Bonus giovani e donne, via libera dell’Ue all’esonero contributivo. Come funziona
EconomiaIntroduzione
Via libera della Commissione europea ai bonus con cui il governo italiano intende sostenere il lavoro di giovani e donne. Ecco a quanto ammontano e come funzioneranno
Quello che devi sapere
A quanto ammontano gli incentivi
- Gli incentivi, previsti dal decreto Lavoro-Coesione approvato dal governo alla vigilia del primo maggio scorso e poi convertito in legge a luglio, vanno dai 500 ai 650 euro al mese e sono rivolti ai contratti stabili firmati nel corso del 2025 e fino al prossimo 31 dicembre. L'ok di Bruxelles apre ora la strada per l'approvazione dei decreti attuativi
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Incentivi rivolti a giovani e donne
- Il programma del governo italiano, approvato dalla Commissione europea, prevede un investimento da 1,1 miliardi di euro per sostenere l'occupazione giovanile e femminile, con l'autorizzazione a due misure specifiche destinate all'assunzione di giovani sotto i 35 anni, che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato, e di donne, residenti nel Mezzogiorno, prive di un impiego regolare nei sei mesi precedenti
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L’esonero contributivo
- Le due misure consistono difatti in un esonero contributivo per i datori di lavoro: il tetto massimo è di 500 euro al mese per lavoratore, che sale a 650 euro mensili nel caso di giovani residenti al Sud e donne. Il piano di sostegno all'occupazione previsto dal decreto Lavoro-Coesione contiene anche ulteriori incentivi sia sul fronte del lavoro dipendente che autonomo (imprenditoriale e libero-professionale), nonché a favore di disoccupati di lungo periodo nel Mezzogiorno
L’autorizzazione dell’Ue
- La Commissione europea ha autorizzato la misura come aiuto di Stato in favore dell’occupazione compatibile ai sensi dell’articolo 107 del Trattato di Funzionamento dell’Unione europea. Si tratta della prima decisione di autorizzazione ottenuta al di fuori dei Quadri Temporanei, con regole più rigorose di quelle applicabili nel periodo Covid o del conflitto in Ucraina. Tali misure sono per la Commissione europea necessarie, appropriate e proporzionate al raggiungimento dell’obiettivo e con sufficienti garanzie per evitare abusi e distorsioni della concorrenza
Calderone: “Così daremo nuovi strumenti a giovani e donne"
- "L'approvazione da parte della Commissione europea delle nostre misure in favore di donne e giovani contenute nel decreto Coesione costituisce un successo per il governo Meloni e una grande opportunità per il Paese intero. Potremo dare nuovi strumenti ai giovani e alle donne per entrare nel mondo del lavoro e dalla combinazione delle varie misure contiamo di creare fino a 180 mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Come abbiamo detto in occasione dei numeri record sull'occupazione in Italia, raggiunti in questi due anni di governo, c'è ancora tanto da fare e proprio giovani e donne sono i veri valori aggiunti che possono dare un'ulteriore spinta alla partecipazione di sempre più italiani al nostro mondo del lavoro, rafforzando così il nostro tessuto produttivo", sottolinea la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone
Foti: “Obiettivo è alleggerire la disoccupazione, soprattutto al Sud”
- "L'investimento di 1,1 miliardi di euro, previsto dal decreto Coesione n. 60/2024, per incentivare e sostenere il lavoro delle donne del sud, dei giovani e delle categorie più svantaggiate, finanziato in parte dal fondo Fse+, è un passo in avanti importante per creare nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato e rafforzare così le politiche occupazionali nella nostra Nazione, riducendo i divari territoriali. Alleggerire la pressione della disoccupazione, soprattutto nel Mezzogiorno, è un obiettivo strategico non solo per il governo Meloni ma per tutta l'Unione europea", commenta il ministro Tommaso Foti
I dati Istat sulle retribuzioni contrattuali
- Dall'Istat arriva intanto la fotografia sull'andamento delle retribuzioni contrattuali nel 2024: nella media dell'anno sono cresciute del 3,1% rispetto al 2023. Aumenti superiori alla media caratterizzano il comparto industriale (+4,6%) e quello dei servizi privati (+3,4%). "In concomitanza con una crescita molto debole dei prezzi, dopo due anni di marcato arretramento in termini reali, fanno registrare un primo sensibile miglioramento", commenta l'Istat
Crescono gli stipendi nel privato, stazionari quelli della PA
- A livello settoriale la crescita è robusta nel settore privato mentre nel settore della pubblica amministrazione, a causa della mancanza di rinnovi contrattuali, la dinamica risulta pressocché stazionaria. Tra gli statali, il contratto delle Funzioni centrali 2022-24 (che riguarda i dipendenti di ministeri, agenzie fiscali e enti pubblici non economici) è stato firmato definitivamente il 27 gennaio, ma non dalle sigle del pubblico impiego di Cgil, Uil e Usb
La situazione dei contratti scaduti
- Restano tanti i contratti scaduti: alla fine di dicembre scorso, nel complesso quelli in attesa di rinnovo risultano 28 e coinvolgono circa 6,6 milioni di dipendenti. Il tempo medio di attesa è diminuito dai 34,1 mesi di gennaio 2024 ai 21,7 mesi di fine 2024
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in questa scheda
- A quanto ammontano gli incentivi
- Incentivi rivolti a giovani e donne
- L’esonero contributivo
- L’autorizzazione dell’Ue
- Calderone: “Così daremo nuovi strumenti a giovani e donne"
- Foti: “Obiettivo è alleggerire la disoccupazione, soprattutto al Sud”
- I dati Istat sulle retribuzioni contrattuali
- Crescono gli stipendi nel privato, stazionari quelli della PA
- La situazione dei contratti scaduti
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