Dazi Usa, Trump minaccia l'Ue. Dopo il Messico, sospesi per un mese anche al Canada
EconomiaTrump insiste con la guerra sulle tariffe: “Presto anche contro Ue”. Intanto tratta con Messico, Canada e Cina: prima sospende i dazi messicani per 1 mese in cambio di 10mila soldati al confine, poi quelli canadesi dopo telefonata con Trudeau. Nelle prossime ore parlerà con la Cina. Pechino, Ottawa e Città del Messico avevano annunciato contromosse. Secondo il Wsj, i cinesi proporranno il riavvio dell'accordo del 2020. Bruxelles pronta a "rispondere con fermezza” ma avverte che “i dazi sarebbero dannosi per tutti”
Il presidente degli Usa Donald Trump prosegue nella sua guerra sui dazi ma tratta con Canada, Messico e Cina. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha detto che il tycoon ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Trump ha confermato l'accordo, in cambio del dispiegamento di 10mila soldati messicani al confine per contenere il flusso di droghe e migranti. Nel mese di sospensione, ha aggiunto, ci saranno colloqui per trovare un "accordo" più lungo. Più tardi, anche il Canada ha annunciato di aver ottenuto dagli Usa una sospensione dei dazi per 30 giorni in cambio di un rafforzamento del suo piano al confine. Un'intesa arrivata dopo una telefonata di Trump con il premier canadese Justin Trudeau (telefonata che, ha detto il tycoon, è andata "molto bene"). Poi ha dichiarato di essere "molto soddisfatto" dell'esito dei negoziati con Ottawa, che ha appena annunciato misure per combattere il traffico internazionale di fentanyl. Il leader Usa ha anche annunciato che discuterà con la Cina dei dazi nelle prossime 24 ore. In un post su Truth, ha poi attaccato di nuovo il Wall Street Journal e gli hedge fund che sono contrari ai dazi che ha deciso di imporre. "Queste persone o entità sono controllate dalla Cina o da altre compagnie straniere e locali. Chiunque ami e abbia fiducia negli Stati Uniti è a favore delle tariffe", ha aggiunto. Il tycoon ha avvertito che "presto" annuncerà anche i dazi contro l'Ue.
I dazi all'Ue
"Abbiamo un deficit massiccio con l'Ue", ha ribadito Trump dallo Studio Ovale, parlando di un deficit di 350 miliardi di dollari e lamentandosi che l'Ue "non acquista le nostre merci, le nostre auto, i nostri prodotti agricoli con la scusa dei pesticidi e di altre sostanze chimiche. Hanno abusato per anni degli Usa, ora vogliono fare un accordo", ha detto, sottolineando però che deve essere "equo". Secondo il Telegraph, il presidente americano sta prendendo in considerazione l'idea di imporre una tariffa del 10% all'Ue. Il giornale ha sottolineato come "la mossa alimenterebbe ulteriormente la guerra commerciale globale in corso, iniziata sabato quando il nuovo presidente degli Stati Uniti ha imposto dazi a tappeto sulle merci importate da Messico, Canada e Cina". Una fonte vicina all'amministrazione Trump ha dichiarato - si legge sul quotidiano britannico - che non c'è un accordo chiuso sulla mossa commerciale anti-europea, "ma alcuni vogliono imporre una tariffa del 10%. Stanno parlando di farlo su tutte le importazioni dall'Ue".
Cosa fa l'Ue?
A Bruxelles c'è stato il vertice informale dei leader dei Ventisette. Sul tavolo c'è la sfida della difesa, ma il dossier commerciale è impossibile da ignorare. I leader Ue, nel corso della sessione mattutina, hanno sottolineato "il valore della partnership" con gli Stati Uniti, che ha radici profonde ed è "destinata a durare nel tempo", e hanno convenuto che quando sorgono problemi "occorre trovare soluzioni". "È emerso un forte consenso sul fatto che i dazi tra gli Stati Uniti e l'Ue sarebbero dannosi per entrambe le parti", ha aggiunto un alto funzionario europeo. Meloni potrebbe giocarsi la carta della sua amicizia con Trump per proporsi come mediatrice a tutela degli interessi europei. Al suo arrivo il cancelliere Scholz ha detto: "Siamo pronti a rispondere ai dazi con i dazi". L'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas ha commentato: "In una guerra di dazi con gli Usa chi ride è la Cina". Il presidente francese Macron ha ribadito: "L'Ue dovrà farsi rispettare e reagire". Dopo i moniti dalla cornice di Davos, Ursula von der Leyen ha cambiato tono: se il presidente americano non farà marcia indietro, la ritorsione a misure "ingiuste e arbitrarie" sarà "ferma". Anche a costo di mettere a rischio uno dei rapporti commerciali "più importanti" al mondo. "Il rapporto con gli Usa è fondamentale per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità. L'Ue è preparata per un dialogo robusto e costruttivo: ci possono essere sfide in futuro e se colpita l'Ue reagirà con fermezza". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue.
Wsj: Cina proporrà a Usa riavvio accordo commerciale 2020
Intanto, Trump ha annunciato che discuterà con la Cina dei dazi nelle prossime 24 ore. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti vicine al dossier, la proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall'amministrazione Usa si concentrerà sul ripristino della 'fase uno' dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.

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L'accordo col Messico
Per quanto riguarda il Messico, la presidente Claudia Sheinbaum ha detto che Donald Trump ha accettato di sospendere i dazi del 25% - che sarebbero dovuti partire da martedì - per un mese. La leader ha aggiunto che in cambio dispiegherà 10mila soldati per evitare il flusso di migranti e droghe al confine con gli Stati Uniti. "Abbiamo avuto una conversazione proficua con il presidente Trump, con grande rispetto per le nostre relazioni, la sovranità e abbiamo raggiunto una serie di accordi", ha annunciato la leader messicana. Sheinbaum ha spiegato che il Messico schiererà 10mila elementi della Guardia Nazionale al confine con gli Stati Uniti per prevenire il traffico di droga, in particolare il fentanyl, e gli Stati Uniti si sono impegnati a combattere il traffico di armi verso il cartelli. Da parte sua, Trump ha confermato l'accordo e ha aggiunto che nel mese di sospensione delle tariffe verranno avviati dei colloqui - con il segretario di Stato Marco Rubio, quello al Tesoro Scott Bessent e quello al Commercio Howard Lutnick, oltre ad altri rappresentanti messicani - per trovare un "accordo" più duraturo sui dazi.
L'accordo con il Canada
Dopo il Messico, anche il Canada ha annunciato la sospensione dei dazi per un mese. Nell'annunciare la sospensione dopo una "buona telefonata" con Trump, Trudeau ha detto su X che Ottawa "sta implementando il suo piano al confine da 1,3 miliardi di dollari, rafforzando la frontiera con nuovi elicotteri, tecnologia e personale, un migliore coordinamento con i nostri partner americani e maggiori risorse per fermare il flusso di fentanyl. Circa 10.000 persone in prima linea stanno lavorando e lavoreranno per proteggere il confine". Inoltre, "il Canada sta prendendo nuovi impegni per nominare uno zar del fentanyl e definire i cartelli come terroristi". "Garantiremo occhi - ha scritto ancora Trudeau su X - 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sul confine, lanceremo una forza d'attacco congiunta Canada-Usa per combattere la criminalità organizzata, il fentanyl e il riciclaggio di denaro. Ho anche firmato una nuova direttiva di intelligence sulla criminalità organizzata e il fentanyl e la sosterremo con 200 milioni di dollari".

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I Paesi al contrattacco
Canada, Messico e Cina, dopo l'annuncio dei dazi, non erano rimasti a guardare e avevano annunciato contromisure. A poche ore dalla firma di Donald Trump sull'ordine esecutivo dei dazi, il premier canadese Justin Trudeau aveva annunciato misure di ritorsione del 25% su beni statunitensi per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, la presidente messicana Claudia Sheinbaum aveva promesso una reazione proporzionata e il ministero del Commercio cinese aveva dichiarato che presenterà una causa contro gli Stati Uniti presso l'Organizzazione mondiale del commercio nonché l'adozione di "contromisure corrispondenti". Ottawa, come la Cina, ha annunciato che farà causa agli Stati Uniti presso l'Organizzazione mondiale del Commercio. Intanto, sempre in risposta ai dazi, la provincia canadese dell'Ontario - la più popolosa del Paese, dove si trovano sia Toronto che la capitale Ottawa - ha annunciato che annullerà il contratto con Starlink, il servizio Internet via satellite controllato da Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il contratto valeva 100 milioni di dollari canadesi, circa 68 milioni di dollari.
