Introduzione
Il report 2024 Federdarma realizzato su dati AlmaLaurea ha messo in evidenza la carenza di personale nelle farmacie italiane. I laureati sono infatti passati - su base annua - da 5.095 del 2017 a poco più di 4mila del 2023. Nel complesso, gli occupati nel settore sono 99mila e hanno un’età media di 41 anni: 75mila sono dipendenti e tra questi ultimi 57mila sono collaboratori (non sono perciò titolari di farmacia). La quota è costituita in gran parte da donne (79%)
Quello che devi sapere
Lo stipendio
- Il calo dei laureati è determinato da diverse ragioni. Fra queste, lo stipendio, ritenuto basso: a un anno dalla laurea si registra una percentuale di occupati dell’84,7% e la retribuzione mensile netta è di 1399 euro. Dopo cinque anni, il tasso di occupazione sale a oltre il 90% e il netto mensile cresce a 1639
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Le prospettive di carriera
- C’è anche da segnalare la prospettiva di carriera, migliore altrove rispetto alle farmacie (nelle aziende chimiche e farmaceutiche, per esempio). C’è stato però comunque un miglioramento anche nelle farmacie stesse, con il cambio di regolamento e la liberalizzazione avviata con il ddl concorrenza del 2017: si sono sviluppate nel tempo catene nazionali e internazionali, di cui fanno parte oltre 1000 farmacie e hanno creato nuovi spazi di crescita
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Cresce il numero di farmacie
- Il calo del personale va però inserito in una cornice più ampia: il numero delle farmacie continua infatti ad aumentare, anche a seguito dei concorsi straordinari e alle nuove aperture. Sono presenti anche nei centri abitati con poche centinaia di abitanti. Le Regioni hanno infatti sfruttato la possibilità, prevista dalla legge, di aprire farmacie in zone disagiate e mal collegate, indipendentemente dal numero di abitanti. Dal 1975 a oggi si è registrato un aumento del 40%: a oggi si contano oltre 20mila farmacie in tutta Italia
Un terzo delle farmacie esistenti opera in piccoli comuni
- In Italia operano inoltre 7.200 farmacie rurali, cioè farmacie situate in comuni o centri abitati con meno di 5.000 abitanti, che assistono una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Un terzo delle farmacie esistenti, quindi, opera in piccoli comuni. Di queste, 4.400 sono farmacie rurali sussidiate, cioè farmacie situate in località con meno di 3.000 abitanti, che servono complessivamente oltre 5 milioni di persone
Il rapporto farmacie-abitanti
- La densità di farmacie per abitanti in Italia (una ogni 2.938 abitanti) è superiore alla media europea (una ogni 3.237 abitanti). Hanno un valore più alto (quindi una distribuzione territoriale minore) Danimarca, Finlandia, Regno Unito, Germania, Norvegia, Portogallo e molti altri Paesi europei. Lo Stato con il valore più basso di abitanti per farmacia è la Grecia
Cosa ha detto il presidente Fofi Andrea Mandelli
- In novembre il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, ha affrontato il tema della carenza di lavoratori durante l’audizione in Commissione affari sociali della Camera: “L’esigenza post-pandemica di rafforzare la prossimità e ampliare le funzioni dei farmacisti oggi si scontra con una grave carenza di personale e con una serie di oneri amministrativi che si ripercuotono sull’attività professionale e sugli stessi pazienti, in termini di efficienza e qualità del servizio”. Aveva anche chiesto “un intervento concreto della politica per sburocratizzare l’attività quotidiana del farmacista e per rivedere alcune disposizioni riguardanti la gestione ordinistica”, ponendo l’attenzione anche sulla diminuzione del 20% di farmacisti laureati nel 2023 rispetto a cinque anni fa
Cosa andrebbe cambiato
- Per il presidente era opportuno rivedere “la legge 3/2018 sul riordino delle professioni sanitarie, che a oggi resta una riforma solo in parte attuata, oltre al fatto di esser stata approvata in epoca pre-Covid”. In particolare, “la complessità degli adempimenti amministrativi che gravano sugli Ordini territoriali, per la loro natura di enti pubblici sussidiari dello Stato, risulta particolarmente onerosa per gli Ordini di piccole dimensioni”. Mandelli ha infine rimarcato alcune difficoltà della Cceps, Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, priva di adeguato supporto amministrativo
Alcuni dati sugli utenti
- In Italia nell’anno 2023 sono stati registrati quasi 720 milioni di ingressi in farmacia da parte di cittadini che hanno richiesto farmaci rimborsati dal Ssn o acquistato farmaci a proprio carico (fascia C, OTC, SOP). Si tratta mediamente di 3.000 ingressi al mese per farmacia con una media di 120 pazienti al giorno (nei giorni lavorativi). Mediamente si registrano al mese 60 milioni di ingressi in farmacia per farmaci rimborsati dal SSN o acquistati privatamente (C, OTC, SOP), con una punta massima in dicembre (67 milioni) e minima in agosto con 54 milioni di ingressi. La fascia oraria di maggiore affluenza in farmacia è quella serale, seguita dalle prime ore della giornata. Soltanto il 2% delle persone si sono recate in farmacia per ottenere farmaci nelle ore notturne
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