Golden power, cos’è e perché può essere utilizzato dopo l’offerta di UniCredit su Bpm
EconomiaIntroduzione
Lo strumento è stato evocato dal ministro Giorgetti dopo l'offerta, da parte dell’Ad di UniCredit Orcel, di acquisire il Banco Bpm per 10 miliardi. Se l’operazione andasse a buon fine, morirebbe sul nascere il progetto del terzo polo bancario di Bpm con Monte dei Paschi voluto dal governo.
I poteri speciali danno al governo la facoltà di porre il veto rispetto all’adozione di determinate delibere, atti e operazioni delle imprese societarie in specifici settori, dettare condizioni in caso di acquisto di partecipazioni in tali imprese, opporsi all’acquisto delle stesse partecipazioni
Quello che devi sapere
Cos’è la golden power
- Golden power, ovvero la facoltà da parte del governo di dettare specifiche condizioni all'acquisto di partecipazioni, di porre il veto all'adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all'acquisto di partecipazioni
- A evocare questi poteri speciali è stato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha messo un freno all’offerta di UniCredit di acquisire le quote di Banco Bpm per 10 miliardi. Si è trattato di un’operazione “comunicata ma non concordata col governo", ha detto il ministro, che ha anche aggiunto che il “governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando UniCredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso"
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L’ops di UniCredit su Bpm
- Nella mattinata di lunedì 25 novembre UniCredit ha promosso un'offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm. Il controvalore complessivo dell'offerta di UniCredit nei confronti di Banco Bpm, sempre in caso di integrale adesione, sarà di 10.086.832.606 euro
- L' importo è pari alla valorizzazione "monetaria" del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco Bpm. La cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di UniCredit nell'ultima seduta di venerdì scorso che è pari a 38,041 euro
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Orcel: “Europa ha bisogno di banche più forti”
- L'aggregazione di Banco Bpm con UniCredit permetterebbe di aumentare le potenzialità dei due gruppi in Italia e li renderebbe terza banca europea per capitalizzazione di mercato
- "L'Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici”, ha detto il ceo di UniCredit Andrea Orcel nella nota in ci annuncia l'Ops su Banco Bpm. “Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida"
A rischio il terzo polo
- L’offerta di UniCredit a Banco Bpm travolge sul nascere il progetto fortemente voluto dal governo di un terzo polo con Bpm e Monte dei Paschi. Banco Bpm, l'istituto guidato da Giuseppe Castagna, ha il 5% della banca senese ed era in predicato per un'aggregazione, allo scopo di costituire il terzo polo bancario, oltre ad avere lanciato lo scorso 6 novembre un'opa su Anima. E sul tema del terzo polo l'ad di UniCredit Andrea Orcel ha fatto sapere di non avere “ambizioni su Mps"
Giorgetti evoca la golden power
- A questo punto, con il timore che l’operazione di UniCredit possa far saltare il progetto del governo sul terzo polo, emerge l’ipotesi della golden power. Inizialmente introdotto per gli investimenti stranieri, lo strumento si occupa di tutelare gli asset strategici nazionali che potrebbero finire nelle mani di investitori stranieri
- Dal 2022 la norma di riferimento che regola l’applicazione della golden power è stata estesa e comprende anche operazioni di acquisizione di società italiane da parte di imprese italiane, limitatamente ai settori dell’energia, trasporti, salute, agroalimentare e finanziario, incluso quello creditizio ed assicurativo. In questo quadro si inserisce la proposta del ministro dell'Economia Giorgetti di applicare i poteri speciali del governo nell’operazione tra banche italiane
La norma originaria del 2012
- A sancire la golden power è il decreto legge 21 del 2012. Lo scopo originario era la salvaguardia degli asset proprietari e l'intervento sulle attività delle società dei settori strategici per l’interesse nazionale a fronte di investimenti esteri
- I poteri speciali danno al governo la facoltà di porre il veto rispetto all’adozione di determinate delibere, atti e operazioni delle imprese societarie in specifici settori, dettare condizioni in caso di acquisto di partecipazioni in tali imprese, opporsi all’acquisto delle stesse partecipazioni. Lo strumento inoltre comporta l'obbligo per le imprese interessate di notificare preventivamente al governo le operazioni che intendono compiere, pena forti sanzioni in caso di violazione
- I settori nei quali può essere adottata la golden power sono la difesa e la sicurezza nazionale, gli ambiti strategici di energia, trasporti e comunicazioni. Poi, nel 2019, l’allargamento anche alle reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G e nel 2020 ai settori finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersecurity