Statali P.A., contratto Funzioni centrali. Smart working e aumenti, novità in arrivo

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Introduzione

Lo scorso 23 dicembre, il Consiglio dei ministri ha approvato l'ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale del comparto delle Funzioni centrali, relativo al triennio 2022-2024. L'accordo era stato firmato il 6 novembre dall'Aran e dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali (non da Cgil, Uil e Usb). Ecco cosa prevede e quali sono le novità.

Quello che devi sapere

L'ok del Cdm

  • Il ministero della Pubblica amministrazione, dando notizia di quanto emerso in Cdm, ha sottolineato che il Ccnl introduce "numerose innovazioni e garantisce significativi miglioramenti economici per i circa 195mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici economici”, come Inps, Inail e Aci.

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Gli aumenti

  • Il contratto prevede un incremento mensile medio a regime di 165 euro per tredici mensilità, pari a un aumento del 6%. A questi si aggiungono circa mille euro di arretrati medi mensili, calcolati fino a dicembre 2024. Nel dettaglio, con il nuovo contratto gli operatori delle Funzioni centrali riceveranno a gennaio un incremento retributivo medio lordo mensile di 121,4 euro. Per gli assistenti l’aumento è di 127,7 euro. Ai funzionari vanno 155 euro lordi al mese in più. Per le elevate professionalità si sale fino ai 194 euro. Dal 2019 a oggi, tenuto conto degli aumenti previsti dal nuovo contratto, le retribuzioni degli statali sono cresciute del 10%. Per il 2025-2027 la nuova legge di Bilancio ha previsto un incremento del 5,5%

La soddisfazione del ministro Zangrillo

  • "L'approvazione del contratto delle Funzioni centrali rappresenta un importante passo avanti nel percorso di miglioramento della Pubblica amministrazione - dichiara il ministro della Pa, Paolo Zangrillo -. Si tratta del primo contratto della tornata contrattuale 2022-2024, il cui iter si concluderà con la certificazione della Corte dei conti. Mi auguro che anche le trattative per i contratti delle Funzioni locali e della Sanità possano chiudersi a breve termine, proseguendo nel cammino di riforma e valorizzazione del settore pubblico che la scorsa settimana ci ha portato anche a firmare il rinnovo del contratto 2022-2024 del comparto Difesa-Sicurezza”

Sindacati divisi

  • Il negoziato è durato 4 mesi prima di arrivare a una soluzione. È stata decisiva la firma a novembre di Confsal-Unsa, Cisl, Flp e Confintesa. Invece non hanno aderito Cgil, Uil e Usb, che non hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo

Smart working

  • Importanti novità riguardano lo smart working. Salta la regola del lavoro in presenza che deve prevalere sul quello da remoto. Introdotta la possibilità in determinati casi che il lavoro da casa superi il 50% del tempo d’impiego. Per quanto riguarda fragili e dipendenti caregiver che assistono un familiare disabile in modo continuativo, potranno lavorare da remoto anche tutti i giorni della settimana

I fuori sede

  • Il nuovo Ccnl amplia anche per ai neo-assunti la possibilità di lavorare da remoto. In fase di negoziazione del contratto le amministrazioni centrali sono autorizzate da ora in poi a offrire più giorni di smart working per attirare i dipendenti o venire incontro alle esigenze di chi è fuori sede. Anche per queste categorie cade il vincolo della prevalenza del lavoro in presenza

La settimana corta

  • Partirà poi la sperimentazione della settimana a quattro giorni, che potrà essere avviata se verrà mantenuto inalterato “l’orario ordinario di lavoro di 36 ore settimanali”, ovvero i dipendenti potranno spalmare le stesse ore attuali su 4 giorni anziché 5. Avranno quindi una giornata lavorativa più lunga, pari a nove ore più la pausa pranzo. Deve inoltre essere garantito il “livello di servizi resi all’utenza”. Una novità, questa, che sembra destinata ad amministrazioni centrali che non hanno rapporti diretti con il pubblico

I buoni pasto

  • Per quanto riguarda i buoni pasto, fin qui nel settore pubblico il lavoro da remoto comportava la rinuncia da parte del dipendente a percepirli. Alcune amministrazioni hanno continuato a distribuirli ai propri dipendenti anche nei giorni in cui lavoravano da remoto, mentre altre no. Ora il nuovo contratto fissa la regola per cui è sempre prevista l'erogazione del buono pasto per la giornata in lavoro agile, purché svolta con le stesse ore previste in presenza

Age management

  • Per valorizzare il patrimonio di conoscenze degli statali più anziani, verranno organizzati dei programmi di mentoring e reverse mentoring specifici, attraverso cui saranno formati i dipendenti più giovani. Una norma pensata per promuovere la collaborazione intergenerazionale e lo scambio di competenze tra i lavoratori più esperti e quelli più giovani.

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