Ponte sullo Stretto, via libera definitivo ministero Ambiente: le prossime tappe

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Introduzione

Via libera del ministero dell'Ambiente al Ponte sullo Stretto. Ne ha dato notizia il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, in una nota del Mit, il 21 maggio, definendo il passo avanti  "di straordinaria importanza". 

 

Il giorno successivo, giovedì 22 maggio, il Mit ha poi auspicato fortemente che "il Parlamento possa valutare l'importanza di alcune integrazioni" al Dl infrastrutture, a partire "dal rafforzamento dei controlli anti-mafia sul Ponte sullo Stretto a cui hanno già lavorato i ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi".

 

Ma quali saranno le prossime tappe? E le tempistiche?

Quello che devi sapere

Il via libera al progetto definitivo e le prossime fasi

Il 21 maggio la Commissione per la Valutazione dell'Impatto Ambientale ha dato l'ok finale al progetto esecutivo del ponte sullo Stretto che potrà così passare all'esame del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile che riunisce tutti i ministri economici coinvolti. Dopo il Cipess, che potrebbe tenersi in un paio di settimane, può poi partire la fase operativa. Alessandro Morelli, sottosegretario leghista con delega al Cipess, ha già precisato: "Stiamo interloquendo con tutte le amministrazioni competenti, una volta ottenuta la proposta di delibera dal Mit, entro un paio di settimane riusciremo a chiudere il percorso burocratico, mettendo il timbro notarile del Cipess".

 

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La polemica

L'ok della Commissione è stato salutato favorevolmente dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che sulla realizzazione dell'opera ha messo il proprio impegno. Ma l'ok ha fatto anche salire nuovamente la polemica, con il deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, che ha annunciato esposti all'Ue e alla magistratura. La Commissione Via, composta da esperti dei vari settori, aveva sospeso il giudizio, decidendo di approfondire l'incidenza ambientale di tre specifici siti del progetto, siti considerati inizialmente a rischio di impatto non mitigabile. La società Stretto di Messina ha quindi fornito ulteriore documentazione e, dopo il nuovo esame, è arrivata l'approvazione finale.

Avvio dei cantieri entro l'estate

“È una notizia di straordinaria importanza, un altro fondamentale passo in avanti", ha commentato Salvini che solo qualche giorno fa aveva assicurato che l'avvio dei cantieri entro l’estate: "L'estate del 2025, se saremo non dico bravi ma fortunati e costanti è quella dei lavori - aveva dichiarato-. Avremo gli operai al lavoro per la precantierizzazione".

Salvini aveva poi messo a punto il piano anti-mafia con il collega degli Interni, Matteo Piantedosi, con l'obiettivo di creare punti specifici fin dall'inizio, a partire dagli espropri.

L'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, parla di "un altro fondamentale passaggio completato che avvicina il progetto del ponte all'approvazione da parte del Cipess”, sottolineando che ora "sarà possibile da parte del Mase attivare le comunicazioni all'Ue previste dalla direttiva Habitat". Non la pensa così Bonelli. "Siamo di fronte a un vero e proprio blitz contro il diritto europeo, in particolare contro la direttiva Habitat - ha subito commentato - L'approvazione da parte della Ctvia-Vas del Ministero dell'Ambiente del parere ambientale per le aree di protezione speciale che verranno aggredite dal progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta una forzatura inaccettabile. Per non modificare il progetto - come previsto invece dalla direttiva Habitat - si è approvata l'autorizzazione ambientale, eludendo le norme europee".

 

Mit: "Parlamento rafforzi norme anti-mafia"

Intanto, il 22 maggio, il Mit ha fatto sapere: "Il Dl infrastrutture è in vigore. In sede di conversione, il Mit auspica fortemente che il Parlamento possa valutare l'importanza di alcune integrazioni, a partire dal rafforzamento dei controlli anti-mafia sul Ponte sullo Stretto a cui hanno già lavorato i Ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, con l'apporto dei Ministeri dell'Economia, della Difesa e della Giustizia". In una nota del ministero si sottolinea poi come "un'opera così importante merita il massimo dell'attenzione, per garantire legalità e trasparenza nel coinvolgimento delle migliaia di imprese e degli oltre 100mila lavoratori che parteciperanno alla costruzione".

La questione della rimodulazione dei fondi per le Province

E sono arrivate anche alcune precisazioni. "Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto", hanno fatto sapere fonti del Mit il 22 maggio. "In altre parole - si afferma - non c'è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all'opera che collegherà Calabria e Sicilia". La Stampa ha scritto che sono stati "tagliati i fondi per la manutenzione delle strade". "I soldi già stanziati - si legge - vengono trasferiti al Ponte sullo Stretto di Messina. I tagli vengono applicati fino al 2036 e ammontano complessivamente a 1,7 miliardi". Per il biennio 2025-2026, scrive ancora il giornale, "il taglio è del 70%: su 500 milioni ne sono stati sforbiciati 385".

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