Bonus assunzioni giovani e donne, firmati i decreti attuativi. Cosa prevedono

Economia
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Introduzione

La firma dei due decreti ministeriali Lavoro-Mef di attuazione dei bonus per favorire le assunzioni di giovani e donne, previsti dal decreto Coesione, ha fatto scattare il conto alla rovescia per l’applicazione degli esoneri contributivi. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Cosa si attende

  • Questi incentivi, però, non saranno subito operativi: in tal senso si attende il parere della Corte dei conti e la successiva pubblicazione dei due decreti in Gazzetta Ufficiale o la pubblicità legale sul sito del ministero del Lavoro

 

Per approfondire: Bonus giovani e donne, via libera dell’Ue all’esonero contributivo. Come funziona

Ministra Calderone: “Certezze e prospettiva a imprese e lavoratori”

  • Queste firme rappresentano un atto importante per la ministra del Lavoro Marina Calderone: “Con questi decreti diamo certezze e prospettiva alle imprese e ai lavoratori, e continuiamo sulla strada di incentivazione del lavoro di qualità, a tempo indeterminato, con una particolare attenzione alla realtà del Mezzogiorno”

Per approfondire: Bonus giovani under 35, ministero Lavoro firma decreto attuativo. Ecco cosa prevede

Incentivi rivolti a giovani e donne

  • Ma di cosa si tratta? Il programma del governo italiano, approvato dalla Commissione europea, prevede un investimento da 1,1 miliardi di euro per sostenere l'occupazione giovanile e femminile, con l'autorizzazione a due misure specifiche destinate all'assunzione di giovani sotto i 35 anni, che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato, e di donne, prive di un impiego regolare nei sei mesi precedenti

Il doppio binario

  • Entrambe le misure saranno sottoposte a un “doppio binario”. Questo vuol dire che ci sarà una versione dei bonus per il territorio nazionale e una per le aree Zes, le zone economiche speciali (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) con due distinte decorrenze: la prima dal 1° settembre 2024, la seconda dal via libera dell'Unione europea, il 31 gennaio 2025

Il bonus donne

  • Ma come funziona il bonus donne? Questo esonero contributivo prevede che a tutti i datori di lavoro privati che entro il 31 dicembre 2025 assumano lavoratrici svantaggiate, pure nel contesto della ZES unica per il Mezzogiorno, venga riconosciuto, per un massimo di ventiquattro mesi, l'esenzione dal versamento del 100 per cento degli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro, escludendo i premi e i contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nel tetto massimo di 650 euro su base mensile per ciascuna lavoratrice. Resta valida, invece, l’aliquota di calcolo delle prestazioni pensionistiche. Il vantaggio concerne le assunzioni a tempo indeterminato di donne di qualunque età, prive di un’occupazione regolarmente retribuita da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della ZES unica per il Mezzogiorno annualmente individuate con decreto del ministro del Lavoro. Tali assunzioni, però, devono implicare un aumento occupazionale netto valutato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ogni mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti. Per i dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale, il calcolo è ponderato in base al rapporto tra il numero delle ore concordate e il numero delle ore che costituiscono l’orario normale di lavoro dei lavoratori a tempo pieno. L’incremento della base occupazionale è considerato al netto delle riduzioni del numero degli occupati verificatesi in aziende controllate o collegate. L’esonero non viene applicato ai rapporti di lavoro domestico e ai rapporti di apprendistato. I benefici contributivi sono riconosciuti nel limite di spesa di 7,1 milioni di euro per il 2024, 107,3 milioni di euro per il 2025, di 208,2 milioni di euro per il 2026 e di 115,7 milioni di euro per il 2027

Le tempistiche del bonus giovani

  • Il bonus giovani, invece, riconosce ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori sotto i 35 anni a tempo indeterminato, oppure trasformano il contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile, fino a 24 mesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore. Questo tetto massimo può essere aumentato fino a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Attenzione ai requisiti: l’esonero spetta ai datori di lavoro che non hanno proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo oppure a licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti l'assunzione. Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi ma è compatibile, senza riduzioni, con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef (art. 4 del D.Lgs. n. 216/2023) e prorogata fino al 2027. Il limite di spesa è fissato in 34,4 milioni di euro per il 2024, di 458,3 milioni di euro per il 2025, di 682,5 milioni di euro per il 2026 e di 254,1 milioni di euro per il 2027

I dati Istat sulle retribuzioni contrattuali

  • A febbraio l'Istat ha reso noto l'andamento delle retribuzioni contrattuali nel corso del 2024: nella media dell'anno sono cresciute del 3,1% rispetto al 2023. Aumenti superiori alla media caratterizzano il comparto industriale (+4,6%) e quello dei servizi privati (+3,4%). "In concomitanza con una crescita molto debole dei prezzi, dopo due anni di marcato arretramento in termini reali, fanno registrare un primo sensibile miglioramento", ha commentato l'Istat

 

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