Borse, come sarà il 2025? I 10 fattori che potrebbero incidere sull'andamento dei mercati

Economia
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Introduzione

Come sarà il 2025 delle Borse internazionali? I segnali restano discordanti: se il 2024 è stato uno degli anni migliori di Wall Street, gli ultimi giorni si sono chiusi in deciso calo come non accadeva da tempo, secondo quanto segnala Il Sole 24 Ore.

 

Le previsioni per quest'anno però sembrano positive: l'indice S&P 500 di Wall Street ha chiuso il 2024 a 5.881 punti ma per fine 2025 Bank of America vede l’indice a 6.666 punti, mentre Deutsche Bank, JP Morgan e Morgan Stanley a 6.500. Ben meno ottimistiche invece le stime sulle Borse europee. Ecco quali sono le incognite che potrebbero incidere nel corso dei prossimi 12 mesi.

Quello che devi sapere

Fattore Donald Trump

  • Il primo fattore in ordine di tempo che inciderà sulle Borse di tutto il mondo è il ritorno dal 20 gennaio di Donald Trump alla Casa Bianca, che potrebbe portare diverse novità su più fronti. A Wall Street certamente piace la deregulation e la politica fiscale generosa verso le imprese proposta dal prossimo presidente degli Stati Uniti e non è un caso, infatti, che dal 5 novembre Wall Street abbia registrato un rialzo dell’1,71% e il Nasdaq del 4,73%

 

Per approfondire: Borse, i titoli sui cui conviene puntare nel 2025: dalla finanza alle energie

I dazi

  • I dazi, però, potrebbero fare la differenza: secondo la nuova amministrazione Usa, in questo modo si potrebbe rivitalizzare il settore manufatturiero interno, finanziando la riduzione delle imposte per le imprese e negoziando bilateralmente condizioni commerciali e politiche migliori con alcuni interlocutori, come Cina ed Europa. L’effetto sulle Borse sarebbe forte: come ha evidenziato Morgan Stanley, il 26% dei ricavi delle aziende europee incluse nell’indice Msci Europe è esposto sugli Usa. Un tema che getta un’ombra anche sulle stesse imprese americane, che potrebbero sentire gli effetti pesanti di una guerra commerciale dai contorni ancora incerti

 

Per approfondire: Trump all'Ue: "Comprare gas e petrolio Usa o imporremo dazi"

L’inflazione

  • Anche la gestione del deficit pubblico negli Stati Uniti può certamente incidere sulle Borse mondiali. Si stima che il programma politico di Trump, se attuato pienamente, potrebbe far crescere il rapporto debito/Pil di oltre il 40% rispetto ai livelli attuali nei prossimi dieci anni, raggiungendo il 160%. Un fattore di non poco conto, che può incidere a più livelli

Nuovi tagli dei tassi in arrivo?

  • A risentirne gli effetti sarebbe in primis la Fed, con il presidente Jerome Powell che nell’ultima riunione di dicembre aveva ridimensionato di non poco le aspettative dei mercati sui futuri tagli dei tassi proprio a causa dell'inflazione. Una Fed più cauta deluderebbe certamente i mercati, anche se dall’altra parte dell’Oceano ci si aspetta una serie di tagli dei tassi da parte della Bce costante fino a metà 2025

Occhio al dollaro

  • Una conseguenza dei dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti potrebbe essere la riduzione del deficit commerciale degli Stati Uniti, con la conseguente diminuzione del numero di dollari in uscita dal Paese. Il rientro dei dollari negli States porterebbe a una diminuzione della liquidità globale, con effetti potenzialmente deleteri per esempio per le economie emergenti, che potrebbero vedere il loro debito schizzare alle stelle, e per tutto il mondo 

Le elezioni in Germania

  • Altra data importante per le Borse di tutto il mondo sarà il 23 febbraio, giorno nel quale sono previste le elezioni tedesche. I sondaggi danno ancora avanti la Cdu guidata da Friedrich Merz, che propone una politica più liberale dal punto di vista economico rispetto all’ultima Cancelliera cristiano-democratica, Angela Merkel, e più conservatrice dal punto di vista sociale. Ago della bilancia, anche per le Borse, sarà soprattutto la percentuale che otterrà Alternative für Deutschland, il partito di estrema destra che potrebbe sopravanzare anche i socialdemocratici dell’attuale cancelliere Olaf Scholz

Le guerre

  • È indubbio, poi, come un ruolo certamente importante lo avranno le guerre: un’eventuale conclusione del conflitto in Ucraina e in Medio Oriente sortirebbe un effetto certamente positivo sugli equilibri geopolitici ed economici mondiali. Allo stesso modo, anche una possibile prosecuzione potrebbe incidere sulla domanda globale, in particolare nel settore energetico

Lo stato della Cina e delle economie emergenti

  • Pur in un contesto di diffuse tensioni geopolitiche, le condizioni economiche nei mercati al di fuori dell’Occidente sembrano essere però particolarmente positive. La Cina ha annunciato un piano di stimoli economici per rilanciare i consumi interni e l’industria manifatturiera e questo potrebbe avere un impatto positivo sulla domanda globale di petrolio. Per il gigante asiatico, tuttavia, resta l’incognita dei dazi americani e di una possibile fase di aspro confronto con Washington. Anche i mercati emergenti, tra cui India e Brasile, stanno vivendo una fase di ripresa economica che potrebbe contribuire positivamente alla dimensione della domanda di risorse energetiche

L’andamento dei Magnifici Sette

  • A livello di imprese, poi, non va sottovalutato un possibile cambio di segno. Il 2024 ha visto i cosiddetti "Magnifici Sette", composti da Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla, guadagnare molto sul mercato azionario. Ma sarà così anche quest’anno? Diversi investitori sostengono che i record di guadagni ottenuti nel corso del 2024 saranno difficilmente mantenibili anche quest’anno, dove potrebbero incidere fattori come l’inflazione o tassi più alti del previsto 

L’anno delle fusioni e delle IPO

  • Le condizioni di mercato sembrano poi anche propense per le grandi operazioni: gli analisti, infatti, si aspettano un boom di fusioni e acquisizioni, stimolato dall'allentamento delle normative governative e dalla disponibilità dei mercati del credito. Inoltre, anche le IPO, sigla che sta a indicare l’offerta pubblica iniziale, potrebbero incontrare condizioni favorevoli e ricevere valutazioni generose

 

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