Manovra 2025, arriva lo sconto sulle accise per i birrifici artigianali. Come funziona

Economia
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Introduzione

Dal 2025 ci saranno accise con aliquota ridotta per i birrifici artigianali. Lo prevede un emendamento riformulato alla Manovra, approvato nei giorni scorsi dalla commissione Bilancio della Camera.

 

"La riduzione dell’accisa per i piccoli birrifici artigianali risponde alle nostre richieste per sostenere la filiera della birra agricola 100% italiana e, con essa, le tante imprese, spesso giovani, impegnate a garantire un prodotto di qualità, innovativo e legato al territorio, con effetti positivi sull’ambiente e sull’occupazione", hanno commentato Coldiretti e Consorzio Birra Italiana.

 

"La riduzione dell’accisa rappresenta un aiuto per la crescita delle filiere dal campo alla tavola che sul territorio nazionale stanno già vedendo lo sviluppo di esperienze importanti, attraverso la crescita della produzione di orzo e di luppolo italiani, con un indotto importante per l’economia dei territori", ha spiegato il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo Musso.

Quello che devi sapere

Come funziona lo sconto

  • La norma stabilisce che anche a decorrere dal 2025 venga applicata la riduzione delle accise, già introdotta negli anni 2022 e 2023, per la birra realizzata nei birrifici artigianali con produzione annua fino a 10.000 ettolitri. Alla birre prodotte in questi stabilimenti dall’anno prossimo si applicherà dunque un'aliquota di accisa ridotta del 50%. Per i birrifici artigianali con una produzione annua superiore a 10.000 ettolitri e fino ai 30.000 ettolitri si applica l'aliquota di accisa ridotta del 30%. Si scende poi al 20% per i birrifici con produzione annua superiore ai 30.000 ettolitri e fino ai 60.000 ettolitri

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I numeri del settore

  • La norma va a incidere su un comparto che vede oggi quasi 1.200 birrifici in tutta Italia, di cui circa il 25% è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie - secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana - con una percentuale in costante crescita. La birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti

Le difficoltà del comparto

  • Un fenomeno sul quale pesano però l’aumento record dei costi di produzione legati alle tensioni internazionali e gli effetti dei cambiamenti climatici. Siccità e maltempo hanno causato una riduzione importante della produzione di orzo - spiega la Coldiretti -, facendo drasticamente calare le rese, pur se il prodotto si presenta comunque di ottima qualità

Unionbirrai: "Un sostegno concreto alle produzioni artigianali"

  • "Con un intervento economico limitato, il Governo sostiene concretamente le produzioni brassicole artigianali nazionali, dando quel supporto che per il settore, fatto di piccole e piccolissime imprese, rappresenta un volano determinante per la crescita. Un provvedimento che assume ancor più rilevanza alla luce della particolare congiuntura economica che sta attraversando il Paese. Non possiamo, dunque, che rinnovare un sentito ringraziamento al Parlamento, ad iniziare da Lega e Fratelli d'Italia che hanno con determinazione e grande sensibilità raggiunto questo risultato che per il nostro comparto significa davvero tanto", ha dichiarato anche Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai

"Un vanto del made in Italy nel mondo"

  • "Permettiamo, così - ha proseguito Ferraris - di ridare, infatti, ulteriore impulso al mondo brassicolo artigianale che, con le sue idee e il suo fermento, è stato in grado, in pochi anni, di rendere le sue produzioni un vanto del made in Italy nel mondo. Ci auguriamo che il lavoro prosegua in modo corale attraverso uno snellimento della burocrazia e un ammodernamento delle norme affinché possano meglio rispondere alle esigenze di un settore fortemente in evoluzione"

AssoBirra chiede una riduzione strutturale dell'aliquota

  • Nel frattempo Alfredo Pratolongo, Presidente di AssoBirra, rinnova la richiesta di una riduzione strutturale dell'aliquota generale sulle accise, "che auspichiamo possa trovare accoglimento già nel decreto Milleproroghe, a favore dell'intero comparto nel quale i grandi birrifici acquistano la quasi totalità del malto d'orzo italiano". Commentando poi l’emendamento per la riduzione delle accise nel 2025 per i produttori sotto i 60.000 ettolitri, Pratolongo ricorda che la misura è giunta "dopo il parere favorevole arrivato qualche settimana fa dalla Commissione Agricoltura che, tuttavia, aveva uno scopo più ampio, ovvero quello di garantire riduzioni delle accise per tutti gli attori del mercato". "Questo - osserva - consentirebbe di rilanciare gli investimenti lungo tutta la filiera e di aiutare le fasce più deboli di consumatori, che notoriamente consumano sulle loro tavole gli iconici formati da 0,66 cl, sulla quale la tassazione rimane sproporzionata, gravando oltre il 40% del prezzo"

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