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Banche, risale la liquidità sui conti. Riparte il mercato dei mutui per la casa

Economia
©IPA/Fotogramma
Tassi Bce, cosa cambia per i mutui e per i risparmi
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Tassi Bce, cosa cambia per i mutui e per i risparmi
00:02:33 min

Introduzione

Una ricerca della Fabi, la federazione autonoma bancari italiani, ha fatto il punto sul settore. Il dato principale emerso è che dopo due anni consecutivi di contrazione torna a salire la liquidità sui conti correnti degli italiani: quasi 20 miliardi di euro in più in un anno. Riscontrato un “effetto Bce” sui prestiti alle imprese: giù 64 miliardi in 3 anni, per i privati la contrazione è di 60 miliardi. Invece grazie al taglio dei tassi è tornato a crescere il mercato dei mutui per la casa: in sette mesi +1,3%.

Quello che devi sapere

Salvadanaio famiglie e imprese a 1.363 miliardi

  • Nel 2024 il saldo complessivo dei salvadanai di famiglie e imprese ha registrato un incremento, attestandosi a 1.363 miliardi, in aumento di 19,8 miliardi rispetto ai 1.343,8 miliardi del 2023, pari a una crescita dell'1,5%. Un'inversione di "tendenza rispetto ai 2 anni precedenti quando l'erosione della liquidità era stata determinata dall'inflazione e dall'aumento del costo della vita".

Per approfondire: Consumi, per chi vive solo il costo della vita è il 40% in più rispetto a chi è in coppia

Risale la liquidità sui conti, 20 miliardi in più nel 2024

  • Tra il 2021 e il 2023, secondo l'analisi della Fabi, le famiglie e le imprese hanno progressivamente attinto alle proprie riserve per far fronte al caro prezzi, con una riduzione della liquidità disponibile sui depositi bancari di 136,3 miliardi (-9,2%) rispetto al picco di 1.480,1 miliardi registrato nel 2021. Nonostante la ripresa degli ultimi dodici mesi, i livelli attuali restano inferiori a quelli del 2021, con un divario ancora pari a 116,5 miliardi (-7,9%). L'andamento segnala, dunque, una fase di ricostituzione del risparmio, in un contesto di minore pressione inflazionistica e con tassi di interesse ancora elevati, fattori che stanno influenzando le scelte finanziarie di famiglie e imprese.

Per approfondire: Spese e risparmi di coppia, 8 consigli su come gestire le finanze

La situazione per aziende e famiglie

  • Se si analizzano i dati suddivisi per categoria di soggetti detentori, emerge che la crescita della liquidità è trainata principalmente dalle aziende (+3,4%), che hanno aumentato i propri depositi di 14,2 miliardi in un anno. Anche le famiglie, con un incremento dell'1,1% (pari a 12,3 miliardi), continuano a detenere una quota significativa di risorse in banca, segnalando un atteggiamento ancora prudente nella gestione delle proprie finanze. Tuttavia, l'aumento è più contenuto rispetto a quello delle imprese, segno che l'attenzione dei risparmiatori è sempre più orientata verso soluzioni di investimento alternative, come titoli di Stato e strumenti obbligazionari. Interessante anche la crescita della liquidità nelle onlus (+2,5%), nei fondi pensione (+10,5%) e nelle assicurazioni (+13,9%). Significativo il dato sulla riduzione della liquidità nei fondi di investimento (-4,5%). Anche gli enti di previdenza hanno registrato un aumento della liquidità detenuta, con un incremento del 7%.

Riparte il mercato dei mutui per la casa

  • Secondo la ricerca della Fabi, il taglio dei tassi d'interesse deciso dalla Bce fa ripartire i mutui: negli ultimi sette mesi del 2024 i prestiti per la casa sono aumentati di 5,3 miliardi di euro, in crescita dell'1,3% dai 420,8 miliardi di maggio ai 426,1 miliardi di dicembre. La seconda parte del 2024, secondo l'analisi, segna l'inversione di tendenza per il credito bancario destinato all'acquisto di abitazioni: nei primi cinque mesi dello scorso anno, infatti, lo stock di questa categoria di finanziamenti era calato di quasi 4 miliardi (-0,9%). Un recupero abbondante che coincide con il cambio di passo della politica monetaria e il costo del denaro portato, in più riunioni dell'Eurotower, fino al 2,75% deliberato a gennaio scorso.

Per approfondire: Tassi sui mutui, verso la parità tra fisso e variabile. Quale conviene ora? Il confronto

Come vanno i prestiti

  • Ma se le famiglie cominciano a ottenere più ossigeno per investire sul mattone e sul fronte del credito al consumo, si registra una sforbiciata del 4,1% ai prestiti personali (quelli erogati senza una specifica finalità), passati da 120,5 miliardi a 115,6 miliardi. Quadro negativo, invece, per le imprese: con l'eccezione del credito di breve periodo aumentato di 4,45 miliardi (+3,2%) e di 2,1 miliardi in più (+1,4%) per i prestiti a medio termine, cioè fino a 5 anni, le aziende devono fare i conti con un robusto taglio di 20,4 miliardi (-6,5%) per i finanziamenti di lungo periodo, scesi da 313,9 miliardi a 293,4 miliardi: in totale, lo stock degli impieghi all'imprenditoria è sceso di 13,6 miliardi (-2,2%), da 612,6 miliardi a 598,9 miliardi.

Effetto Bce sui prestiti alle imprese

  • Tassi più alti e meno prestiti alla clientela negli ultimi tre anni. L'effetto della politica monetaria della Banca centrale europea, misurato da fine 2021, si è tradotto in una contrazione complessiva del credito ai privati di quasi 60 miliardi di euro (-4,5%) da 1.325,9 miliardi a 1.266,7 miliardi. Il cambio di rotta della Bce sul costo del denaro, iniziata a luglio 2022 con il primo rialzo, ha innescato una progressiva salita dei tassi d'interesse praticati dalle banche alle famiglie e alle imprese, con il costo dei finanziamenti che è diventato più caro. Ne è conseguita una stretta sugli impieghi degli istituti bancari durata quasi due anni, fino a maggio dello scorso anno. Tuttavia, la ripartenza registrata nella seconda parte del 2024, non ha modificato il saldo negativo del triennio.

Chi è andato più in sofferenza

  • A soffrire di più sono state soprattutto le imprese: i prestiti sono scesi di 64,2 miliardi (-9,7%), da un totale di 663,1 miliardi a 598,9 miliardi. Segno meno per tutti i tipi di finanziamento: 12 milioni in meno per quelli di breve durata (fino a 1 anno) e 8 milioni in meno per quelli di medio periodo (fino a 5 anni). Se queste due categorie sono tornate, a fine 2024, allo stesso livello del 2021, per quanto riguarda i finanziamenti oltre 5 anni, quelli destinati principalmente a sostenere gli investimenti delle aziende, si è registrato un crollo vertiginoso di 64,1 miliardi (-17,9%) da 357,6 miliardi a 293,4 miliardi.

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