Contratto delle Funzioni centrali, arrivano aumenti per statali. Governo verso tavolo
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Lavoro domestico, le famiglie spendono 13 miliardi
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Introduzione
Nei giorni scorsi c’è stata la firma definitiva all'Aran del contratto delle Funzioni centrali, che riguarda ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Il contratto, su cui i sindacati si sono spaccati, è quindi pronto a entrare in vigore e da febbraio arrivano anche gli aumenti in busta paga. Tuttavia, è emersa una novità: il governo ha intenzione di convocare a stretto giro un tavolo con le sigle sindacali per dare immediata attuazione al contratto e provare a sciogliere una serie di nodi. Ecco cosa sappiamo
Quello che devi sapere
Le divisioni
- Sul contratto siglato a novembre e firmato definitivamente nei giorni scorsi, sul quale è da poco arrivato anche l'ok della Corte dei Conti, si sono spaccati i sindacati: i pubblici della Cisl hanno firmato insieme a Confsal, Flp e Confintesa, mentre le federazioni di Cgil, Uil e Usb hanno deciso di non siglare perché gli aumenti salariali non recuperano l'inflazione
- Per approfondire: Stipendi statali, stop agli aumenti per 2.3 milioni di dipendenti: cosa cambia
Cosa prevede il contratto
- Con la firma, comunque, da febbraio arrivano gli aumenti in busta paga. L'aumento medio a regime per il triennio 2022/2024 è di 165 euro, pari al 6% delle retribuzioni (il 5,78% sulle retribuzioni oltre allo 0,22% legato alla produttività). Ma i contrari all'intesa hanno sottolineato che nel periodo considerato i prezzi sono aumentati del 15,4% e di fatto, hanno aggiunto, si è programmata una riduzione del potere d'acquisto dei salari
- Per approfondire: Statali P.A., contratto Funzioni centrali. Smart working e aumenti, novità
Le altre novità: la settimana corta
- L'accordo riguarda circa 195mila lavoratori. Oltre agli aumenti salariali prevede novità normative. Come la sperimentazione della settimana corta, ma senza riduzioni di orario che resta fermo a 36 ore settimanali. In pratica, a seconda delle esigenze delle amministrazioni e su base volontaria per i lavoratori si potrà lavorare quattro giorni a settimana con giornate lavorative di nove ore oltre alla pausa pranzo
Smart working
- Si estende il lavoro agile, sempre sulla base delle esigenze delle amministrazioni e venendo incontro dove possibile alle richieste dei lavoratori per conciliare il lavoro con le attività di cura familiare. Sarà possibile lavorare in smart working per un tempo superiore rispetto alla presenza in ufficio
Permessi e fasce di età
- È previsto un aumento delle ore di permesso per visite specialistiche o terapie per i lavoratori con almeno 60 anni di età e si introducono "strumenti organizzativi atti a valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni". Si punta, spiega l'Aran, a "gestire il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età"
Zangrillo soddisfatto
- Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha espresso soddisfazione e ha parlato di "un importante passo avanti nel percorso di miglioramento della Pubblica amministrazione che si affianca a quello in itinere per il comparto Difesa-Sicurezza". Il ministro ha aggiunto: “Si tratta del primo contratto della tornata 2022-2024 che auspico apra la strada alla firma degli altri per garantire alle nostre persone l'attenzione che meritano”. E ancora: "Il nuovo contratto, oltre a migliorare le condizioni economiche, risponde alle esigenze di una pubblica amministrazione sempre più orientata all'innovazione, alla flessibilità e al benessere lavorativo. Tra le novità, è stato introdotto un incremento retributivo di 165 euro medi mensili per tredici mensilità, corrispondente al 6% dello stipendio. Un aumento che consente il riconoscimento di circa mille euro di arretrati medi fino a dicembre 2024. Sono soddisfatto e ringrazio tutte le parti coinvolte che hanno permesso di raggiungere questo obiettivo importante, che conferma l'attenzione di questo governo per il benessere dei propri dipendenti”
I contrari
- Ma sugli altri contratti, i sindacati contrari all'intesa per le Funzioni centrali hanno annunciato battaglia: "Parliamo di merito – ha sottolineato la Fp-Cgil – e non riteniamo che i testi imposti dalla controparte diano le risposte giuste, la palla è in mano al governo, può decidere di dare risposte o meno e si assumerà la responsabilità di ciò che accade". "Per la prima volta, hanno avvertito i pubblici di Cgil, Uil e Usb, il contratto non recupera con gli aumenti stipendiali il maggiore peso dell'inflazione registrato nel triennio di rifermento". È “incomprensibile e non condivisibile – hanno sottolineato – la scelta delle organizzazioni firmatarie di avallare questo contratto. I lavoratori, con l'entrata in vigore del nuovo contratto, avranno una perdita definitiva del valore del proprio stipendio dal 2021, anno di scadenza del contratto precedente, a oggi pari a 146,51 euro al mese per un funzionario, 120,65 euro al mese per un assistente e 114,62 euro al mese per un operatore". "Abbiamo firmato con convinzione il nuovo contratto nazionale di lavoro del comparto delle funzioni centrali – ha detto invece il leader della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli – un traguardo che offre risposte concrete alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico"
Il tavolo del governo
- Come detto, comunque, il governo ha intenzione di convocare già nei primi giorni di febbraio un tavolo con le sigle sindacali per dare immediata attuazione al contratto e provare a sciogliere una serie di nodi. Ad annunciarlo è stato proprio il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. “Mantenendo fede agli impegni assunti, convocherò a breve il tavolo con i sindacati, già avviato a fine novembre, per dare seguito a quanto previsto nel contratto. Mi auguro che anche le sigle non firmatarie decidano di condividere un percorso che ci conduca al rinnovo 2025-2027"
I temi
- I temi di cui si parlerà in questo tavolo sono contenuti in una dichiarazione congiunta inserita nell’accordo che è stato formato. C’è, ad esempio, il superamento dei tetti per il trattamento economico accessorio in tutti i comparti di contrattazione, il welfare integrativo, gli strumenti normativi per lo sviluppo delle carriere, la formazione, le agevolazioni fiscali sui premi di produttività, il rafforzamento degli istituti partecipativi nell’ambito delle relazioni sindacali, la continuità della contrattazione anche alla luce degli stanziamenti previsti nel Documento programmatico di Bilancio per il 2025-2027 (5,5 miliardi di euro)
- Per approfondire: Settimana corta per la Pubblica amministrazione, come funzionerà e cosa sappiamo