tra 1,2 e 5,8 milioni di euro. Non va meglio in Campania dove ammontano a 2,2 milioni i proventi generati dalle multe stradali lungo la SS372 “Telesina”, strada statale che collega il casello di Caianello sull’A1 a Benevento
Assoutenti: "Rischio caos in estate"
Dopo la recente sentenza della Cassazione che ha imposto uno stop agli autovelox non omologati, le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme in vista dell’estate quando sulle strade si prevedono i consueti esodi e controesodi di vacanzieri. Assoutenti rileva come “in assenza di regole certe, si rischi il caos con conseguenze non indifferenti sul fronte della sicurezza stradale e sulle casse degli enti locali”
Cosa dice la sentenza
La Suprema Corte ha infatti ribadito che le multe comminate con apparecchi non omologati sono da considerarsi nulle. Secondo gli Ermellini “approvazione e omologazione non sono procedure equivalenti né alternative ma entrambe obbligatorie”. Serve dunque un doppio passaggio affinché la sanzione risulti legittima, una decisione che va in contrasto con le circolari di ministero dell’Interno e Avvocatura dello Stato che prospettavano invece la sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico-amministrative alla base di omologazione e approvazione. Da parte sua il Ministero dei Trasporti ha chiesto all'Anci-Associazione dei comuni un censimento dettagliato dei dispositivi su tutto il territorio nazionale
Verso nuove regole dal 12 giugno
"I comuni che adottano apparecchi non omologati dovranno infatti disattivarli, sottolinea il presidente Assoutenti Gabriele Melluso che paventa una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti. Dal 12 giugno si apprestano poi a debuttare le nuove regole previste dall’ultimo decreto del Mit. Tra le novità rientra l’obbligo di rispettare una distanza minima tra una postazione e l’altra e l’installazione degli autovelox previo il parere dei prefetti. "E grazie al recente insediamento dell'apposito Osservatorio sulle multe stradali, sarà finalmente possibile verificare come i comuni spendono i soldi incassati dai cittadini attraverso le contravvenzioni, soldi che devono andare alla sicurezza stradale e al miglioramento delle infrastrutture, e non possono essere destinati a coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali", aggiunge Melluso.
Per approfondire: Autovelox, prosegue lo scontro fra Mit e i Comuni. Cosa sappiamo