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Rottamazione quater, riformulato l'emendamento al Milleproroghe: riammesso chi ha aderito

Economia
Ansa/Ipa
Nuova rottamazione cartelle, nodo risorse
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Nuova rottamazione cartelle, nodo risorse
00:01:37 min

Introduzione

Una nuova rottamazione quinquies, la riapertura della rottamazione quater e il rilancio del progetto di un ulteriore taglio dell’Irpef a favore del ceto medio. I temi economici su cui la maggioranza sta ragionando sono divisivi: da un lato porterebbero avanti il programma di governo e solidificherebbero il consenso elettorale, dall’altro andrebbero a pesare in modo consistente sulle casse dello Stato già in affanno.

Quello che devi sapere

La Lega spinge per la rottamazione delle cartelle

  • È soprattutto la Lega a spingere sul fronte della rottamazione. "Pace fiscale e rottamazione di tutte le cartelle esattoriali: 120 rate tutte uguali in dieci anni, senza sanzioni e interessi, per aiutare milioni di italiani onesti in difficoltà", sintetizza Matteo Salvini, che parla di una vera e propria "emergenza nazionale". Il Carroccio precisa che "l'obiettivo è affinare il percorso del provvedimento che è coerente con il programma elettorale del centrodestra".

Per approfondire: Detrazioni fiscali, verso la rimodulazione strutturale. Le ipotesi per il 2025-2027

Tra rottamazione quater e rottamazione quinquies

  • Così, con la possibilità di una rottamazione quinquies sui tavoli del Ministero dell’Economia e della Ragioneria di Stato, un emendamento dei relatori al decreto Milleproroghe aveva infilato nel testo una nuova chance per la rottamazione quater. Ma martedì è emerso che in Commissione Affari costituzionali del Senato l'emendamento dei relatori su rottamazione-quater e concordato sarebbe stato ritirato e riformulato senza il comma 6, che riguardava appunto il differimento del concordato
  • Mercoledì è arrivato poi il testo rivisto che dà una nuova chance a chi è decaduto dalla rottamazione quater per non aver pagato o pagato tardivamente una rata, riammettendo alla definizione agevolata solo chi aveva già aderito. "Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate" per l'adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere riammessi rendendo la dichiarazione di riammissione entro il 30 aprile 2025. Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal primo novembre 2023 può essere effettuato in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2025 oppure in massimo 10 rate consecutive, di pari ammontare (di cui le prime due il 31 luglio e 30 novembre 2025). La norma prevede che il fondo per l'attuazione della delega fiscale venga incrementato di complessivi 283,91 milioni nel triennio 2025-27. La copertura degli oneri derivanti dall'intervento è prevista, per complessivi 159,1 milioni, dal 2028 al 2035 mediante corrispondente riduzione del fondo e per complessivi 483 milioni dal 2025 al 2027 mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate e minori spese derivanti dalla riammissione. Nella riformulazione, come previsto, non compare la proroga del concordato biennale

Il Consiglio federale della Lega

  • La Lega va intanto in pressing. "Grande soddisfazione - ha detto il leader Matteo Salvini dopo il Consiglio federale di oggi - All'unanimità, è stato ribadito l'obiettivo di una rottamazione definitiva ed equa delle pendenze col fisco per chi voleva pagare le tasse ma non è stato nelle condizioni di farlo. Troveremo l'intesa con gli alleati, come sempre". "Non smentisco", ha replicato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio a chi gli chiedeva se fosse d'accordo con la proposta di una nuova rottamazione

Segnali di apertura dal Mef

  • Dal Mef arriva qualche segnale di apertura, seppur timido. "Vorrei sgombrare il campo da un equivoco: sono d'accordo su una nuova rottamazione", ha messo in chiaro il viceministro di Fratelli d’Italia Maurizio Leo, padre della riforma fiscale del governo Meloni. Il responsabile economico di FdI, Marco Osnato, rilancia: "Poiché pare che la rottamazione costi svariati miliardi", a questo punto "è il ministro dell'Economia Giorgetti, che dovrebbe spiegarci come si può coprire il costo di questa rottamazione". Però precisa che "se ci fossero le condizioni, saremmo tutti entusiasti di farla"

Fi: su rottamazione presentiamo pdl come quella della Lega

  • "Noi siamo presentatori di una proposta di legge, una pdl, che è praticamente identica a quella della Lega e che vede insieme la rottamazione quinquies e la riapertura dei termini, decaduti, della rottamazione quater con le stesse modalità", ha fatto sapere Vito De Palma, capogruppo di Forza Italia in Commissione Finanze alla Camera. "La proposta di FI è quasi identica a quella dei colleghi della Lega. Serve la rottamazione quinquies al 31 dicembre 2024 in 120 rate e ci sono tutte le condizioni per farla e perché il ministero dell'Economia e delle Finanze valuti positivamente questo provvedimento. Quanto ai tempi della rottamazione, che la Lega chiede entro la primavera, De Palma afferma: "Assolutamente sì, ci sono tutte le condizioni per arrivare all'approvazione di questo provvedimento entro la primavera di quest'anno.

Forza Italia punta sul taglio dell’Irpef

  • E questo "si può fare insieme anche all'altra nostra grande battaglia, sempre prima dell'estate, che è quella di ridurre l'aliquota Irpef per il ceto medio, quindi fino a 60mila euro lordi all'anno, dal 35 al 33%", conclude il capogruppo di Forza Italia in Commissione Finanze alla Camera. "È una proposta aperta e quindi si vedranno poi le condizioni e come realizzarla ma per noi è una priorità assoluta". Anche il capogruppo dei senatori azzurri Maurizio Gasparri dice chiaramente che per Forza Italia resta "prioritaria anche la riduzione dell'Irpef" al ceto medio: si vuole portare dall’attuale 35% al 33% l’aliquota di prelievo sui redditi che vanno dai 28mila ai 50mila euro

L'impatto economico del taglio dell'Irpef e di una nuova rottamazione

  • Secondo le stime per il taglio dell'Irpef servirebbero almeno 2 miliardi e mezzo di euro. Insieme all’eventuale e ulteriore abbassamento dell’aliquota fino ai 60mila euro si arriverebbe a 4,5 miliardi. Mentre per quanto riguarda la rottamazione quinquies, le simulazioni ministeriali (anticipate da Il Sole 24 Ore) contano 5,2 miliardi di euro per il 2025, 3 miliardi per il 2026 e 2,3 nel 2027. Si dovrebbe andare in positivo "con gli incassi aggiuntivi in un conto che al termine dei dieci anni si chiuderebbe però in passivo per 1,5 miliardi", precisa il quotidiano economico.

Per approfondire: Fisco, ecco tutte le novità del 2025. Dalle aliquote Irpef alle detrazioni, cosa sapere