Evasione fiscale, solo il 4% dei sindaci la segnala. Il rapporto Cgia

Economia
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Introduzione

Nel 2023 il contributo alla lotta all’evasione/elusione fiscale da parte dei Comuni italiani è stato di soli 6 milioni di euro. La legge in vigore prevede che alle Amministrazioni locali che hanno segnalato all’Agenzia delle Entrate situazioni di infedeltà fiscale (riguardanti l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali) venga riconosciuto un importo economico del 50% di quanto accertato. Quindi, in questo caso, tre milioni di euro. Andati ai 296 comuni su 7.900 che hanno trasmesso segnalazioni qualificate: poco meno del 4% del totale.  Lo spiega la Cgia

 

Una cifra (i tre milioni) ritenuta "insignificante", visto che l'evasione fiscale è stimata in quasi 93 miliardi di euro all'anno.  

Quello che devi sapere

Al Nord

Il Comune che ha incassato di più dalla lotta all'evasione è Milano (397.991 euro). Seguono Genova (381.871), Prato (184.579) e Lodi (157.435). Nelle prime 10 posizioni nazionali spiccano Cernusco del Naviglio (Mi) con 75.880 euro e Segrate (Mi) con 67.443

 

Per approfondire: Chi sono gli evasori fiscali in Italia? L’identikit della Cgia Mestre

Al Sud

Vista la dimensione dell'evasione, del lavoro nero e dell'abusivismo edilizio specie al Sud, Bari ha riscosso 1.776 euro, Palermo 1.373, Napoli 773 e Agrigento 267. I Comuni di Catania, Caserta, Foggia e Trapani, invece, non hanno incassato alcunché

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Come sono suddivisi i 296 comuni

Dei 296 Comuni che hanno ottenuto nel 2023 un contributo dalla lotta all'evasione fiscale dei tributi erariali, solo 40 sono nel Mezzogiorno: uno è molisano (su 136 nella regione) due sono abruzzesi (su 305), due pugliesi (su 257), tre campani (su 550), 7 sardi (su 377), 10 calabresi (su 404) e 15 siciliani (su 391). Dalle loro segnalazioni il fisco ha recuperato dagli evasori 203.619 euro (il 3,4%) e a questi sindaci del Sud è "ritornato" il 50%, ovvero 101.810 euro 

Le segnalazioni

La CGIA sottolinea che le segnalazioni fatte dalle amministrazioni comunali al fisco devono essere puntuali, circostanziate e contenere i dati identificativi del soggetto a cui sono contestati gli ipotetici comportamenti evasivi ed elusivi. Non è sufficiente, quindi, indicare un potenziale evasore esibendo motivazioni generiche. Inoltre, per redigere l’istruttoria che verrà poi inviata all’Agenzia delle Entrate è necessario che i Comuni dispongano di personale formato e qualificato a svolgere questa attività “investigativa”. Cosa che non sempre è possibile: molti Comuni dispongono di poco personale e del tutto impreparato che si è dedicato di più a recuperare l'evasione dei tributi locali (Imu, Tari, Tosap)

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Il ruolo dell’abusivismo edilizio

Sebbene negli ultimi anni sia in leggero calo, nel 2022 l'abusivismo edilizio ha avuto il suo picco massimo in Basilicata e in Calabria, entrambe con il 54,1%. Seguono la Campania (50,4%), la Sicilia (48,2%) e la Puglia (34,8%). Le regioni meno interessate dalla "piaga" dell'abusivismo edilizio sono: Piemonte, Valle d'Aosta e Emilia R., tutte e due con il 4,2% e specie il Trentino A.A. e il Friuli V. G. ambedue con il 3,3%. Il dato medio nazionale è 15,1%

E dei lavoratori in nero

L'Istat rileva che i lavoratori irregolari sono 2,5 milioni, di cui 932.200 concentrati nel Mezzogiorno (37,5%): in Calabria il 17%, in Campania 14,2%, in Sicilia 13,7% e in Puglia 12,6%. Il dato medio nazionale è il 9,7%. A fronte di quasi 93 miliardi di imposte e contributi sottratti al fisco ogni anno, in Calabria la percentuale di evasione arriva al 19,4%, in Puglia al 17,5, in Campania al 17,2 e in Sicilia al 16,7. La media italiana è 11,4%. Se solo una parte di queste irregolarità fosse stata comunicata secondo le procedure all’Agenzia delle Entrate – prosegue la CGIA - molti sindaci avrebbero più soldi a disposizione, mentre i cittadini onesti, che sono la maggioranza, avrebbero servizi migliori e tasse locali più leggere

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Evasione ed elusione

Come spiega Borsa Italiana, per “evasione fiscale” si intendono tutti quei comportamenti attraverso i quali i cittadini violano le norme di legge al fine di non pagare o pagare meno tasse. L’evasione può assumere anche altre manifestazioni che, pur al di sotto di una legittimità “formale”, in sostanza tendono ad aggirare la Legge riducendo o evitando del tutto il prelievo fiscale da parte della Pubblica Amministrazione, in questo caso si parla di elusione fiscale

Il recupero dell'Agenzia delle Entrate

Intanto ammontano a 26,3 miliardi di euro le somme confluite nelle casse dello Stato nel 2024 grazie all’attività di recupero dell’evasione fiscale svolta da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle entrate-Riscossione: 1,6 miliardi in più rispetto al 2023 (+6,5%). Emerge dai numeri illustrati dal direttore dell'Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione Vincenzo Carbone. Si tratta, viene evidenziato, del risultato più alto di sempre

 

Per approfondire: Agevolazioni fiscali 2025, nuove regole per detrazioni e familiari a carico: la guida

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