Acconto Imu 2025, oggi la scadenza della prima rata: cosa sapere e come pagare

Economia
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Introduzione

Manca poco alla scadenza della prima rata relativa all’Imposta municipale unica (Imu) sul possesso di immobili. Il pagamento avviene attraverso due rate che osservano sistemi di calcoli differenti. Oggi, lunedì 16 giugno, scatta il limite per il versamento dell’acconto 2025, il cui importo corrisponde alla metà dell’imposta prevista lo scorso anno, calcolata con le aliquote e le detrazioni 2024. Una seconda data da segnare sul calendario è il 16 dicembre quando il saldo potrebbe contenere conguagli frutto delle aliquote comunali 2025, pubblicate entro il 28 ottobre.

Quello che devi sapere

A chi spetta (e a chi no)

Dal tributo patrimoniale sono esclusi i proprietari di prime case ad eccezione di quelle che rientrano nelle categorie catastali A-1, A-8 o A-9 come abitazioni di lusso, ville e castelli. L’imposta riguarda inoltre tutte le seconde case, a prescindere dalla categoria catastale, gli immobili commerciali come capannoni, negozi, uffici e alberghi, le aree edificabili e i terreni agricoli con alcune eccezioni. Oltre ai proprietari, l’Imu è dovuta per gli usufruttuari e per chiunque detenga un diritto reale di godimento (uso, abitazione, enfiteusi), inclusi i concessionari di aree demaniali e i locatari di immobili in leasing. Ecco come si calcola.

 

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A chi spetta (e a chi no)

Esclusioni

L’Imu non si applica nel caso di immobili assimilati ad abitazione principale come le cooperative a proprietà indivisa prima casa di soci assegnatari o universitari, alloggi sociali, case familiari assegnate al genitore affidatario dei figli e per immobile non locato appartenente a Forze armate, polizia, vigili del fuoco o prefetti. Sono esclusi anche gli immobili di enti non commerciali destinati ad attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, culturali, ricreative, sportive e di culto

Coefficienti differenti per categoria catastale

Una prima componente dell’imposta è relativa al coefficiente che viene applicato alla rendita rivalutata del 5%. L’entità del coefficiente varia in base alla categoria catastale:

  • categorie catastali A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7 (abitazioni e pertinenze): 160;
  • categorie B, C/3, C/4 e C/5 (uffici pubblici, magazzini, laboratori): 140;
  • categorie A/10 e D/5 (uffici e banche): 80;
  • gruppo catastale D tranne la categoria D/5 (opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura): 65;
  • categoria catastale C/1 (negozi): 55

Variazione rendita catastale

Nel caso di versamento Imu dopo una ristrutturazione sarà necessario includere tre differenti rendite catastali: una “vecchia” relativa ai mesi precedenti l’intervento, una per il periodo dei lavori e una secondo la nuova classificazione. Nel caso di intervento del Comune la variazione catastale scatta a partire dall’anno successivo alla notifica

Terreni agricoli

Per quanto riguarda i terreni agricoli il calcolo della base imponibile dell'Imu parte dal reddito dominicale ricavabile dalla visura catastale. Tale valore viene rivalutato del 25% e quindi moltiplicato per 135

Aree edificabili

La base imponibile dell’Imu per le aree edificabili corrisponde al valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno d’imposta. Si tratta del valore che il terreno assume sul mercato in quella data tenendo conto di criteri come la zona di ubicazione, l’indice di edificabilità e la destinazione d’uso

Aliquota comunale o statale?

Al coefficiente vanno poi aggiunte le aliquote. Spetta a ciascun Comune deliberare la percentuale d’imposta applicata al tributo locale che oscilla dall’8,6% al 11,4% se si considera anche l’ex Tasi. In caso di mancata delibera entro i tempi stabiliti viene prevista un’aliquota statale standard

Prospetto aliquote Imu

Da quest’anno debutta il prospetto delle aliquote Imu che i comuni sono obbligati a pubblicare a prescindere dalle variazioni. Come chiarito in una Faq del Dipartimento delle Finanze, per il primo anno il prospetto dovrà essere adottato in ogni caso anche qualora vengano applicate le stesse aliquote del 2024

A cosa serve

Obiettivo del prospetto è semplificare le regole di calcolo per i contribuenti che possono scegliere di applicare le aliquote differenziate approvate dal proprio Comune per il 2025 senza dover rideterminare l’imposta in occasione del saldo di dicembre

Come si paga

Una volta conosciuto l’importo, l’acconto Imu può essere versato tramite modello F24, bollettino postale o sistema Pago PA. Oltre a precisare la rata che si sta saldando e l’anno di riferimento sarà necessario riportare il codice ente del Comune dove è ubicato l’immobile. La legge ammette poi la possibilità di pagare l’imposta in un’unica soluzione entro il 16 giugno mentre per gli enti non commerciali (Enc), la data corrisponde al versamento dell’acconto e della terza rata relativa al 2024.

 

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