Introduzione
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato un decreto direttoriale del 9 dicembre nel quale ha reso noti gli ammessi al bonus colonnine elettriche. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
L’assegnazione
- Il bonus è assegnato in relazione alle spese per l’acquisto e la relativa posa in opera delle infrastrutture di ricarica effettuate nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 22 novembre 2024
Per approfondire: Auto elettriche, l’Italia è 12esima in Europa per numero di colonnine
Le modalità
- Il contributo “è concesso a seguito delle verifiche previste” e “accreditato, in un’unica soluzione, sul conto corrente dichiarato nella domanda di richiesta del contributo”
La revoca
- I contributi concessi possono essere revocati se, in seguito ai controlli successivi alla loro erogazione, è riscontrata la falsità delle dichiarazioni rilasciate dai richiedenti o l’irregolarità̀ della documentazione prodotta nel corso del procedimento amministrativo
Il ruolo di Invitalia
- A gestire il tutto è Invitalia, che procede allo svolgimento di controlli a campione sulle richieste di contributo, disposti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, verificando la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti richiedenti. A tal fine, Invitalia può effettuare accertamenti d’ufficio, verifiche e ispezioni in loco, delle qualità e dei fatti riguardanti le dichiarazioni e documentazione presentate
Lista beneficiari
- Nell’allegato A del decreto è presente la lista con i beneficiari del contributo, riportati secondo l’ID della domanda. Il contributo erogato ad ogni richiedente è quello pari a quanto riportato nella colonna “Contributo Concesso”
Cos’è il bonus colonnine elettriche
- Il bonus colonnine elettriche è un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche. Ad averne diritto sono sia i privati sia i condomìni: per i primi la somma massima erogabile ammonta a 1.500 euro, per gli edifici condominiali a 8mila euro
Cosa rientra
- Nella spesa rientrano l'acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, tra cui l'installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Rientrano anche le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo POD
Chi è rimasto escluso
- A rimanerne fuori sono state tutte le aziende individuali: infatti, come riportano le FAQ del ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra i soggetti beneficiari non ci sono i titolari di ditte individuali o società. Escluse anche le imprese e le pubbliche amministrazioni: per loro sono previste altre forme di incentivi nell’ambito del PNRR
La situazione colonnine in Europa
- Se vediamo al resto d’Europa, l’Italia è dodicesima per numero di colonnine: nel nostro Paese ce ne sono 69 ogni 100mila abitanti, a fronte delle 827 dei Paesi Bassi, delle 145 della Germania e delle 177 della Francia. Anche per questo, probabilmente, il numero di auto elettriche resta basso: nel 2023 erano 66mila a fronte di 635mila ibride, 447mila a benzina, 273mila e diesel e 144mila Gpl
Resterà anche nel 2025?
- Il bonus colonnine elettriche non è stato rinnovato per il 2025, anche in virtù di una revisione generale dei fondi destinati alle auto green: la finestra appena conclusa ha infatti soprattutto riassegnato parte dei fondi rimasti inutilizzati nel 2023
Per approfondire: Manovra 2025, ecco quali sono i bonus non prorogati dalla Legge di Bilancio