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Risparmi fermi in banca, il piano Ue per trasformarli in investimenti

Economia
©IPA/Fotogramma

Si tratta di 19 misure pensate per realizzare, da qui alla fine del 2026, quella che è stata definita una “Unione dei risparmi e degli investimenti”. Nella giornata di mercoledì 19 marzo la Commissione europea presenterà, nel dettaglio, una vera e propria “roadmap” che dovrebbe spingere gli investimenti dei privati per dare un impulso alla competitività dell'Ue

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Diciannove misure per realizzare, da qui alla fine del 2026, quella che è stata definita una “Unione dei risparmi e degli investimenti”. Nella giornata di mercoledì 19 marzo la Commissione europea presenterà, nel dettaglio, una vera e propria “roadmap” che dovrebbe spingere gli investimenti dei privati. L'iniziativa sarà "fondamentale per migliorare il modo in cui il sistema finanziario dell'Ue incanali i risparmi verso gli investimenti produttivi, fornendo una più ampia gamma di opportunità di opportunità di finanziamento efficienti per i cittadini e le imprese". Tra le misure prese in considerazione anche la rimozione delle barriere nella circolazione dei capitali e la spinta all'Unione bancaria.

Gli investimenti privati

Si tratta, in sostanza, di un pacchetto di misure finanziarie di medio e lungo periodo per tentare di tracciare la strada per mobilitare le centinaia di miliardi di investimenti privati dei quali l'Europa ha fortemente bisogno per fornire competitività all’Ue. Dopodomani l'esecutivo comunitario presenterà dunque la sua “roadmap”, nel contesto di un vertice dei 27 particolarmente incentrato su temi quali la difesa ed rilancio dell'industria.  Si parla, per quanto emerso, di un pacchetto di 19 misure da mettere in campo entro i prossimi due anni. Nel documento, di sedici pagine, visionato in anteprima dall’agenzia Ansa, la Commissione ha sottolineato nel dettaglio le motivazioni in merito. "Circa il 70%, pari a 10.000 miliardi di euro, dei risparmi al dettaglio dell'Ue è attualmente detenuto sotto forma di depositi bancari, mentre solo il 30% è detenuto sotto forma di strumenti del mercato dei capitali", si legge nel testo. Ecco che parte, proprio da questo dato, l’idea di una sorta di restyling finanziario, che permetta di arrivare ai 700-800 miliardi di investimenti annui di cui, stando ad un recente rapporto stilato da Mario Draghi, l'Europa ha necessità.

Le misure prese in considerazione

Le misure da mettere a punto sono diverse ed il percorso è piuttosto tortuoso ma, sottolinea l’Ue, "è tempo di passare dalle parole ai fatti". In questo senso, è stato affermato, “la Commissione adotterà misure entro il terzo trimestre del 2025 per aiutare gli Stati membri a promuovere l'adozione di conti di risparmio e di investimento basati sulle migliori pratiche esistenti. Tali misure saranno accompagnate da una raccomandazione sul trattamento fiscale dei conti di risparmio e investimento", è stato ribadito. Le misure, in particolare, vanno dalla rimozione delle barriere per i movimenti di capitali alla spinta all'Unione bancaria, fino ad iniziative finalizzate a mutare la cultura del risparmio dei cittadini europei. "Per affrontare gli ostacoli ad una maggiore integrazione delle infrastrutture di negoziazione e post-negoziazione, la Commissione – è stato riferito inoltre - presenterà entro il terzo trimestre del 2026 un ambizioso pacchetto di proposte legislative, tra cui norme sui depositi centrali di titoli, sulle garanzie finanziarie, sul regolamento e sulla struttura del mercato di negoziazione".

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