Bonus animali 2025, in arrivo aiuto per le spese veterinarie. A chi spetta e come funziona

Economia
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Introduzione

Sbloccati i fondi del bonus animali previsto dalla Legge di Bilancio del 2024. Istituto un fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d'affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche, nonché nell'acquisto di farmaci. Ecco cosa sapere sul decreto licenziato dalla Conferenza Stato-Regioni

Quello che devi sapere

A chi spetta il bonus

  • L'aiuto spetta a tutti coloro che possiedono un animale domestico regolarmente registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione e che hanno sostenuto delle spese medico-veterinarie che siano tracciabili. Per "animali d'affezione" o "da compagnia" si intendono quegli animali "tenuti, o destinati a essere tenuti, dall'uomo per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione e impiegati nella pubblicità"

 

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Quali animali sono interessati e quali no

  • La misura riguarda poi soltanto specifiche categorie di animali come cani, gatti, criceti, furetti e piccoli roditori. Sono invece escluse altre categorie di animali, come quelli destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare; quelli detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole e, infine, quelli utilizzati per attività illecite

 

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I requisiti

Per poter beneficiare delle detrazioni Irpef legate al bonus animali domestici ci sono dei requisiti molto precisi da rispettare:

  • è necessario che il richiedente abbia almeno 65 anni;
  • un Isee non superiore a 16.215 euro;
  • sia un residente italiano

Come si presenta domanda

  • Come riporta il decreto, per accedere al fondo “ciascun interessato deve presentare apposita domanda alla regione in cui risiede secondo le modalità individuate da ciascuna regione, indicando il numero di iscrizione nella Banca Dati Nazionale, sezione SINAC, o nelle banche dati regionali dell'animale di proprietà e l'indicatore Isee ed allegando la documentazione relativa alla spesa sostenuta”

L’ordine di ripartizione della domanda

  • A decidere come assegnare i fondi sarà “ciascuna regione, che definisce la misura del contributo da assegnare a fronte delle spese”. Ma con quale priorità si potrà accedere ai fondi? Anche qui risponde il decreto approvato che prevede che ogni Regione “evade le richieste di accesso al fondo in base all'ordine di ricevimento delle stesse e fino a concorrenza delle somme assegnate con il riparto”. In pratica i fondi verranno assegnati a chi presenta per primo domanda

L’obiettivo della misura

  • L’obiettivo della misura è quella di fornire un piccolo aiuto ai proprietari di animali. Secondo recenti dati, infatti, si stima che per le spese veterinarie (vaccinazioni, visite, esami ed interventi) la spesa nazionale si attesti a 170 euro l’anno, in media, con picchi in alcune città, come a Roma (174 euro)

Lo sconto sulle spese veterinarie

  • Già oggi è possibile beneficiare di uno sconto Irpef del 19% sulle spese veterinarie. Quando si presenta la dichiarazione dei redditi, inserendo alcune spese si ottiene una detrazione e cioè una riduzione dell'imposta da versare. Il Testo Unico dell'Imposte sui Redditi prevede che siano detraibili le spese sostenute per gli animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva

Come funziona la detrazione nella Dichiarazione dei redditi

  • Ma come funziona la detrazione nella Dichiarazione dei redditi? Come accade per le spese mediche, l'agevolazione si applica solo oltre la cifra di 129,11 euro e fino al limite di 550 euro, per un valore massimo di sconto pari a circa 80 euro. In particolare, quando il costo per la cura di cani, gatti o altri animali risulta inferiore a 129,11 euro non si ha diritto alla detrazione. Quando si supera il valore di 129,11 euro restando nel limite dei 550 euro, la detrazione al 19 per cento si dovrà calcolare sulla quota che eccede la franchigia (la differenza tra le spese sostenute e 129,11 euro)

Pagamenti sempre tracciabili

È indispensabile allegare alcuni documenti alla dichiarazione dei redditi:

  • fatture o scontrini parlanti che riportino il codice fiscale del richiedente, la descrizione dei beni o servizi acquistati e la quantità e la tipologia delle spese sostenute;
  • prove di pagamento tracciabile, come ricevute di transazioni effettuate con carte di credito, carte di debito o bonifici bancari.

Questi accorgimenti garantiscono la tracciabilità delle spese, agevolando i controlli da parte degli uffici competenti

Le agevolazioni a livello regionale e comunale

  • Va poi ricordato che, oltre al bonus animali domestici di portata nazionale e alla detrazione Irpef, i proprietari di animali possono avvantaggiarsi anche grazie a diverse misure che, in ordine sparso, vengono avviate dalle Regioni o dai singoli Comuni. È quindi bene verificare sempre se le proprie amministrazioni locali offrono degli aiuti per prendersi cura degli animali domestici

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