Rottamazione cartelle, rispunta l'ipotesi di una quinta tranche. Cosa sappiamo

Economia
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Introduzione

La Lega ha presentato una proposta per consentire agli inadempienti di mettersi a posto nei confronti del Fisco in dieci anni, pagando solo il dovuto (quindi senza sanzioni, interessi e aggio). Si tratterebbe della quinta rottamazione delle cartelle, che il Carroccio aveva già cercato di far inserire nel decreto Milleproroghe, senza riuscirci. Il viceministro Maurizio Leo ha però messo in guardia spiegando che, per mettere in campo un’altra definizione agevolata (cioè una rottamazione), andrebbero trovate le risorse necessarie.

Quello che devi sapere

Le differenze di opinioni nella maggioranza

  • Su questo tema Fratelli d'Italia si è mosso sempre con cautela, almeno negli anni di governo. "Non siamo mai stati contrari, e se è d'accordo il ministro dell'Economia nella sua massima figura, cioè Giancarlo Giorgetti, nessuno di noi si opporrà", assicura il meloniano Marco Osnato, responsabile economico di FdI e presidente della commissione Finanze di Montecitorio. Giorgetti "ha sempre frenato" mentre "noi lo chiediamo da un anno", puntualizzano da Forza Italia. Matteo Salvini garantisce, a domanda specifica, di averne parlato con Giorgetti stesso, che la vedrebbe "nella stessa maniera". Quest’ultimo però non fa accenno alla questione, e rivendica i buoni risultati pur in un contesto "sfavorevole", grazie a "stabilità politica" e "prudenza nelle scelte di finanza pubblica".

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Non è chiaro dove si troveranno le coperture

  • Fra i punti da chiarire ci sono proprio le coperture necessarie, se effettivamente dovesse essere messa presto in calendario la proposta salviniana, depositata anche al Senato a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, come ha annunciato il presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia. Il testo, di due soli articoli, al momento non ne fa cenno. Ma i leghisti contano in un'ampia adesione, "potrebbe interessare almeno 10 milioni di italiani" sui 22 milioni con pendenze fiscali, si sbilancia Salvini, auspicando che tutta la maggioranza faccia "quadrato" su una proposta che, ricorda Armando Siri, "fa parte del programma di governo"

Il concordato biennale "ha dato scarsi risultati"

  • L'obiettivo, dichiarato ma non specificatamente finalizzato nella proposta di legge, sarebbe raccogliere i fondi necessari per "aiutare il ceto medio", tagliando l'Irpef. Un intento che certo è condiviso nella maggioranza, e che in effetti si sperava di poter perseguire anche con gli incassi del concordato biennale ideato da Leo, che a oggi però ha portato circa un miliardo in mezzo. Il meccanismo, affondano gli esponenti del Carroccio, "ha dato scarsi risultati" ed è "sicuramente da rivedere, bisogna fare una seria riflessione", dice ancora il leghista Alberto Gusmeroli, ricordando anche la "flat tax incrementale", che già era stata in realtà sperimentata in piccolo sui dipendenti nella prima Manovra del governo del centrodestra

Bagnai (Lega): "Si ricostruisca rapporto tra erario e contribuenti"

  • "Quando nel 2018 gestimmo in commissione Finanze la rottamazione ter, ricordo che il Pil italiano era quello di 20 anni prima, dopo 10 anni di politica di tagli degli investimenti e di austerità. Questo significa, fondamentalmente, che nelle tasche degli italiani c'erano meno soldi, con piccole aziende e imprese che fatturavano proporzionalmente di meno - osserva il deputato della Lega Alberto Bagnai, presidente della commissione di controllo sull'attività degli Enti Gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia della Lega - Il tutto rendeva assolutamente impossibile uscire dai debiti pregressi, moltiplicati per il carico di interessi e sanzioni. Venne fatto un provvedimento che entrò in vigore nel 2019. Nel 2020 arrivò la pandemia che colpì selettivamente, di nuovo, i lavoratori autonomi e le piccole e medie imprese con le chiusure, con tutto quello che sappiamo adesso. Ora, si va verso una normalizzazione del quadro sia nazionale che internazionale e bisogna riaffrontare questo problema, quello di ristabilire un rapporto sano fra erario e contribuente"

Gusmeroli: "Serve tranquillità fiscale"

  • Sulla questione si è espresso anche il deputato della Lega Alberto Gusmeroli, che aveva presentato l’emendamento relativo alla rottamazione quinta al decreto Milleproroghe (poi rifiutato): "Abbiamo bisogno di una grande operazione di tranquillità fiscale per aiutare chi ha regolarmente dichiarato le imposte ma non è riuscito a pagarle a rimettersi in regola con il fisco"

Garavaglia: "Discussione al più presto"

  • "La Lega ritiene la rottamazione delle cartelle una priorità. Abbiamo proposto una soluzione in 120 rate senza sanzioni e interessi. È una proposta di buonsenso per risolvere il contenzioso col fisco, sgravando l'erario, senza però punire il contribuente. L'auspicio è che il nostro disegno di legge sia discusso al più presto, a cominciare da un ciclo di audizioni", ha commentato il senatore della Lega Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze

Durigon: "Compromesso di buonsenso"

  • "Sappiamo - sottolinea il senatore della Lega Claudio Durigon - che in tanti hanno fatto la cessione del quinto per poter rispondere ai propri debiti: è evidente che parliamo di persone in grande difficoltà. Nostro obiettivo è trovare un compromesso di buonsenso: giusto dare risposta alle esigenze legate al pagamento dell'erario ma allo stesso tempo venire incontro a famiglie e imprese"

Turco (M5S): "Proposta vecchia"

  • Critiche arrivano invece dall’opposizione, come si legge in una nota del senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del Comitato pentastellato su economia, lavoro e imprese: "Come è possibile portare avanti una politica fiscale davvero al servizio dell'economia, delle piccole imprese e delle partite Iva con questo modus operandi schizofrenico? Come è possibile che il destino della stessa politica fiscale passi per gli stracci che volano tra Lega e FdI? Possibile che il centrodestra non abbia alcuna proposta fiscale che non sia vecchia di 20 o 30 anni, come è stato per il concordato e l'ennesima rottamazione? E non si dica che nel 2024 c'è stato il boom dei risultati della lotta all'evasione, visto che il gettito è stato spinto soprattutto dalle definizioni agevolate e dagli adempimenti spontanei che nulla hanno a che vedere con la vera lotta all'evasione. La dura realtà è che se oggi abbiamo una crescita azzerata, una produzione industriale in calo da 22 mesi consecutivi, un crollo dei fatturati della manifattura di 42 miliardi di euro, l'esplosione delle ore di cassa integrazione, la perdita netta di potere d'acquisto degli italiani dopo il biennio d'inflazione 2022-2023, è anche perché il Governo Meloni non è stato e non è in grado di declinare uno straccio di politica fiscale"

Boccia: "Ecco com’è l’Italia dopo età legislatura Meloni"

  • Critiche sulla linea fiscale dell'esecutivo arrivano anche dal Partito democratico, con le parole del presidente dei senatori dem Francesco Boccia direttamente da 'Al lavoro, per l'alternativa', assemblea del partito svoltasi nelle Marche: "Il governo - prosegue - aveva detto nella Nadef del 2023 che nel 2024 l'Italia sarebbe cresciuta dell'1,3, poi, nel PSB, aveva corretto allo 0,9. La realtà ci dice che l'Italia nel 2024 è cresciuta solo dello 0,5% del Pil e che senza il PNRR saremmo in piena recessione. Da oltre 700 giorni la produzione industriale italiana è in continuo calo. Aumentano le ore lavorate nel 2023 del 2,7%, ma la produttività del lavoro, che negli altri Paesi europei cresce, cala del 2,5% perché la destra precarizza il lavoro e lo rende intermittente e più povero. La pressione fiscale passa dal 41,5% del 2023 al 42,3% del 2024. La povertà individuale sale al 9,7%, quella familiare all'8,4%. Le disuguaglianze sono in aumento. Questa è l'Italia dopo metà legislatura del governo più a destra della nostra storia".

Per approfondire: Rottamazione cartelle, la Lega propone una proroga per quelle fino al 31 dicembre 2023